RE NUDO - anno VIII - n. 55 - luglio 1977

un'altra puntura per dormire, e non ho dormito. Dovevo fare una puntu• ra .stamattina alle 6, ma non è venu• to nessuno a farmela, qualche ora do– po è arrivata un'infermiera più sim– patica, e me l'ha fatta. Dopo mi ha chiamato di là la dotto• ressa e mi ha chiesto da quanto tem– po mi bucavo. Io glielo ho detto: prima mi facevo di anfetamina, ades– so sono quattro mesi di fila che mi faccio di eroina. Ora basta, voglio di– sintossicarmi e piantarla ll, però non voglio stare a Milano, voglio andare via perchè se sto a Milano anche se lavoro gira e rigira ricasco sempre ll. Domanda: Lavoravi anche negli ulti· mi tempi? Maria: Sì, facevo la commessa. Riu– scivo a lavorare anche quando ero in ero, perché la portavo bene, non è che ne facevo tanta, ne facevo un pochettino magari· alle due, stavo be– ne e ilavoravo, ma nessuno mai se n'era accorto, nemmeno il mio prin– cipale. Ma dopo, siccome ero stufa per que– sto motivo qui, allora ho detto ba, sta, non vado più a lavorare. Mi so– no ritirata e sono andata via, non sono nemmeno più andata a casa, sono scappata. In quel periodo lì che sono stata fuori ho incominciato a farmene tan• ta, di brutto, tutti i giorni. A casa non ci volevo tornare, ma ci sono tornata e ho trovato delle fiale da farmi, dei Vatran o delle cose così. Mia mamma non voleva più che me le facessi, e mi ha dato delle pil– lole. Mi son svegliata la mattina do– po che ero tutta gonfia e stavo male. Così mi hanno ricoverato. Il Valium che mi danno qui non mi fa dormire, mi fa tranquillizzare un attimino, quel quarto d'ora, ma do– po ritorno come prima, nervosa, agi– tata, sudo, ogni tanto ci ho caldo, ogni tanto ci ho freddo. Ma adesso voglio smetterla. Qui mi faranno delle cure ... Però l'infermiera mi ha smontato perché mi fa: - Non penso che ce la fa.i, perché non sei la prima che ci prova e poi torna qui di nuovo altre volte. - Ma io le ho detto: - Guarda che io parto. - Ah beh, allora l'unica soluzione è di partire, perché se tu parti son sicura che ce la fai. Ma se tu non parti, anche se vuoi andare a lavora– re, tu duri tre mesi, poi gira e rigira ci ricadi in mezzo ancora. Mentre par– tendo, se stai via un anno o due, ti . si schiariscono bene le idee, ricomin· ci a fare la vita normale e basta. D.: Quando hai accettato di venire qui, pensavi che ti risolvessero tutti i problemi e che uscivi liberata per sempre dall'eroina? Maria: Sì. Invece non è così, perché l'infermiera mi ha detto: - Noi ti facciamo le cure, ti dis,intossichiamo, ma poi devi essere tu a tener duro e a non ricominciare, perché la vo– glia ritorna sempre. Dopo, il dottore mi ha detto che ci sono dei centri in Toscana dove ci IIE NUD0/17 sono altri drogati ma io non voglio andare perché so che è inutile, so che se ci vado magari ci sto un gior• I • no, e p01 me ne torno a casa. Io voglio andar via col mio ragazzo in Puglia dove ha i parenti. D.: Quando hai cominciato a bucare sapev,i che era una cosa da cui è dif. ficile uscire? Maria: Sì, ma io ero sicura di me stessa. Dicevo: mi faccio un buco e. poi sono sicura di dire basta. Ho cominciato a farmi un buco oggi e poi per una settimana niente, poi ;INiER.~Pl/\ -;;.sc~o 50t.O .S TE: S.S A.. ; N<>N c'E'.: NE'S.SVNO il A~ I flLI.

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