RE NUDO - Anno VIII - n. 58 - ottobre 1977

posto in cm questa libertà diventa possibile, non ti devi preoccupare di nulla. Re Nudo: Tu hai fatto degli studi regolari, da musicista, volevo chiederti quando hai cominciato a rivolgerti al tipo di cose che fai adesso. LMY: Ho cominciato a lavorare con toni lunghi e "sostenuti" (sustained) nel 1957 e 1958. Nel 1958 ho comple– tato quello che è il più importante dei miei primi llJvori, il mio trio per archi - questo è il primo pezzo nella storia della musica che sia fatto interamente di toni lunghi e sustained - ogni tono ha un suo momento per entrare e uno per uscire, un altro tono entra in un altro punto e nel frattempo alcuni dei toni sono in silenzio alcuni toni e alcune combinazioni di tono sono lun– ghe 3, 4, 5, 6, 7, 8 minuti e l'intero pezzo dura quasi un'ora. Più o meno cinquanta minuti. R.N.: Nei tuoi lavori hai mai usato delle "regole" come quelle che usano i serialisti? LMY: Per il mio lavoro la prima cosa è sempre stata l'ispirazione, la seconda teoria. Cioè (in another way) prima ho l'ispirazione l'idea di cosa fare e poi, dopo che mi piace, e che penso sia quello che penso e dopo alla teoria, a come posso svilupparla. Sono sempre st<1,tomolto bravo con la teoria, ma l'ho sempre subordinata all'ispirazio– ne. Una cosa importante per la musica che faccio adesso e forse per tutta la musica che ho sempre fatto nel passare degli anni, che per me la cosa principa– le è il feeling (sentimento) nella musica mondiale tradizionale, in tutte le cul– ture, nella musica greca, cinese, giap– ponese, indiana, musica del medio - oriente, le diverse scale, i diversi modi, sono ognuno associato a un diverso sentimento e questo fatto esisteva an- ~ -.... ---=---------- .--.,~---------'!--- che nella musica europea, all'inizio. C'era il canto gregoriano, quello dome– nicano, e ogni canto aveva un suo modo - questo fatto è continuato nella musica per organo - rimanendo in qualche grado presente fino al XV - XVI secolo in cui ancora utilizzavano i modi, diversi modi - ma poi la musica ha cominciato a cambiare perchè nelle accademie hanno cominciato a indica– re quello che era il ~ono dominante,- sai cos'è?. Al tempo di Bach i modi erano già solo il maggiore e il minore cosi che 'tutta la profonda cultura dei modi è ,andata dispersa e oggi nella cultura 'musicale occidentale abbiamo la scala \naggiore e i tre tipi di scala minore e qµesti sono gli unici modi accettati .... nel mio lavoro una delle ragioni per cui' mi sono dedicato esclusivamente alle intonazioni e che solo intervalli che sono intonati co·n queste relazioni razionali (matematiche) fra le frequen– ze possono venire intonati (accordati) in modo perfetto mentre le scale tem– perate, siano di dodici note o trentuno, cinquantatre, non importa quante so– no, sono impossibili da intonare in modo esatto; non lo può fare nessun musicista e nessun equipaggiamento. In ogni sistema di linguaggio è necessa– rio avere delle informazioni che posso– no essere ripetute, perchè se fai una cosa con un significato, devi essere in grado di ripeterla tale e quale per ridarle quel senso - questi intervalli "intonati", possono essere accordati perfettamente molte volte (over and over again), anche un musicista ad orecchio può accordarlo piuttosto be– ne, se' si applica, e ... il suono è trasmesso, gli impulsi arrivano all'orec– chio e vengono trasmessi attraverso il canale auricolare. Un'altra teoria è quella per cui ogni frequenza, certe frequenze ... vanno a finire in un certo posto della membra– na basilare in modo che abbiamo una specie di mappa delle frequenze nella corteccia celebrale - questo è un fatto che forse non ha avuto ancora delle conferme sperimentali definitive, ma molti ricercatori ci stanno lavorando ed é un fatto generalmente accettato che succeda qualche cosa di questo tipo. Quello che succede dopo - che se diamo in qualche modo alla mente certe informazioni (sonore), arrivano con un meccanismo di vibrazioni che é estremamente simile a quello delle in– formazioni (sonore) che "entrano" at– traverso l'orecchio, e in queste infor– mazioni c'é il modo, il feeling - in altre parole, il modo e il feeling non sono necessariamente qualche cosa che _può essere descritto a parole, il "feeling" è la vibrazione, è il suono ... R.N.: Stavamo parlando dei .diversi posti nella corteccia celebrale in cui "vanno a finire" le diverse informazio– ni sonore; c'era poi una cosa che ti volevo chiedere; qual'è la sensazione personale tua, che fai una musica che è, in un senso umano, "contro" il tipo di organizzazione sociale in cui vivia– mo che non c'entra niente con il fatto di vivere la vita nella dimensione del consumo, - qual'è la tua sensazione personale nel fare una musica che sai che va a finire a un pubblico limitato che non entra nell;:i circolazione di massa, che il ritmo della vita nell'emi– sfero occidentale è in esatto contrasto. LMY: Interessante ... lasciami dire una cosa ... la musica ... è come per la matematica; la matematica si è svilup– pata grazie all'aiuto (support) dell'ari– stocrazia perchè, vedi, chi avrebbe po– tuto immaginare che la matematica sarebbe diventato un linguaggio dei nostri tempi, che ci avrebbe portato (segue a pag. 60) ..

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