RE NUDO - Anno X - n. 74 - marzo 1979

ettere - lettere - lettere - lettere - lettere - lettere Cari amici ho comprato casualmente Re Nudo. saranno stati anni che non leggevo questo giornale e ho visto l'articolo sull'economia buddista in uno degli ultimi numeri. Io non so nulla di oriente e di buddismo ma mi sembra che quello che viene detto in questo articolo sia pro– prio quello che penso. Come mi vorrei porre davanti alla vita e alla ricerca di un modo effettivo per riuscire a trovare una rispo– sta ai problemi che pone questa società senza dover scegliere tra terrorismo e disperazione da una parte e integrazione. con– formismo e lenta morte dall'al– tra. Se i buddisti pensano vera– mente le cose che sono scritte in questo articolo sono pronto a farmi buddista anche domani mattina! Scherzi a parte. devo dire che questo articolo l'ho trovato proprio giusto e da molto tempo tutti i discorsi che si fanno in– torno al problema del lavoro mi andavano stretti. Non porta a nu11a di positivo continuare a vivacchiare e a di– re questo non mi piace e quello nemmeno. Così facendo conti– nuiamo a consumare i nostri giorni in una abulia paralizzan– te che nei fatti lascia solo spazio all'eroina e alla logica del par– tito armato. Ma il problema è quello di riuscire a dare anche qualche elemento concreto a questi discorsi che Re Nudo va facendo. Perchè il giornale non diventa anche un punto di rife– rimento e collegamento fra i vari tentativi di costruire spazi di "lavoro liberato e creativo". Un'ultima cosa per Piero Verni. perchè non metti mai un elenco di libri da consultare alla fine dei tuoi articoli sulle filosofie orientali? Ciao a tutti, Roberto A /bighi Brescia, 13.1. 79 Cari amici sull'ultimo numero di "Re Nu– do" ho letto una cosa molto bella: la lettera all'uomo di Luigi. Grazie fratello. avevo veramente bisogno di sentire le tue parole. Così la Tribù esiste. Uomini nuovi quà e sulla facciJ della terra. A volte mi domando co– me mai. pur essendo cresciuto in un certo tipo di società. ho pensieri completamente diversi da quelli delia maggior parte della gente in mezzo alla quale vivo. E perché anche ad altri sta succedendo la stessa cosa? Io credo sia la natura che tutela se Stessa. Proprio per la mede– sima ragione per cui se si taglia un albero nascono nuovi pol– loni. In realtà non ho molto da dire. Il giornale così com'è va piutto– sto bene anche se ci sono certi articoli che non riesco proprio a leggere. Mi piacerebbe che la grafica venisse curata di più. Sento che siamo un canale di vibrazioni d'amore. Anche la lettera di Gipo - con. disprezzo - non va trascurata. mette il dito sulla piaga di un certo entusiasmo superficiale e poco vero nel quale è facile ca– dere. Più le radici sono profon– de più l'albero cresce nel cielo - così in alto come in basso. Il vero sorriso nasce sul volto di chi ha voluto vedere. Non vi è mai capitato di trovar– vi affamati. mezzi morti di freddo. in mezzo a gente che parla di amore. di spirito. di dare e non si accorge di voi e se glielo fate notare storce il naso come se non foste reali? Forse Gipo avrà provato qualche cosa del genere. Sono assetato di Silenzio, per questo sembro non esistere, ma esisto, aperto a tutte le possibi– lità. a tutti i richiami. Sto cercando di aprire una por– ta. di udire una voce. la mia ve– ra voce. Quelli che in questo momento stanno uccidendo e torturando lo fanno perché vogliono difen– dere a tutti i costi la propria ignoranza. Sembrano forsennati abbrac– ciati ad una carogna puzzolen– te. Tutti gli uomini sono un Uomo solo. Così stanno uccidendo se stessi. e anche me. anche te. La morte è un fatto di ogni istante. Qualcuno sta meditando di far scoppiare bombe atomiche. Come togliere il dito dal grillet– to? Bene amici. viviamo davvero in tempi duri. Siamo senza radici. Niente donna. niente figli. niente tribù. niente musica-co– munione-pipa. niente villaggio. Ho conosciuto un uomo che voleva arrivare in cima alle più alte vette dell'Himalaya con un gigantesco buldoze,r. ~i è fer– mato a Pockara. dove termina la strada e inizia il sentiero. L'ultima cosa che ha fatto è stato abbattere un grande albe– ro. Ora vi saluto e in questa ma– gnifica notte piena di stelle mi immergo implorando le grandi ali del vento. il nome di tutte le porte. CIAO Peppino Dal servizio sociale all'obiezio– ne sociale Dopo un'esperienza "civile" durata 11 mesi ho potuto con– statare quanto fosse illusoria o ingenua la mia speranza di "autogestirmi" senza rompere i forti condizionamenti posti dal– la legge sull'obiezione di co– scienza. Purtroppo anch'io ho creduto all'inizio alla "mistificazione" che dal servizio civile veniva fatta alla L.O.C.. convinta di contestare validamente una lo– gica militarista-autoritaria me– diante una seconda imposizione solo apparentemente libertaria ma repressiva e totalitaria nella sostanza. Gli "enti" presso cui siamo ob– bligati a prestare il servizio ci– vile altro non sono che la "lunga mano" assai bene mistificata della mostruosa macchina sta– tale. vale a dire uno strumento di cui essa si serve per masche– rare e confermare ·al tempo stesso la propria capacità di neutralizzare ogni resistenza o tentativo di ribellione alla sua logica autoritaria. Essa ha il compito di garantire. con gli strumenti brutali del suo potere, "una vita tranquilla" alle tante "care persone perbe– ne" incapaci di stabilire rap– porti che non siano conflittuali nei confronti di altre class_iso– ciali. nelle quali alimentano tensioni e giuste ribellioni. La non accettazione del servizio :Xl .m z e: e o - w

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