RE NUDO - Anno VIII - n. 58 - ottobre 1977

RE NUD0/40 Cos'è l'I King Recentemente abbiamo spesso citato l'I King e in luglio abbiamo pubblicato l'oroscopo della festa di Guello basata sul libro dell'I King. Ci sembra giunto il momento di spiegare cos'è, dal momento che molti lettori ci hanno scritto chiedendo informazioni L'I King si chiama anche Libro dei Mutamenti e già in questa denomina– zione è racchiuso uno dei principi fondamentali del libro e della saggezza cinese e cioè che la realtà non è statica ma in continuo movimento. Introdu– cendo questo concetto nel nostro punto di vista, esso cambierà completamente. In genere la nostra analisi di un mo– mento, di una situazione, di una perso– na o di noi stessi è parziale proprio perchè è statica e quindi il giudizio è sbagliato. Cercando invece di cogliere il fenomeno nella sua dinamica ne deriverà senz'altro una visione più am– pia che agli elementi presenti aggiunge quelli futuri che già sono delineati nel presente e la valu_tazione sarà quindi diversa. Se per esempio il momento in cui ci troviamo è un momento negativo, di squilibrio e quindi di sofferenza, nel giudizio dell'I King entrerà il concetto che siccome tutto cambia, un periodo negativo non può durare per sempre ma sarà senz'altro seguito da un perio– do positivo e quindi il momento pre– sente "negativo", non è più solamente tale ma è una preparazione per il momento successivo, una occasione per rac~ogliere le energie, una sosta neces– saria. In questo alternarsi continuo dÌ con– centrazione ed espansione, di evoluzio– ne e involuzione, i concetti stessi positi– vo e negativo perdono completamente di· significato per lasciar posto ad una visione non più dualistica ma fluida della realtà; una visione che non accet– ta il dato e rifiuta il suo opposto, ma che accetta entrambi: se questo è bene, anche il suo opposto è bene e l'enfasi non è più su bene e male ma su "è". L'espansione e la concentrazione sono il ritmo stesso dell'Universo, il nostro respiro, lo yin e lo yang opposti e complementari. SCIENZA OCCIDENTALE E SAG– GEZZA ORIENTALE La conoscenza in occidente si attua mediante un processo di progressivo avvicinamento all'oggetto che si vuol conoscere. Il microscopio è lo strumen– to fondamentale dell'analisi scientifica e la causalità è il metod9 su cui si basa l'analisi di qualunque realtà. In questo modo si mettono chiaramente a fuoco tutti gli elementi che compongono un fenomeno ma alla fine del fenomeno stesso non resta che la somma dei suoi elementi. Questo procedimento, che di per sè è valido, di fatto ha portato l'occidente ad ùna visione miope e parcellizzata della realtà. La ricerca procede per compartimenti stagni e manca una visione d'insieme, un qua– dro in cui inserire le varie nozioni il disegno secondo cui comporre le tess~re del mosaico. L'I King direbbe che ci troviamo in un momento in cui il cielo e la terra sono separati. A questo proposito J ung nella sua prefazione alla traduzione inglese del– l'I King dice " ... V a benissimo dire che il cristallo di quarzo è un prisma esagonale. E' proprio vero - finchè si prende di mira un cristallo ideale. Ma in natura non si trovano nemmeno due cristalli esattamente uguali, quantun– que siano palesemente esagonali. La loro forma reale tuttavia sembra solle– citare il saggio cinese ben più di quella ideale, visto che la rappresentazione delle leggi di natura, passata per i più fini setacci che forma la reaità empiri– ca, contiene per lui un significato ben più importante di una spiegazione cau– sale degli eventi, i quali inoltre devono di regola essere nettamente separati gli uni dagli altri prima di poter essere trattati appropriatamente. Il modo in cui l'I King è incline a considerare la realtà sembra non vede– re di buon occhio i nostri procedimenti causalistici. L'istante che sta attual– mente sotto osservazione appare all'an– tica visione cinese più come un colpo di fortuna che come un ben costruito risultato di catene causali concorrenti. L'oggetto che interessa sembra essere la configurazione che gli eventi acciden– tali formano al momento dell'osserva– zione, e nulla affatto le ragioni ipoteti– che che apparentemente rendono con– to della coincidenza. Mentre la menta– lità occidentale accuratamente separa, pesa, sceglie, classifica, isola, ecc., l'im– magine cinese del momento contiene ogni particolare fino al più minuto assurdo dettaglio, perchè l'istante os– servato è il totale di tutti gli ingredien– ti". J ung più avanti definisce questo come principio di sincronicità "... concetto che formula un punto di vista diame– tralmente opposto alla causalità. Sic– come quest'ultimo è una realtà mera– mente statistica e non assoluta, essa è una specie di ipotesi di lavoro espri– mente come gli eventi evolvono uno dall'altro mentre la sincronicità consi– dera la coincidenza degli eventi ogget– tivi tra di loro, come pure fra essi e le condizioni soggettive (psichiche) del– l'osservatore e degli osservatori". C'E' UN FIUME CHE SCORRE ... Il procedimento orientale dunque e dell'I King è del tutto diverso dal nostro metodo scientifico; non si scom– pone il fenomeno per poi ricomporlo ma si tiene conto simultaneamente del fenomeno in sè, del fattore di cui abbiamo parlato e delle interdipen– denze col resto dell'universo. Questo concetto dell'interdipendenza è pure molto importante. Un evento non è mai considerato come qualcosa di a sè stante, di isolato, ma come una confluenza di cause solo parte delle

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