RE NUDO - Anno XI - n. 85 - marzo 1980

Confroènida aLOND . . reportage piùomenomusical sullaex·swining London Londra indubbiamente continua ad esercitare una fortissima attrattiva su noi musico-dipendenti. E non a tor– to. Infatti per il povero italiano asse– tato di rock, o comunque di buona musica, ritrovarsi ogni sera con una rosa di almeno venti possibilità tra concerti e performances di ogni tipo, è addirittura debilitante. Ce n'è per tutti i gusti, resta solo il classico "im– barazzo della scelta". Per cominciare, i concerti im portan– ti: sono molto frequenti, molto inte– ressanti e molto cari. Solitamente si tengono all'Hammersmith Odeon, capace di contenere un pubblico di 5000 persone; per avere la (quasi) certezza di entrare è assolutamente necessario procurarsi i biglietti in prevendita, con un buon anticipo, nei vari Ticket Offices (ce ne sono parecchi in centro, tra Piccadilly e Haymarket). Quest'operazione in genere è dolorosa, perché il prezzo per un concerto di forte richiamo si aggira sulle 8 sterline, ovvero 15000 inflazionatissime lire. Tutto dipende dalla disponibilità finanziaria, io personalmente sono stata costretta a brucianti rinunce. Come ultima carta si può sempre tentare di ".corrompe– re" gli usceri all'inizio, d'elio spetta– colo: talvolta riesce ...-- ln ogni caso, consò'iarsi non è diffi– cile: buona musica se ne può entire ovunque. Ci sono molti6 imi locali interes anti. da cui raramente si e ce delusi. Un gradino sotto l'Hammer– smith. tanto per rendere l'idea, ci so– no The Venue, il Nashville, il Mar– quee, il Music Machine, The Electric Ballroom, il Lyceum, locali che a turno ospitano le decine e decine di gruppi dei circui.ti londinesi, e ogni tanto una star. Il costo del biulictto varia dalle 2 alle 3 s~rline (3500-5000 lire), ma in genere ne vale la pena. Conviene far presente che alcuni di questi posti fanno parte del "territo– rio" dei punks o degli skinheads, co– me l'Electric Ballroom o il Music Machine, entrambi a Camden Town, zona depressa & disperata della città, e quindi caratterizzata dalla presenza dei suddetti fenomeni di aggregazio– ne giovanile, dall'aspetto e significa– to non sempre limpido. Comunque per avere una conoscen– za abbastanza completa della grande Londra è utile anche addentrarsi in queste realtà. Infine c'è un terzo tipo di locali, dove l'ambiente è più raccolto, in genere più rilassato e empre piacevole. So– no i posti come.il Rock Garden (die– tro Covent Garden); qui si possono mangiare dei buoni hamburger in una saletta molto accogliente e poi essere introdotti nella cantina, dove suonano gruppi rock e new wave e si serve ottima birra, il tutto per 2.50. Naturalmente si può accedere diret– tamente alla cantina senza consu– mare la cena. L'atmosfera è calda e si st~bene. Altro po to simile è il IOO Club, al 100 d1 Oxford Street, meta soprat– tutto degli appassionati di jazz. Poi ci sono diversi pubs (invidiabile istitu– zione) come il Golden Lion in Ful– ham Road, che la sera accolgono gruppi in attesa di successo, spesso bravi. In questi posti non è raro pas– sare delle buone serate. Un'altra cosa da fare è girare per Portobello e Notting Hill Gate alla ricerca di lo– cali semisconosciuti dove i giamai– cani di quelle zone si ritrovano per suonare, ascoltare, ballare reggae. Le "good vibrations" sono assicurate. Un consiglio: procuratevi una carti– na dei bus notturni perché le linee diurne e l'Underground sospendono il ervizio alle 23.30, quindi all'u cita dai concerti si resta appiedati, e i taxi, a meno che non si sia in tanti a divi– dere la spesa, costano cari. I Dischi Chi se la sente di affrontare il viaggio di ritorno con il fragile bagaglio dei dischi, a Londra può trovare ottime occasioni: i negozi sono tanti e for– nitissimi. L'esempio più macrosco– pico è il negozio della Virgin a Mar– ble Arch, u 5 piani. Se non altro vale la pena di vederlo. Oltre ai numero i negozi della zona centrale, che in genere sono i più cari, anche se spes– o hanno offerte speciali e sconti no- tevoli, ci sono quelli di Portobello e Soho, che trattano sia il nuovo che l'usato e dove si possono fare ottimi affari. Tra questi, Records & Tapes Ex– change in Pembridge Road 28 e in Notting Hill Gate 38, e i records shops di Portobello Road, dove i ne– gozianti stanno in piedi su un pan– chetto in mezzo al locale e ti urlano nelle orecchie le offerte più allettan– ti, creando un'atmosfera da casbah. el quartiere di Soho, invece, c'è Clieapo Records, dischi. nastri e ri– viste. Percorrendo Greek Steet si in– cÒntrano due negozi specializzati in reggae, gestiti naturalmente da gia– maicani. La vendita di dischi molto probabilmente non è l'unico com– mercio volto. In St. Anne's Court, viuzza indicibil– mente stretta tra Wardour Street e Dean Street, un negozietto ha per insegna: "Nostra specialità di chi rari", provare per credere. (Se vi ca– pita di andarci, non disdegnate di fare un giro nel negozio di fronte: Dark they were & golden eyed, che vende e elusivamente pubblicazioni e manife ti su fanta cienza, magia e mistero). Per il jazz, il blues e il folk ci sono Collet's, Shaftesbury Avenue 180e Dobell's, Charing Cros Road 77. Se vi interessano libri di mu ica e spartiti, in cima a un'impervia sca– letta al 70 di Shafte bury Avenue c'è la Music Boutique, pronta a soddi– sfare ogni vostro desiderio nel cam– po. Buon divertimento. Antonella Adamo

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