RE NUDO - Anno X - n. 75 - aprile 1979

i &J!e empio iglio.-e ngiare se di a ka al in c:erti -c8$i o fare bagni . anche questo- può stimolare~ centri psichici e può aiutare nella medi azione. Cioè, come se tutta la vita esteriore. i rapporti umani fo ro canalizzati verso la pra– tica della meditazione. verso l'uso di certe tecniche psichiche ... o di auto– realizzazione. li discono Slllu, medita;ioM coinvot,e tutta la tua ,ita, tUICW wi s•oi tBpetti più o•rioli! Certo, esattamente ... E pensi che un discorso di questo tipo possa essere portato in occidente e come? Credo che di questa dimensione. quello che può essere portato in occidente si~ soprattutto la dimensione della medi– tazione. non possono essere invece portati qui certi schemi di vita. certe discipline troppo rigide. perché sono troppo diverse troppo contrarie, in contrasto, con quelle che sono le abitu- dini della gente occidentale ... quindi si tratta di mediare tra la vita quotidiana. diciamo normale in cui si hanno con– tatti. matrimoni, rapporti sessuali. ma– gari si mangia anche carne o si va a ballare e però pur conducendo questa vita riuscire a trovare all'interno della propria giornata uno spazio. anche per poco tempo, per guardarsi dentro ... per cercare di realizzarsi interiormente. Se ho ben capito dunque, il problema sa- .1 rebbe quello di praticare una scelta di vira clre elimini gli tBpetti più osceni della so– cietà capitalistica come il deNrio consu– mista. l'edonismo di massa e cose di que– sto tipo ... e in ogni cosa cercare di con– durre 1111 'esistenza quotidiana che faccia ricono, magari minimo ma lo faccia, a una consapevolezza di tipo più elevato ... essere, mi spiego meglio, consapevoli al– meno dei propri limiti che secondo me è già un buon inizio per una rivoluzione interiore! S1 è così ... il problema è aumentare il livello di consapevolezza e per fare questo occorre meditare ... occorre im– parare a sedersi per un certo periodo.di tempo alcuni minuti, o un'ora non ha importanza ... imparare a sedersi in uno stato di rilassamento in solitudine e riuscire ad osservare la propria mente ... riuscire a guardare quei conflitti e quelle tensioni che sono dentro di noi. che ci fanno agire in un modo nevrotico ... dobbiamo imparare a creare questo spazio, a lasciare in ognuna delle nostre giornate questo spazio di riflessione ... questo sarebbe già un inizio molto im– portante. Sent~ puoi parlare della comunità dove vivi con il tuo maestro? Si. noi viviamo in un tempio indù. de– dito al culto di Shiva, di cui il mio maestro si pensa sia una incarnazione e ... ci sono un centinaio di persone, tutti indiani. pochissimi stranieri. due o tre. di solito di passaggio, io sono l'unica straniera fissa e residente li. Ci si alza la mattina alle quattro. si va a fare il ba– po al fiume con il nostro guru e poi si -medita dalle cinque alle sette ... alle sette c'è una cerimonia religiosa intorno al nostro maestro con delle canzoni che si cantano in onore del guru. canzoni tradizionali indiane. in sanscrito e poi si lavora da.Ile otto a mezzogiorno. più o meno. per-preparare da mangiare che è una cosa atibutanza complessa. perché è un posto in mezzo alla foresta e oc– corre prendere la legna dal bosco. l'ac- RE NUD0/31 qua dal fiume, fare il pane ogni giorno e a mezzogiorno circa si mangia, poi si riposa un poco al pomeriggio ... il po– meriggio è più o meno libero alle cin– que ... alle cinque c'è il secondo bagno dell~ giornata, d'estate per lo meno, d'inverno non è obbligatorio, poi dalle cinque alle sette ancora meditazione e alle sette di nuovo questa cerimonia religiosa intorno al nostro guru. Alla sera si sta con lui ... più o meno fino alle dieci stiamo intorno a lui, molti indiani cantano come si usa nella tradizione devozionale indù ... si cantano canzoni religiose. dei mantra ... oppure un pic– colo gruppo di discepoli si siede vicino al maestro e _parliamo con lui ... gli fac– ciamo delle domande poi alle dieci si mangia qualcosa, più uno spuntino che un pranzo vero e proprio e poi andiamo a dormire. Cosa pensi di fare'! Pensi che il luogo geografico della tua esperienza rimarrà l'India? Sì, penso di continuare ancora per di– versi anni questa ricerca vicino al mio maestro ... così su due piedi ti posso dire che conto di rimanere almeno una de– cina d'anni almeno ... ,4 parte il problema spirituale e la via proprÌf:lmente religiosa vo"ei sapere che impressione hai dell'India, l'India che è 1111 continente, che è quel pazzesco uni– veno caleidoscopico che ha le montagne fatte ·di pace e silenzi ma anche quell'in– credibile spettacolo delle città o anche dei piccoli paesi, del brulicare dei mercati, del medio evo splendido delle campagne ... qual è il tuo rapporto con quello che è stato chiamato il pianetp India! Devo dire che l'India è stata il mio guru principale ... l'India è un grande mae– stro. anzi una grande maestra perché dà più l'immagine di una grande madre che di qualcosa di maschile ... una grande maestra di vita, una grande maestra d'amòre. La prima sensazione, la più forte che ho avuto in India è stata che la gente av~se e desse molto amore, mol– to calore ... e poi una sensazione di semplicità. La vita, i rapporti fra la gente sono cose molto essenziali. molto legate alla terra, sono improntate a va– lori molto naturali e immediati. Non ci sono complicazioni o ansie di tipo ne– vrotico o psicologico come in occidente ... come se la miseria in India fosse ma– teriale mentre qui in occidente la mise– ria è mentale ... ed è molto più difficile ·da superare. da distruggere.

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