RE NUDO - Anno VIII - n. 52 - aprile 1977

RE NUD0/12 ti hanno riconosciuto alla stazior1e e ti han dipinto le rossa? R. Gli Indiani Metropolitani mi hanno fatto il girotondo, poi quan– do hanno visto che prendevo la cosa con un misto di simpatia e di rassegnazione, mi hanno prati– camente «cooptato»: mi hanno di– pinto il volto e chiesto se volevo stare nei loro cordoni. Ho accet– tato la loro proposta e sono sta– to per un po' con loro, poi li ho lasciati perché si sono messi a correre con una velocità che non è più la mia già da qualche anno. Che cosa ho provato? Beh, tieni presente che quel pomeriggio ero molto contento. lo sono usci– to da Ao (creatura alla quale ho dato gli anni forse più importanti della mia vita) con dolore e con rabbia" ma anche con la convin– zione che la politica opportunista in quel momento pr·evalente era _ esattamente l'opposto di quello che si doveva fare: io dissi allo– ra che bisognava aver fiducia nel- . ·ço!t.t' , .. ,09 le masse, puntare sulla ripresa del movimento ed essere convin– ti delJa necessità di una «rifon– dazione» della sinistra rivoluzio– naria. Per qualche mese non è successo niente e si moltiplica– vano le persone che mi davano del visionario; poi è venuto que– sto grande movimento ... Ho volu– to ricordare queste cose per far– ti capire il mio stato d'animo quando ho visto le «manovre d' avvicinamento» degli Indiani Me– tropolitani: ho intuito che cosa stavano per fare: volendo, avevo tutto il tempo di allontanarmi. Ho preferito invece aspettarli e sta– re al loro gioco che mi ha diver– tito anche se capisco bene che nelle loro intenzioni c'era anche una volontà di «contestarmi». Ma mi è sembrato che: 1) la conte– stazione dei compagni della mia generazione è giusta e inevitabi– le perché abbia.mo fatto tante co– se ma anche tanti errori; 2) la contestazione era di tipo amiche– vole, insomma la critica che si fa a ·uno ritFJnuto «recuperabile». Non credo di essermi sbagliato. lo ho sentito simpatia per loro e non mi capita mai di avere sim– patia per gente che vuole farmi del male. Eppoi te l'ho detto: alla fine mi hanno «cooptato». Degli Indiani Metropolitani io so troppo poco; mi sembra però che la loro non sia goliardia in panni nuovi, ma 'un modo di fare animazione e satira politica che, in certe situazioni, è molto inci– sivo. Giovedì all'Università il ser– vizio d'ordine del PCI è stato sconfitto più dagli slogan degli Indiani che dal resto.

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