RE NUDO - Anno VIII - n. 60 - dicembre 1977

te dai radicali e dai compagni di Re Nudo sono state soven– te dimenticate o censurate con la sufficienza che di volta in volta i compagni "rivolu– zionari" o "alternativi" mo– strano nei confronti dei non– violenti, degli obiettori, dei libertari, dei radicali. Forse perchè essi non accampano ideologie totalizzanti, non pi– sciano colonne di raffinatissi– me e vuote· analisi, non si riempiono la bocca di citazio– ni tratte dalla vulgata marxi– sta, ma sono invece presenti dove l'ingiustizia e la violenza di Stato e di classe fanno ogni giorno stragi di legalità e veri– tà prima ancora che di vite umane. La difficile mobilitazione per cancellare con 800.000 firme le leggi fasciste sull'aborto, la durissima lotta contro le ille– galità TV alle elezioni '76, la campagna per gli otto refe– rendum sono state da voi se– guite con noia, distacco o di– dinteresse, quasi che la lotta per "l'autonomia" sia esclusi– va del Movimento di Bologna e dei nouveaux philosophes o delle varie mode d'importa– zione, siano esse la cultura psichedelica, il misticismo o il punk rok. Vi definite "mensile di con– trocultura", ma apparite per lo più attenti a seguire le mode giornalistiche e gli at– teggiamenti giovanilistici, ri– nunciando alla ricerca (certa– mente meno facile) delle vo– stre e delle nostre àltterità e diversità, quelle per esempio più volte intuite e indicate da Pasolini. E non vorremmo dover defini– tivamente concordare con Pa– solini quando con severità bollava come "spaventosa mi– seria culturale" la vostra ri– cerca e come "povero e piccolo-borghese (ma certo non popolare)" il vostro lin– guaggio. Caro Andrea e cari compagni, accettate questo intervento per quello che vuole essere: una provocazione al confron– to. Speriamo così che il dibattito sulla violenza, sul fascismo, sul personale, sulla "contro– cultura" non si riduca alla disperante trucuJenza dei 33 giri da ultima spiaggia. Saluti libertari Guido Aghina Claudio Jaccarino Giorgio Fiocchi Cari compagni, più che con Pasolini ci pare che concordiate con Panora- ma, tanto diligentemente con– fermate lo stereotipo che la stampa borghese offre di noi. Questi i fatti; nell'ultimo di– battito fra i gruppi non ab– biamo "abrogato" nè il Mani- festo nè il partito Radicale; abbiamo cercato sia Luciana Castellina che un radicale a vostra scelta del gruppo par– lamentare; abbiamo trovato Luciana che non ha avuto tempo di risponderci e non abbiamo trovato i radicali. Credo che fosse il momento in .cui Marco digiunava in Spa– gna. Ho cercato io personal– mente Gianfr.anco Spadaccia a Roma e dato che non c'era ho chiesto di essere richiama– ta. Dopo qualche giorno ab– biamo cercato Marcello Cri– vellini a Milano, ma anche in questo caso senza fortuna; ri– cordo una mia telefonata con Giuliano, della sede milane– se, in questo senso. Al giorna– le abbiamo poco tempo e non è sempre possibile dedicarlo agli inseguimenti. Poi: sul numero scorso ci sono due pagine di un docu– mento del P.R. su Seveso. Poi: io a nome di Re Nudo, ho lavorato ·assieme ai com– pagni del P.R. a preparare la marcia di Caorso contro le centrali nucleari, nella pri– mavera scorsa; alla quale marcia Re Nudo era presente al gran completo. E quale sia stato in quell'occasione il no– stro contributo politico e or– ganizzativo fareste bene a chiederlo al vostro compagno Crivellini. Poi: per i referendum oltre a scriverne sul giornale, vi ab– biamo mandato dei compa– gni per i tavoli. Ma poi, davvero: perchè spie– gare e accettare di cadere in una discussione meschinella? Quello che ci impensierisce non è tanto quello che dite quanto il vostro linguaggio cardinalizio. In esso il nostro contributo al movimento è ''pietruzza nel magma", "i– deològia totalizzante", ''pi– sciate di vuote analisi" "boc– ca piena di citazioni, moda d'importazione, atteggiamen– to giovanilistico, cultura psi– chedelica': Il vostro contributo al movimento è invece: ''fron– te di lotta alternativa al Re– gime", "difficile mobilitazio– ne", "durissima lotta" ''pre– senza dove l'ingiustizia e la violenza di Stato e di classe fanno strage di legalità e ve– rità, prima ancora che di vite umane". I buoni e i cattivi, divisi dalle grandi certezze. Mah. Non vorremmo dover concludere ... no, questa espressione fatal– mente minatoria bonaria– mente paternalista è vostra, noi preferiamo dire: comin– ciamo ad avere il dubbio (an– che a noi "spaventosi miseri culturali" accade di pensare) che quello che avete in comu– ne con Pasolini sia poi solo il moralismo cattolico che lui almeno onestamente si rico– nosceva. In ogni caso questa vostra lettera non può essere ''provocazione al confronto" come sembrate sperare. Le manca per questo la curiosità verso gli altri e l'intelligenza del dubbio. Marina Valcarenghi Carissmo Re Nudo, ho letto con molto interesse gli articoli dei compagni che hanno visitato le comuni agri– cole, e anche i consigli su come "riprenderci la terra" del numero di ottobre. Devo dire che il problema interessa oggi migliaia e migliaia di gio– vani proletari e studenti. Le riserve dei non-garantiti non bastano più da sole ad assicu– rare la soddisfazione di quei bisogni primari che la società borghese-alienata ci nega. RE NUD0/66 Non dovrebbe sembrare un allontanamento o una migra– zione di ritorno quella di tro– vare nuovi spazi di vita nelle campagne: non è né un allon– tanarsi dai propri luoghi di lotta nelle città, né un ritor– nare ali' "antico".Secondo il mio punto di vista saranno i giovani e i proletari delle città a cercare nuove forme di vita individuale e collettiva in luo– ghi già depredati e annientati dallo sfruttamento capitali– stico delle risorse naturali. Senza profetizzare grandi "migrazioni" è facile ipotizza– re lo sviluppo di un nuovo movimento di lotta che porte– rà i giovani disoccupati fuori dai luoghi della segregazione capitalistica: fuori dai ghetti 1 fuori dal lavoro nero, fuon dalla violenza del!' "ordine" cittadino. L'alternativa a quel punto sa– rà: comuni o cooperative? Lotta per una nuova quali– tà della vita o lotta per più razionalità capitalistica? A partire da questo problema sempre più importante e sem– pre più presente nelle consi– derazioni dei compagni, vorrei che nei ·prossimi numeri ap– profondiste più direttamente questo problema: quali ini - ziative di lavoro nelle terre da parte di giovani già esi– stono? Quale è la mappa delle comuni agricole in Italia? (Se possibile con una bilancio delle situazio– ni). Dove sono e operano cooperative di giovani di– soccupati? Sergio Salmi Via Mézzofanti, 73 Bologna l\I~Uf ~~y Piazza S. Giorgio (via Torino) MILANO DISCHI D'IMPORTAZIONE STRUMENTI MUSICALI HI-FI DA TUTTO IL MONDO TUTTO A PREZZI ECCEZIONALI UN CENTRO DI VENDITA GIOVANE, PER I GIOVANI IN ALTERNATIVA ALLE VECCHIE TRADIZIONI!

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