RE NUDO - Anno X - n. 75 - aprile 1979

RE NUD0/26 Incontro con J. Kerouac da Taccuino di un vecchio sporcaccione di Charles Bukowski, <iuanaa Editore sono più lunghe le estati quando i suicidi s'impiccano e le mosche mangiano torte di fango. lui è un famoso poeta di strada degli anni '50 ed è ancora vivo. lancio la bottiglia nel canale, siamo a Venice (]) e Jack è venuto ,a rintanarsi da queste parti per una settimana o giù di lì..tra poèhi giorni deve fare una lettura di poesie da qualche parte. il canale ha un 'aria strana, molto strana. · «è profondo quanto basta per un tuffo senza ritorno». «ef{f{ià,»fa lui con la sua voce del Bronx da attore del cinema, «hai proprio ragione». grigio a 37. naso aquìlino. spalle curve. energico.- incazzato. maschio, molto maschio. un sorrisino ebreo. forse non è ebreo. non glielo chiedo. , li ha conosciuti proprio tutti. una volta q.d una festa pisciò sulle scarpe di Barney Rosset perché non gli andava qualcosa che aveva detto Barney. Jack conosce Ginsberg. Creeley, Lamantia (2), eccetera, eccetera. e adesso ha fatto la conoscenza di Bu- ~~i . «già, Bukowski, è venuto a trovarmi a Venice. ha la faccia piena di cicatrici. spalle ricurve. aria stanca. non parla molto e quando. lo fa dice cose fritte e rifritte, luoghi comuni. non si .direbbe che ha scritto tutti quei libri di poesia. ha lavorato troppo alle poste. ha fatto una lunga scivolata. gli hanno con– sumato lo spirito. peccato, ma sai come vanno le cose. ma è ancora un grande, un grande autentico, sai». Jack conosce le segrete cose, ed è strano ma vero capire che le persone non sono poi granché, è tutta una fottutissima monta– tura, e lo sai ma è buffo sentirlo dire mentre stai seduto accanto ad un canale di Venice e cerchi di venir fuori da un.mal di testa da sbornia di proporzioni gigantesche. sfoglia il libro. foto di poeti, soprattutto. io non ci sono. ho cominciato tardi e ho passato troppo tempo da solo in stanzette a ber vino. la gente pensa sempre. che un eremita dev'esser pazzo, forse ha ragione. sfoglia il libro. gesù, ma deve avere una bella faccia di bronzo quel tipo seduto lì con un gran mal di testa da sbornia e l'acqua laggiù, e qui c'è Jack che sfoglia il libro, vedo macchie di luce. nasi, orecchie, il lucido delle pagine di fotografie. per me me ne frego, ma immagino che farei bene a parlar di qualcosa ma non parlo bene io, e poi lui è tutto preso, così eccoci qui, canale di venice, tutta la tristezza alla merda-di-pollo di tirare a campa– re. «questo s'è messo a dare i numeri due anni fa». «questo m'aveva chiesto di ciucciargli l'uccello se volevo che mi pubblicassero un libro». «l'hai fatto?» «l'ho fatto? l'ho pestato per bene! con questo!» mostra il pugno qel Bronx. rido. si sta bene con lui e poi è umano. tutti hanno paura d'essere culi. questa storia m'ha un po' stufato. forse sarebbe meglio se diventassimo tutti culi e se ci mettessimo buoni. niente bastonate, Jack. per cambiare, lui va anche bene. c'è troppa f{ente che ha paurq di parlar male dei culi-:-- sul piano ) intellettuale. proprio come c'è troppa gente che ha paura di parlar male d.ella sinistra -:--sul piano intellettuale. non m 'im– porta niente di sapere da che parte andiamo - so solo che c'è troppa gente che ha paura. e cosz'Jack è di razza buona. ho conosciuto troppi intellettuali di recente. mi annoiano a morte quegli intelletti preziosi che devono dir diamanti ogni volta che aprono bocca. rn 'annoio a dover lottare per ogni alito di vento che faccia respirar la mente. ecco perché mi sono tenuto lontano dalla gente per cosz' tanto tempo. e adesso che vado in società, scopro che devo tornare nella mia caverna. ci sono altre cose oltre alla mente: gli insetti. i palmizi, i macinini da pepe, e io ·terrò un macinino da pepe nella mia caverna. così allegria. la gente tradisce sempre. mai fidarsi della gente. «tut(o il giro della poesia è in mano ai culi e ai sinistri,» mi dice fissando il canale. in questo c'è una certa verità che è amaro e.falso confutare, e io non posso farci niente. sono certamente consapevole che c'è qualcosa che non va nel giro della poesia - i libri dei poeti famosi sono cosi noiosi, Shakespeare inc_luso. era così aiicl,e allora? decido di smerdare un po' Jack. «ricordi la vecchia rivista poetry? non so se la dirigeva Monroe o Shapiro o chi altro, insomma, è dive tata così bru.tt (f che non /q ..' leggo più,·ma ricordo un'affermazione di Whitman: "per avere grandi poeti c'è bisogno di un grande pubblico'~ beh.– penso sempre che Whitman sia un poeta più grande di me, per · quel che conta, solo che stavolta ha invertito l'ordine della frase. dovrebbe suonare cosi: ~-. "per avere un grande pubblico.c'è-bisogno di grandi poeti". «già, cosz'va bene,» disse Jack. «una volta incontro Creelev ad una festa e gli chiedo se ha mai letto Bukpwski e lui rimane di merda, non risponde, insomma, amico, sai dove voglio parare». «togliamoci dalle scatole,» faccio. . andiamo verso la mia macchina. ho una macchina, o qualcosa di simile. un catorcio, naturalmente. Jack ha con sé il libro. continua a sfogliarlo. «questo succhia cazzi». «ah sz'?» «questo ha sposa~o una maestra che gli frusta il culo con la cintura. una donna brribile. da quando s'è sposato non ha più scritto un verso. la sua anima è.finita nella figa-cintura di lei». «parli di Gregory o di Kero?» (3) «no, di un altro!» «gesù! » continuiamo a camminare verso la mia macchina. mi sento ~n po' rintronato ma riesco a SENTIRE l'energia di.quest'uomo~ · ENERGIA, e capisco che forse sto camminando accanto ad uno dei pochi poeti immortali e del tutto indipendenti dei nostri tempi. ma poi non è mica una cosa importante, dopo allérti pensato su un momentino. ( 1)Venice è una città nell'area metropolitana di Los Angeles. Negli anni '60·ci vivevano pa– recchi artisti e diverse comuni hippies. (N.d.C.) (2) Tutti poeti del dopoguerra americano. (N.d.C.) (3) L'autore si riferisce evi– dentemente al poeta Gregory Corso e allo scrittore Jack Kerouac. (N.d.C.)

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