RE NUDO - Anno VIII - n. 52 - aprile 1977

RE NUD0/3 '68: E C'ERAUN SENSO DI VITTORIA '77: AUGH? Il potere dromedario e il governo berlingotti l'hanno detto, ed era ora: «guerra agli indiani». Il viso– pallido Kossiga e il lingua bifor– cuta D'Alema l'hanno ripetuto: «non permetteremo bivacco e caccia nelle terre dello studio e del lavoro a hippy, indiani e fric– chettoni ». Ed era ora. Colletti bianchi e giacche azzurre cerca– no alleanza colle tute blu e le giacche grige per cacciare fuori dalla cittadella dell'ordine, della legge, dello studio e del lavoro il «popolo degli uomini». A colpi di mitra, di eroina, di blocco delle assunzioni, di caro– vita, di decreti legge e di rifor– me. E se !'.alleanza riesce, a col– pi di scioperi generali. Carceri, manicomi, fabbriche, scuole, ca– se non bastano. Occorre bruciare vaste pianure con diossina, sco– rie atomiche, tetraetile di piom– bo, bioproteine; occorre fa.re un deserto e lì costruirvi le riserve dove segregare anziani, femmini– ste e giovani, omosessuali e de– vianti. Sì che la cittadella possa tornare a produrre e studiare in pace, pax atomica, la giusta pace dei produttori, dei maschi, degli a– dulti, dei normali. Una pace ga– rantita ,dagli estintori: Nove anni· fa. Si fece url' altra guerra, le cui ultime scinHlle so– no spente da tempo e diventate cenere per queste nuove scinti,1- le, che annunciano un diverso fuoco. Allora la situazione internaziona– le era favorevole, per il popolo degli uomini. s,i chiamava «Era dello sviluppo» (così la chiama– vano i robot del potere). N/la era favorevole per motivi opposti: i non-svi Iuppati stavano pre aran– do, con le loro danze, una lunga riscossa. Piccoli uomini I gialli con le cerbottane e il riso inte– grale combattevano vincendo ro– bot computerizzati, megamacchi– ne. di guerra, bombe a biglia e defolianti. Perfette -macchine vo– lanti si schiatavano nel cielo sopra Hanoi o si inabissavano nel golfo del Tonchino. Un picco– lo popolo povero scavava lunghe gallerie, sbucava ovunque e sconfiggeva il più grosso, ,protei– nizzato, scientificizzato robot an– tiumano del mondo. Le buone vibrazioni di questo piccolo popolo arrivavano ovun– que, a decine di miglia di distan– za, e muovevano altri uomini. 1,1 68 nel mondo è la generazione -del «Vietnam vince», crescono lunghi i capelli, si fuma erba. si mandano in briciole i valori dei robot pubblici e privati. In Cina la rivoluzione culturale proleta·ria. In America Latina vive dopo morto Che Guevara. li Pen– tagono è circondato da centinaia di migliaia di ,lunghi capelli che fumano joint. L'Europa vive il suo maggio, rifiuta i feticci, le mani scrivono sui muri «non liberar– mi, grazie, faccio da me». Oggi nuovi orrendi robot spezza– no le foto di Guevara nelle ba– racche di fango di Teli el Zaatar, mentre un piccolo povero popolo nomade trova attorno alla sua lotta impacciato silenzio. In Cina cambiano il ministro delle ferro– vie perché i treni, alfine, arrivino puntuali, mentre alacri manine imbalsamano il cadavere di Mao per future, ordinate esposizioni. Breznev assicura Forlani che in ltal-ia c'è troppi scioperi, troppa pornografia, troppa droga. Panat- ta bacia la coppa Davis nello sta– dio di Santiago, Cile. Allora, in Italia, si viveva l'inizio della fine di un trentennale regi– me. Ed era un crollare di valori profondi e sedimentati. L'inter– classismo cattolico andava a pez– zi. Si rimetteva in discussione I' autorità, la gerarchia, la competi– zione, la prestazione. Oggi si vive l'inizio della rico– struzione di un nuovo regime, ahimé quanto simile, nella sua diversità formale, a quell'altro. Come se i vari pezzi, ormai qua- . si pronti, stessero per essere as– semblati, messi a forza insieme. Stritolando tutto ciò che di «di– verso» è rimasto. Alla dittatura detla minoranza DC si sta sosti– tuendo la dittatura della maggio– ranza DC-PCI. la dittatura plurali– sfa che fa combaciare l'antica europea Inquisizione con la mo– dernità russa dell'arcipelago Gu– lag, ravvivata dal tocco USA del– la psichiatrizzazione coçitta. Nel 68 la FGCI, riunita ad Ariccia, de– cideva - strumentalmente - di «sciogliersi nel movimento,, che fuori di lei e contro era nato. Og– gi la fgci - meno strumentalmen

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