RE NUDO - Anno IX - n. 63 - marzo 1978

RE NUD0/26 scenaridel . cura dala "Sodété ciao =•IOfll" nu.ovo ol'((tne economico 1nternaz1onale. ;oJkE:~=~°r_,., .. ( 1, '1/. ~l~T'XSGMI) Due righe sugli argomenti di questa rubrica spiegando il titolo. Che cos'è uno "scenario"? Che cos'è il "Nuovo Ordine Economico Internazionale"? Una volta si chiamav0; quadro della situazione. Questo concetto, come quello di scenario è mediato dalle arti, ma rispetto alla nozione di quadro della situazione, con la nomenclatura cambia la sostanza. In poche parole. Uno "scenario" è un modello dinamico multidimensionale di rappresentazione della realtà a partire da un certo numero di dati che si sono assunti come fondamentali per la sua costruzione. Facciamo un esempio. Dato l'ammontare della popolazione mondiale e il suo tasso di sviluppo, l'andamento probabile delle scorte alimentari, il ciclo delle condizioni climatiche a lungo termine, il corso dei processi di industrializzazione e di terziarizzaziof!e del mondo "occidentale" e del "terzo mondo", l'andamento delle supfrftci agricole abbandonate perché non redditizie e delle terre vergini messe a coltura, eccetera, si può costruire uno scenario che "visualizzi" l'andamento della ''fame" nel mondo per un certo numero di anni, comprensivo dell'ammontare di "morti per fame", probabile e - nota bene. - auspicabile per mantenere in piedi il presente stato di cose. Uno scenario, insomma, è un modo per evidenziare una delle molte fisionomie del reale. Fisionomia artificiosamente estratta da esso per meglio studiarla e - quel che più conta - influenzarla. E' chiaro che uno scenario è tanto più corretto tanto più precisi sono i dati che si possiedono e tanto più sofisticate sono le "macchine" (cioè, i "cervelli elettronici") che lo ordinano. Da qui la necessità del "Nuovo Ordine" di controllare.dati e macchine di calcolo. Di sottrarli fisicamente ai suoi avversari, o perlomeno, di camuffarli. Camuffarli nei modi più impensati, rendendo difatto inutilizzabili i dati a chi non possiede certi codici di lettura, e irriconoscibili i centri di elaborazione. Spesse volte irriconoscibili agli occhi degli stessi tecnici che ci lavorano! Questi centri sono nelle università, nei ministeri, ma soprattutto, con nomi di fantasia, presso le transnazionali o nelle sedi degli organismi internazionali, come /'Onu, la Nato, /'Unesco, la Cee e l'OCSD. Il "Nuovo Ordine Economico Interf!azionale", a cui per pudore si _ aggiunge afianco di economico anche il termine di sociale, invece, è la rappresentazione formale in divenire del dominio reale del capitale giunto alle sue estreme conseguenze, cioè, al dominio finalmente realizzato sull'intero pianeta. Dominio non più formale, ma appunto, reale, realizzato/ Il "Nuovo Ordine Economico Internazionale", in questo senso, è il modello di sviluppo che questo dominio reale sta tentando di contrabbandare come il più auspicabile fra i possibili che succederanno al vecchio mondo delle nazioni, degli Stati, e dei governi. In realtà, siamo alle soglie di un "nuovo medio-evo" dominato dalle transnazionali, dovefelicità, ragione, libertà e la stessa nozione borghese di "democrazia" torneranno ad essere "utopie" impossibili, e la politica -che neWottocento fu il momento di coaugulo della grande collera dei popoli - degenererà a sindrome patologica dell'ideologia. Ma vedremo meglio, nel corso di questa rubrica, lafaccia nascosta di questo "Ordine Nuovo". Flussi di dati transfrontiere Inauguriamo questa rubrica' con un commento su un importante incontro sottovalutato dalla stampa d'informa– zione. Il fatto. Nei giorni 20/30 set- t, t \... ' ~ - ~ ___ , ' l. I /1 .. :-:;::'!!I< ... -~ ___,- (,✓ I 4f 1 ììì~ .-/ I ~ -~- ~~\ ~J '

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