RE NUDO - Anno VIII - n. 58 - ottobre 1977

3/Jljl Ecologismo • e nuova coscienza Yoga, Zen, alimentazione vegetariana, meditazione, macrobiotica ... sono tutte proposte che si muovono in direzione di una reale liberazione della sfera fisica e mentale dell'essere umano. La riappropriazione del proprio corpo e dell'universo interiore viene sentita da gruppi sempre più numerosi di indivi– dui, come una necessità .primaria, un bisogno concreto e immediato, un'esi– genza quotidiana da praticare per sal– varsi dall'oppressione totalizzante del– la civiltà del capitale e del consumo. L'esigenza di una qualità nuova di vita viene sempre meno regalata a ipotetici futuri rivoluzionari per essere invece ricercata "qui ed ora", in un rapporto liberato con il proprio organismo e la propria dimensione interiore e spiri– tuale. La richiesta di una qualità di– versa di vita è Una esigenza rivoluzio– naria nel senso che chiede fin da adess~ un cambiamento totale dell'in– dividuo, una nuova dimensione di esi– stenza da mettere in pratica subito, a partire dalle condizioni concrete delle singole persone. La richiesta e la pratica di una esisten– za nuova, liberata hanno dato vita negli Stati Uniti e in Europa a un movimento che negli ultimi anni ha dimostrato di possedere una notevole forza operativa e la capacità di effet– tuare nella persona fisica e spirituale dei suoi aderenti un reale cambiamen– to, una effettiva rivoluzione interiore. Si tratta di quel movimento che Jerry Rubin ha chiamato della "Nuova Co– scienza" e che ha definito come il diretto continuatore di quello psiche– delico. E' un grande oceano in cui si incOntrano· situazioni e proposte diffe– renti trn loro ma che sono unificate dalla ricerca e dalla pratica di un modo di vita "altro e diverso" rispetto a quell9 imposto dalla società della macchina e del consumo. Il movimen– to della Nuova Coscienza risponde a tutti coloro che per stupidità o per scelta stanno cercando di far saltare in aria questo pi'aneta, o di render!~ ina- bitabile, con la comprensione dell'uni– tà· e dell'armonia della: :vita e delle complesse leggi che la regolano, con la ricerca e la scoperta di una nuova consapevolezza liberatoria, con un sen– so di solidarietà gioiosa e creativa tra le diverse forme di vita: umana, animale, vegetale. Il disagio e l'estraneità verso i modelli di cui comportamento e l'ideologia che la società contemporanea ci impone ha ormai generato un movimento alterna– tivo che è divenuto fenomeno di massa, libera situazione di esseri umani, che si oppone alla violenza e al potere di una società legata al profitto, al c.tpitali– smo (di stato o privato), al consumo alienato e a una visione oscena e distorta del progresso e dello sviluppo. Il movimento della Nuova Coscienza è divenuto un preciso punto di riferi– mento per coloro che cercano una risposta reale e concreta alla disuma- . nizzazione alienante della società con– temporanea. Se la nascita e la crescita di queste realtà alternative sono un dato estre– mamente confortante è pur sempre vero che l'ultimo ventennio ha fatto registrare un aumento senza precedenti della violenza con cui i diversi Poteri planetari cercano di distruggere i deli– cati meccanismi che regolano la vita sulla Terra. In ogni parte del mondo si assiste ad un attacco selvaggio contro quello che ancora rimane degli ecosi– stemi del nostro pianeta. Dal mare alle città, dall'ari.i che respiriamo al suolo delle campagne, tutto viene violentato, inquinato, alterato, distrutto. (E que– sto attacco massiccio alla Natura è parallelo al genocidio, fisico e cultu:ra-· le, degli ultimi frammenti di quelle società arcaiche e tradizionali che non si vogliono piegare all'avanzata bruta– le dell'imperialismo e tentano di man– tenere· in vita la loro cultura, la loro storia, le loro tradizioni. E' emblemati– co il caso del governo fascista brasilia– no che mentre distrugge quell'immen– so polmone naturale che è la foresta RE NUD0/39 amazzonica, contemporaneamente massacra le ultime popolazioni che ancora la abitano). La "scelta nucleare", progetto portato avant♦ con la medesima caparbia bru– talità dal governo americano come da quello cinese, dalla Russia come dalle nazioni europee è il simbolo di quale futuro ci prepara la società contempo– ranea: un mondo sempre più inquina– to, consumista e cibernetico in cui vivranno non più esseri umani ma individui completamente robotizzati. Da tutto questo mi sembra quindi giusto che una ricerca di liberazione interiore debba procedere di pari passo con un rigoroso impegno ecologista. Se sono vere, come credo siano vere, le parole di Seyyed H. Nasr, "Che l'ar– monia fra l'uomo e la natura sia stata distrutta è un fatto riconosciuto da tutti, ma non tutti si rendono conto che lo squilibrio è dovuto alla distru– zione dell'armonia fra l'uomo e Dio" (L'uomo e la Natura, pag. 20 - 21) individui che hanno saputo trovare in loro stessi una dimensione spirituale avranno tra i loro compiti anche quel– lo di ricreare un rapporto di gioia e armonia tra l'uomo e la Natura. Se è fondamentale la ricerca della liberazio– n~ interiore dell'essere umano è allo stesso tempo doveroso un impegno attivo nella difesa del nostro pianeta. Oltre alla pratica dello Yoga, dello Zen, della meditazione, oltre alla crea– zione di 10, 100, 1000 "poderi popola– ri" è venuto il momento di mette-re la nostra consapevolezza ed energia non violenta al servizio dell'ecologismo a cominicare dalla protesta contro la "società nucleare" e la costruzione del– le centrali. Sappiamo che è possibile "crescere con meno", che si può realizzare una socie– tà che, senza suicidarsi, possa ridurre i propri consumi, in particolare quelli privati. Non ci possono imporre mostri in grado di inquinare l'ambiente per 25.000 anni, non vogliamo una società di automi e completamente militariz– zata. Facciamo nostre le parole del poeta buddista americano Gary Snyder, "Una tecnologia ridotta, bi– lanciata, è possibile, se tagliata fuori dal cancro dello sfruttamento pesante del perpetuo sviluppo industriale. Quelli che hanno già capito queste necessità e che hanno cominciato sia in campagna che in città a crescere con meno, sono l'unica controcultura che conta.

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