RE NUDO - Anno IX - n. 63 - marzo 1978

CINEMA L'amico • anier1cano di Wim Wenders Il film di Wenders, èessenzialmente uno studio ed un'operazione sul cine– ma, sui suoi generi, e soprattutto sui suoi mezzi e scopi. Come l'ultimo di Herzog, è un ponte fra la Germania e la America: gli interpreti principali sono Bruno Ganz, ("La marchesa von ..."), tedesco, e Dennis Hopper, ("Easy Ri– der") ameriano; l'ambientazione sem– pre in bilico fra i due luoghi (immagi– nari più che reali, o forse, l'uno reale: la Germania, l'altro immaginario). Non a caso l'America è punto di riferi– mento per Wenders quale "luogo" per eccellenza del cinema, specie di certo cinema, mentre per Herzog è il "luogo" per eccellenza dove si svi\uppano le contraddizioni e le dinamiche più forti di emarginazione dei paesi a capitali– smo avanzato. Due modi diversi di in– tendere la stessa cosa. L'America di Wenders visibile nel film icome luogo fisico, si riduce a ben poco: la New York, dove vive un vecchio e 'consumato pittore tedesco, che vende la propria morte; ed uno strano perso– naggio, "l'amico americano" (Dennis Hopper) che procura in Germania i clienti al pittore finto defunto. Il film narra la storia di questo ameri– cano, che oltre a piazzare quadri, riceve commissioni di furti o di omicidi da far compiere a terzi, e di un onesto corni– ciaio tedesco che accetta di compiere queste "commissioni particolari". Elementi secondari ma non trascura– bili: a) i tentativi di omicidio in que– stione riguardano un esponente della sinistra francese ed un pezzo grosso dell'internazionale nera (insomma una provocazione di opposti estremismi su scala europea) b) la cinepresa inqµadra spesso scritte sui muri contro la social– democrazia paragonata al nazismo. Al di là di questi elementi che alludono e rimandano continuamente alla realtà politica tedesca ed europea (sia pur· sbiadita), cardini del discorso sono l'a– zione, il giallo, le aggressioni, i colpi di ca Gino an ,2~% l:.' ,, .• ,.-:::-•:f:;::: ' - RE NUD0/45 , .'.::;·::::+::,;,t\téd::;,J@:lht., · :,.- . i\_:::: scena:è questo il vero "amico america– no". Attraverso queste chiavi si snoda la storia di questo tedesco esemplare che da tanto onesto corniciaio diviene carnefice e boia prezzolato, con una facilità estrema. Mosso non da ideali politici o da spirito d'avventura, ma dalla nobile intenzione di garantire un cospicuo sostentamento per la sua fa– miglia, dopo che lm sara morto - dato che i medici gli han diagnosticato un male incurabile. Ed è così che farà fuori prima l'esponente di sinistra, poi il boss fascista e due sue guardie del corpo, ed infine ben cinque loschi fi– guri del contro-contro spionaggio di non si sa bene quale forza o tendenza ideologica. Ma tutto ciò non importa, l'amico americano si stupirà di come il tedesco è capace di destreggiarsi fra omicidi ed esecuzioni, ad ogni buon conto gli darà una mano d'aiuto alla bisogna. Gran parte delle scene d'azione del film si caratterizzano per lasciare in bocca un sapore di già visto (uomini scagliati fuori da treni in corsa, ville assediate, assassini nella toilette): Wenders coglie il "topos" di più genen in questo strano e dichiarato miscuglio tedesco-americano, condendolo con ironia e riferimenti impensabili (le scritte per esempio) nei gialli d'azione americani, sia pure in quelli ironici e/o alla Altman. Vien da pensare ad un tentativo simile, a quello di Godard di alcuni anni fa in "Una storia america– na". Gli ingredienti erano uguali: "luoghi" trasposti e rivisitati, scene di azione e di violenza, smontate o esa– sperate fino nei particolari. Lì si tratta– va di un'analisi lucida e minuziosa di un genere, con tutta la sua retorica, i suoi passaggi obbligati smagliati e sconvolti. Qui invece ci troviamo di– nanzi ad un film d'azione affascinato e consapevole del genere e dei suoi pre– supposti storici ed ideologici ma pro– fondamente tedesco. Non a caso nel film sono presenti Dennis Hopper coautore di Easy Rider e Nichoìas Ray (il pittore tedesco) autore di classici western, come J. Guitar. Afferma in– fatti Wenders: "...Mentre stavo girando il film mi resi conto che non ero un regista america– no; che pur amando il modo di mo– strare le cose del cinema americano non ero capace di ricrearlo, perchè avevo in me una grammatica diversa e di qui il conflitto in ogni inquadratu– ra ..." g.m.

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