RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980

I due concerti tenuti dal · Braxton Trio il 17 e 18 no– vembre hanno sicuramente· contribuito a dare un po' di luce a questo grigio e piovoso scorcio d'autunno. Ormai Braxton a Roma è di casa; suona spessissimo e sempre con musicisti legati a espe– rienze diverse riuscendo a fa– re di ogni performance un' al– lettante sorpresa che nòn la– scia spazio a nessuna previ– sione. Questo è sicuramente uno dei motivi per cui le sue esibizioni richiamano sempre tanto pubblico. . Questa volta con Braxton c'erano Ray Andersen brioso trombonista ventottenne èli Chicago e Richard Teitel– baum, con il suo sintfi, magi– co cilindro traboccante di. suoni inesauribili. Ed è pro– prio con Richard che dopo il r concerto, in un ristorante di Roma antica, tra i) rumore delle pç>sate e le fragorose ri– sate targate USA degli illustri commensali, abbiamo scam– biato qualche parola. Re Nudo: Parlami un po' di re, degli studi che haifatto, della tua formazione musica– le. R. Teirelbaum: Si può dire che mi interesso di musica da sempre. Avevo sei anni quan– do iniziai a studiare piano av– vicinandomi al repertorio classico: Sono nato a New York, una città non certo ca: mune dove puoi trovare vera– mente tutto. Nel '64 mi sono laureato all'università di Yale studiando teoria e composi– zione con Me! Powell. Ogget– to della tesi il carattere atona– le della musica di Webern e Schoenberg. Nell'estate dello stesso anno sono stato a Darmstad con Stockhausen, • I!igeti e Babbit. Nel '65 ero in Italia, prima a Venezia dove ho studiato composizione con Luigi Nono e poi a Roma al– i' Accademia di S. Cecilia con Incontro ravvicinato con un (extra)terrestre illuminato Goffredo Petrassi. Per qual– che tempo sono rimasto qui, attratto dalla bellezza d~ Ro– ma e dalle possibilità di sod– disfare i miei interessi musica– li. Re Nudo: Hai sentito mol– to la mancanza della cucina italiana? R. Teitelbaum: A volte mi è proprio mancata e per que– sto quan~o vengo cerco di as– saporarla intensamente; an– che se mi sembra che la cuci– na italiana· faccia molto uso di grassi rispetto ad altre, co– me per esempio quella giap– ponese che trovo più essenzia– le. Ma ecco finalmente giunge– re gli appetitosi piatti di spa– ghetti alle vongole. STOP alle parole e via con le forchette. Poi il buon vino chiaro di Si– cilia rende tutto ·più saporito e certamente facilita le esplo– sioni di sana ilarità tipica– mente americana: risate volu– minose si levano dal nostro banchetto sollecitate dagli scambi e dalle battute irresi– stibili di Tony Scott e Alvin Curran, ma anche Braxton e Andersén non sono da meno, anzi. .. Solo Rzewsky e il nostro Richard, forse per la loro in– dole, appaiono più tranquilli. · Re Nudo: È da molto che siete in tournée in Europa? R. Teitelbaum: Abbastan– za. Siamo stati già in Germa– nia e dopo un concerto a Fi– renze, andremo in Yugosla– via, Francia e Olanda per poi tornare in Italia il 5 dicembre a Pisa. Come vedi un'attività molto intensa: 18 concerti in 20 giorni davvero stressante. Re Nudo: Molte volte pen– so che suonare per più ser-e consecutive può creare dei problemi noll,jnclffferenri co– me per esempio la noia di do– ver rifare gli stessi brani chis– sà quante volte. Ti capita qualcosa del genere? R. Teitelbaum: Si è vero, è un problema reale, ma ci toc– ca solo in parte, perché l'im– provvisazione è uno dei mo– menti essenziali delle nostre performance, lascia molto spazio e anzi spinge a percor-

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