RE NUDO - Anno XI - n. 86 - aprile 1980

L'Intervento sovietico In Afganistan Il grande gioco della spartizione del mondo N n è da oggi che ci si serve del proprio gne dai picchi innevati, con le sue notti estati- redo politico. della propria fede reli- che profumate di hashish fumato in grossi iosa come alibi per ma cherare la pro- chillum di terraccotta:: ora, le notti di Kabul pria sete di potere e di conquista. hanno perduto tutta la loro magia e il silenzio E giusto in questo periodo, in questi giorni, delle tenebre è pezzato ad intervalli regolari per l'ennesima volta si opprime una popola- dal ecco crepitare della mitraglia ... zione in nome di una rivoluzione che è invece Per giungere al nocciolo della questione. solo bieco imperiali mo. ancora una volta ci si l'operazione Afghanistan è per i sovietici solo awale di armi potenti e sofisticate da opporre a una tappa della marcia a lunga scadenza che quelle esigue e povere di un popolo fiero che essi si sono prefissi di effettuare in direzione del non ha intenzione di far i sopraffare... Mar Arabico e del Golfo Persico, in direzione apalm contro vecchi fucili arrugginiti.. cioè. delle rotte del petrolio ... veloci e pesanti mezzi blindati contro uomini a Le teste d'uovo del Cremlino sanno perfet- cavallo armati solo del loro coraggio e della tamente che fra una decina d'anni al massimo. loro rabbia ...• le scorte petrolifere interne del loro paese sa- Di nuovo una super-potenza. arrogante e ranno ridotte a zero e quindi, per non rimanere tronfia. opulenta e iper-organizzata. si prende in un futuro sempre più prossimo ... a "bocca il diritto di entrare in casa d'altri e di spadro- asciutta". intendono prendere provvedimenti neggiarvi. d'interferire nelle questioni politiche in merito. anzi, hanno già iniziato a prenderne interne e di farlo per giunta a suon di canno- e l'invasione dell'Afghanistan ne è la prova più nate' drammatica! E' stato il caso del Vietnam, di recente e triste essuno in buona fede. può realmente ere- memoria - il cui dramma continua tuttora dere che all'Unione Sovietica pos a interes are scolpito sui volti dei profughi che di quella realmente l'egemonia su un paese cosi scarso di guerra rappresentano l'ultimo. tragico atto - risorse qual'è l'Afghanistan. se non come punto ed è il caso attuale dell'Afghanistan, teatro di fisso acquisito. come base di partenza sicura una guerra ilenziosa, senza te timoni. lontana per quella marcia verso l'oro nero di cui parla- dagli obiettivi delle cineprese e delle macchine vo prima ... fotografiche occidentali ed anche per questo L'Unione Sovietica in sintesi, continua la sua ancor più inquietante e probabilmente più lenta. graduale. ma ine orabile opera di cruenta. espansione. in vista e del futuro controllo sui I mass-media occidentali non sono in grado pae i produnori di petrolio e dello "scontro di riprendere i massacri e le nefandezze com- finale" per il controllo del pianeta che. seppur a piute dall'Armata Ro a, che cosi indisturbata, lunga scadenza e malgrado i terribili effetti che può permettersi di radere al suolo interi villaggi produrrebbe. i sovietici hanno da tempo messo per rappresaglia, con il furore tipico di chi si ·'nel conto" come possibilità da non sottovalu- senle forte e che tuttavia non riesce a liquidare tare assolutamente. completamente le resistenze del più debole. D'altro canto, i bunkers sotterranei ameri- Lontani sono i tempi in cui Kabul significava cani e sovietici, carichi di razzi a testata nu– una magica sosta sulla rotta verso l'India, Ka- cleare pronti a partire e a giungere a bersaglio bui con_i suoi sgangh_erati alberghetti animati in tempi paurosamente brevi, sono la più da musica rock, Kabul con le statiche monta- __drammatica testimonianza della possibilità di .. questo" contro frontale" ... E intanto, come al solito, delle mire politi– co-strategiche delle grandi potenze, ne fanno le spese le piccole nazioni, i popoli poveri, il Ter– zo Mondo, da sempre alla mercè di chi possie– de denaro e quindi armi e appoggi di ogni tipo ...! Gli afghani. come i vietnamiti, i pale tinesi a guerre ed invasioni ci sono "abituati" da secoli e secoli, dai tempi in cui Kabul faceva gola anche a Gengis Khan: si può stare quindi sicuri che all'arrogante efficientismo delle truppe so– vietiche sapranno opporre quella eroica resi- Forze della guerriglia afgana RE NUD0/3 stenza e quell'abilità proverbiale nel combat– tere che li ha sempre contraddistinti. Ma fino a quando? Fino a che punto i mu– jaddin islamici riusciranno a contenere la pro– rompente avanzata del colosso russo, con l'esi– guità delle armi di cui di pongono, con quella che appare come la cronica mancanza di coor– dinamento tra i loro vari gruppi di resistenza 1 C'è chi dice che gli insorti afghani terranno fino a primavera, cioè il momento in cui le nevi si scioglieranno e i mezzi blindati sovietici riu– ciranno a passare in quei luoghi fin'ora ostruiti dalla neve e dal ghiaccio. Effettivamente la neve si è dimo trata essere l'unica chance, l'unico alleato (ottimo) che i guerriglieri islamici hanno con loro. I ribelli adottano la tipica tattica della guer– riglia, che fin'ora si è rivelata come vincente contro il pachiderma russo invasore. Ma ben facilmente po siamo immaginare che esito avrà questo impari connillo, proba– bilmente anche nel caso che i mujaddin potes– sero far conto su aiuti "e terni" da parte di chicchessia ...! r. er questo le nostre righe sono e vogliono essere un attestato di solidarietà nei confronti del popolo afghano e di c u que, in questo ed altri momenti, sta e starà lottando disperatamente per non lasciarsi schiacciare da chi usa la propria forza, i propri mezzi privilegiati per soffocare gli altri ...! Per questo siamo stati idealmente a fianco dei vietcong o dei feddayn del campo di Tell– AI-Zataar, dei sandinisti come degli Indiani ·d'America. Solidali anche se, come nel caso vietnamita, a cose fatte gli oppre si si ono a loro volta trasformati in oppressori. E non può che nausearci il comportamento dello stalinista Amendola, che invece di con– dannare l'invasione russa ci ha voluto pen are sù un po' e a quanto ne sappiamo, non si è poi più pronunciato sulla faccenda (da una parte è stato meglio cosi ...!). Noi, a differenza di altri - la maggioranza - non abbiamo interessi di partito e ideologie da difendere. Figuratevi, non ci interessa neppure apere cosa ne farebbero eventualmente della loro li– bertà i ribelli islamici una volta ritirati i i russii (!), se cioè iniziassero ad imporre il chador o il taglio delle mani agli omosessuali ...! A nostro parere, ognuno è libero di agire come meglio crede nella propria terra. Salvo il fatto che aremmo in ogni caso sempre pronti anche a condannare e a denun– ciare questi generi di "repressione interna", anche e soprattutto se religiosamente aval– lati ...! Il disgusto maggiore ci prende tuttavia nel renderci conto e nel constatare che gli afghani ID

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