RE NUDO - Anno IX - n. 61 - gennaio 1978

CHIÈK.ROTH Medico trentacinquenne, Kàrl Heinz Roth è stato nel '68 uno dei leader dell'SDS, il movimento degli studenti democratici tedeschi, assieme a Rudi Dutchke. Ha affiancato all'attività poli– tica alcuni lavori teorici tra i quali è noto in Italia il libro "L'altro movimento operaio", pubblicato nel '74 e tradotto nel '76 dalla Feltrinelli. Un testo a cui fa riferimento l'autonomia italiana per l'a– nalisi centrata sulla nuova figura ·sociale dell'operaio-massa; quello non organiz– zato, non garantito, in Germania. Nel 1975, in seguito ad una sparatoria con la polizia in circostanze rimaste oscure, durante un controllo su una mac– china sospetta, viene gravemente ferito e incarcerato. Per un anno e mezzo viene detenuto in condizioni di isolamento, con continui trasferimenti, per finire nel car– cere di Stammheim. Sul 'caso Roth', sulla mancanza di assistenza medica adeguata a!Je··sue condizioni di salute fu fatta una campagna politica e di stampa. Il settimanale illustrato 'Stern' pubblicò un articolo di denuncia intitolato "Allo– ra devo impiccarmi?". Forse anche in seguito alla pubblicità data al caso, quando ancora era possibile, Roth è stato rimesso in libertà all'inizio del processo, iniziato a Colonia nel gennaio scorso e ancora attualmente in corso. Domanda: quando parli di autonomia di massa in Germania, ti riferisci ad una tua analisi oppure ad un movi– mento esistente, che si riconosce nella sua autonomia, come quello italiano? Roth: è difficile rappresentare con chiarezza la situazione dell'autonomia GERMANIA- INTERVISTA K. ROTH La talpa scava di massa in Germania dato che questa :realtà si autoriconosce a malapena. In Italia esiste nell'autonomia la consape– volezza di esprimere una precisa realtà sociale che si confronta sia al suo interno, nella dialettica tra giovani autonomi e autonomia organizzata, che all'esterno, nella dialettica con gli altri gruppi della sinistra e con il resto del movimento operaio. Così il discorso degli autonomi italiani verte sui conte– nuti della pratica politica, se ne parla, se ne scrive su numerosi giornali. In Germania invece è ancora tutto diverso. Il movimento è semplicemente la somma di tanti movimenti settoriali, quello delle donne, degli studenti, dei disoccupati, dei detenuti, oppure il movimento antinucleare. Ma non per questo il movimento è meno di massa: ne manca ancora una teorizzazione, manca un'omogeneità di scopi e conte– nuti .tra i diversi settori di questo proletariato sociale. La discussione su questo fenomeno non è ancora stata affrontata a livello di massa, ma sta cominciando ad affiorare nel movi– mento: il risultato sarà probabilmente lo sviluppo di un coordinamento dei vari movimenti parziali. Assistiamo a un fenomeno nuovo: poca ideologia, molti fatti. Domanda: le battaglie più organizzate in Germania sono state quelle contro le centrali nucleari: il movimento è co– sciente fino in fondo dell'importanza stratt:gica di questa lotta? Roth: in effetti il movimento ha intra– preso· questo tipo di lotta quasi istinti– vamente, ecologicamente più che poli– ticamente, e non si rende conto fino in fondo di ostacolare in essa uno dei principali programmi politici ed eèo– nomici del capitale. Il nuovo progetto di ricomposizione di classe del capitale tedesco ha infatti negli impianti nu– cleari il suo punto chiave: da questa scelta dipende il futuro industriale ·del– l'intero paese. Domanda: si parla molto di spontanei– tà nel movimento tedesco: in cosa consiste? Roth: ci sono molti giovani che si definiscono "sponti", spontaneisti, so– prattutto a Francoforte. E' un concetto con una connotazione "negativa", cioè il rifiuto del lavoro e del lavoro politico in particolare, per partire soprattutto dalle considerazioni personali. Allo spontaneismo manca un'autoconsape– volezza in positivo. Però, anche se questa forma di autonomia rifiuta l'or– ganizzazione, in realtà si organizza di fatto nella vita quotidiana: anche i cosiddetti "sponti" hanno messo in atto programmi preparati per lungo tempo, con serietà, sistematicità, come le manifestazioni antinucleari di Kal– kar per esempio. E così c'è tutta una rete di giornali regionali, ci sono gran– di tipografie in cui lavorano molti giovani della nuova sinistra. In queste strutt'!re vige un principio ormai con-

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