RE NUDO - Anno X - n. 82 - dicembre 1979

(segue da pag. 3) nistra, (che cianciano tanto di democrazia ...) appena parlo di destra, questi mi classificano come « fasci– sta », e quindi da evitare perché violento, reaziona– rio, conservatore, ecc. ecc. E tutto questo succede quando fra i giovani do– vrebbe esserci più intesa, perché siamo solo noi che possiamo cambiare questo sistema, che ha provocato l'inquinamento e l'infezio– ne dello spirito. Recensione al libro: « La Macrobiotica in Occi– dente» G. Ferraro & S. Francardo Edizioni Re Nudo « Una proposta di sintesi tra la macrobiotica orto– dossa e la nostra « cuci– na-medicina» ». Questo il sottotitolo di un interessante libretto, pub– blicato recentemente dalla casa editrice Re Nudo, co– me primo lavoro della col– lana « Manuali di Medicina Alternativa». L'opera, frutto della collaborazione di due giovani studiosi, di– rigenti di un centro di me– dicina alternativa a Milano, contiene alcune valide os– servazioni ed interessanti spunti di riflessione, ma anche, dovute senz'altro al– la ancor giovane esperienza degli autori, diverse inesat– tezze e qualche affermazio– ne forse un po' troppo su– perficiale. La prima parte del libro (circa la metà dell'intero testo) è, in pratica, nien– t'altro che una sintesi, ben fatta comunque, d el pen– siero di G. Ohsawa: la filosofia del Principio Uni– co, lo studio degli antago– nisti complementari e la loro applicazione pratica nel campo dietetico. Non manca neanche qui l'ora– mai « immancabile » erro– re, caratteristico di tutte le traduzioni di Ohsawa dal francese, di tradurre « le– gumes » a orecchio con « legumi », piuttosto che con - verdure oppure ortag– gi, come sarebbe più cor– retto. Per cui si può legge– re che bisogna accompa– gnare i cereali con una cer– ta percentuale di legumi, o anche si consiglia di fare, ad esempio, « legumi salta– ti », di non mangiare trop- G pi « legumi crudi », oppure di evitare « legumi come le patate ed i pomodori». La seconda parte è dedica– ta invece ad una critica della « Macrobiotica orto– dossa » ed a un tentativo, per la verità alquanto vago e povero di proposte con– crete, di unificazione della visione scientifica occiden– tale con la Inyologia Ohsa– wa. Un po' ritardataria, fra le altre, la critica al cosiddet– to regime n. 7 di soli ce– reali, consigliato spesso a scopo terapeutico, e come sostitutivo del digiuno, da G. Ohsawa. Da diversi an– ni ormai gli insegnanti sia giapponesi che occidentali di Mb, non consigliano più, tranne in casi molto particolari, la n. 7 agli ammalati, ip. considerazione dell'attuale degenerazione biologica, che non consente a persone che hanno inte– stini deboli o una costitu– zione poco solida, di sop– portare i drastici e rapidi cambiamenti che un tale regime comporta. Alquanto discutibile poi il consiglio di una macro– biotica occidentale con frutta, latte e formaggi. Anche se la Mb non esclu– de la possibilità, per per– sone di buona salute, di consumare occasionalmente ed in piccola quantità an– che di questi alimenti, cer– tamente essi sono da ban– dire del tutto per chi è ammalato e voglia miglio– rare le sue condizioni. È risaputo infatti che questi cibi producono accumuli nel nostro organismo sotto forma di muco ed altri de– positi grassi, i quali facil– mente, combinati ad eccessi di altri cibi, possono tra– sformarsi in calcoli, oppure degenerare in cisti e tumo– ri. Molti praticanti di Yo– ga, i quali consumano, sep– pure in modeste quantità questi alimenti, sono co– stretti a lunghe e complica– te pratiche di « purificazio– ne », che consistono in profondi e ripetuti lavaggi degli intestini e delle cavità nasali. Poco convincenti gli esem– pi addotti, ricavati dalla chimica e dalla biologia, per invitare ad un perfe– zionamento degli studi in– yologici. I due autori mo– strano di ignorare compie- tamente ad esempio gli studi di Kervran ed Ohsa– wa sulle trasmutazioni bio– logiche ,nonché le ricerche più avanzate della fisica a– tomica, riproponendo anco– ra una volta le obsolete ' leggi ' dei chimici e dei fisici dell'ottocento, le qua– li si limitavano a descrivere un fenomeno, senza riusci– re a spiegarne il meccani– smo più profondo. Del tut– to sottovalutati (o forse sconosciuti) infine, i più recenti studi di M. Kushi, consistenti nell'applicazione di Yin-Yang alla spiegazio– ne dei fenomeni chimici, biologici, fisici, astronomi– ci, ecc. e che comportano una revisione o un ulterio– re approfondimento dei concetti tradizionali di spa– zio' tempo, materia, pres– sione, energia, entropia, e così via. Da queste carenze nella' teoria (carenze soprattutto di informazione sull'evolu– zione del pensiero macro– biotico) discendono natu– ralmente alcune gravi con– clusioni nel campo del– l'applicazione pratica. Così come modello di alimenta– zione Mb vengono propo– ste diete in cui la percen– tuale di legumi assomma anche al 50% del totale (! ?) e dove è presente un buon 25% di formaggio o di alimenti crudi, •insieme a miele, frutta, ecc. Se si considera che nell'alimen– tazione Mb standard (vedi M. Kushi, « Il libro della Macrobiotica » e « The Macrobiotic Way of Natu– ral Healing ») questi cibi, quando non sconsigliati, RE NUD0/63 sono tollerati, a parte il formaggio, nell'ambito di un 10-15% al massimo, si può comprendere quanto in questo caso si sia lontani dall'equilibrio e come cer– te diete possano risultare dannose per alcuni indivi– dui, i quali naturalmente attribuiranno alla « Macro– biotica » che non sanno di avere male appreso o in– terpretato, i loro eventuali disturbi. La cosiddetta teoria vibra– ne dagli autori, basata sulle particolari radiazioni emes– se da ogni specifico alimen– to, sottolinea giustamente l'importanza della freschez– za e della genuinità dei va– ri cibi, ma non spiega se essi sono adatti ad un or– ganismo che ha una deter– minata costituzione, che vive in un determinato clima, ecc. Per questo oc– corre sempre riferirsi a Yin-Yang. Ci auguriamo infine che gli autori rivedano alcune del– le loro posizioni prima di pubblicare il già annuncia– to ricettario « 1O1 ricette macrobiotiche», o, almeno, consigliamo loro, di non definirle, se vi includono latte, formaggi e quantità poco equilibrate di frutta o legumi, macrobiotiche, ma forse più precisamnete na– turiste o vegetariane. Ciò, se non altro, per evi– tare confusione. Luigi Gallo

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