RE NUDO - Anno X - n. 76 - maggio 1979

RE NUDO HA DIECI ANNI Dieci anni dopo. Siamo ancora qui a parlarci addosso, come direbbe– ro i giornalisti professionisti. Oppure come diremmo noi: parlare delle nostre esperienze, del nostro pensiero. Certo, niente a che vede– re con quella obbiettività giornalistica che pretende essere oggettiva. Niente a che vedere. Siamo e vogliamo essere assolutamente soggetti– vi, parziali come sempre. La parzialità di chi vive le cose sulla pro– pria pelle e su quella dei propri amici. Quella parzialità che ci ha permesso di capire dieci anni prima quello che gli addetti ai lavori nel– le istituzioni hanno iniziato a capire oggi. Per esempio: la droga. Quel– la parzialità che ci ha permesso di vivere dieci anni prima quello che i militanti (ex) della nuova sinistra vivono oggi. Per esempio: la cri– tica alla politica. Quella parzialità che ci consente di vivere il Meraviglioso, oggi, e che altri scopriranno tra dieci anni. Per esempio: la ricerca interiore. Ma non è il caso di procedere ad un elenco freddo e preciso delle te– matiche che da un anno a questa parte andiamo affrontando sia pu– re tra errori e superficialità. Diciamo solo questo, che su Re Nudo parliamo dell'uomo intero e fuori dall'ideologia. Dell'uomo ci inte– ressa il corpo, e quindi ciò che mangia e come conoscerlo, il pensiero e quindi le riflessioni sulle esperienze, l'anima e quindi la natura del– l'essenza di ciò che l'uomo è, l'ambiente e quindi dove l'uomo vive e dove è costretto a vivere. Due parole merita invece la musica. Come dimenticare che la musica può essere uno dei modi più elementari per rientrare in se stessi, per sentire vibrare le nostre emozioni. La musica è stata la nostra pecora nera fino a pochissimo tempo fa, ma adesso qualcosa stà cambiando e vogliamo che abbia un suo spazio ben più impor'tànte. Riprendiamo anche la satira che è stata uno dei nostri cavalli di battaglia nei primi anni e che da un po' di tempo abbiamo trascurato e che « il Male » ci ha ricordato. Un'ultima cosa. Materiale. Dovevamo aumentare il prezzo delle solite duecento lire annue. Abbiamo deciso di aggiungere altre cento e di portare a 64 le pagine della rivista con l'inserimento dei quattro colo– ri. Cento lire in più per un giornale più festoso e più denso. Sembra assurdo in un momento di così grave crisi. Ma è proprio in questi momenti che si ha voglia di reagire. Magari poi, fra sei mesi saremo costretti a diminuire di nuovo le pagine o forse no, al contrario. E' una scommessa. Dipende da voi, dipende da noi. E', come dire, una richiesta di fiducia su di un progetto che si rinnova. Abbiamo perso in questi dieci anni amici molto cari. Ad ogni errore grave abbiamo perso qualcuno. Se questi errori sono stati troppi sare– te voi a deciderlo, sostenendoci o meno in questo momento. Tenendo conto che il nostro impegno non puè essere a lunga scadenza perché chissà l'anno venturo che cosa sarà successo. Non solo nel mondo, ma anche nel nostro microcosmo. Ma la nostra precarietà nel futuro, ci dà molta più forza nel presente Majid RE NUD0/3

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