RE NUDO - Anno VII - n. 48 - dicembre 1976

Lettere e1ncnHnlL:DffRICE via giulia 167 001$6 roma album di 128 pp., 200 ili., L. 4.500 a cura di: Gilio Dorfles, Gio– vanni Buttafava, Gianni Romo– li, Peppo Delconte, Carlo Romano GLI UNI & GLI ALTRI travestiti e travestimenti nell'ar– te, teatro, cinema, musica, èa– baret e vita quotidiana album di 128 pp .. 220 ili., L. 5.000 Lea Vergine ATTRAVERSO L'ARTE pratica politica/pagare il '68 304 pp., 50 ili., L: 4.000 Marco Gaido RADIO LIBERE ? la prima vera inchiesta e storia delle radio libere in Italia e nel mondo Questa inchiesta si articola in una serie di argomenti ed interviste che mettono a fuoco i diversi aspetti di ·una gestione differente di un mezzo d'informazione. 192 pagg., 16 foto L. 2.500 LIBRO BIANCO SUL POP IN ITALIA storia di una colonizzazione mu– sicale in un paese mediterraneo Un libro bianco, datato e docu– mentato, con nomi, storia, luo– ghi della musica pop in Italia. 176 pagg. 20 foto L. 2.500 Jerry Rubin QUINTO: UCCIDI IL PADRE E LA MADRE memorie di un radicale degli anni '60 Dopo Do it ! e Siamo tanti, il nuovo libro-confessione del lea– der americano creatore del par– tito Yippie. 188 pagg. L. 2.500 Emina Cevro-Vukovic VIVERE A SINISTRA vita quotidiana e impegno poli– tico nell'Italia degli anni '70. Un'inchiesta. Una raccolta di interviste su co– sa significa « essere di sinistra » nella vita di tutti i giorni. 276 pagg. L. 3.500 Lettere letterona sui fumetti Ormai in molte parti si parla e si discute sul ruolo del fumetto nella nostra società e spesso ci si chiede: SONO I FUMETTI UNA NUOVA CULTURA POPO– LARE? Popolare o antipopolare? A pa– rer mio i fumetti possono esse– re reazionari quanto rivoluzio– nari a completo arbitrio dei loro autori. Ad esempio una rivista pornografica è repressiva quando tutto quello che è sesso viene mostrato sotto una luce di' violenza e di sopraffazione del– la donna operata dall'uomo e l'omosessualità viene descritta come la più turpe delle perver– sioni, questo non fa che raffor– zare tutti i tabù imposti dalla borghesia e dal fascismo. Per questo motivo dissento profon– damente sull'analisi di Quat– trocchi su questo argomento. Ma la pornografia (uso sempre questo termine per comodità anche se qualcuno, in questo caso, userebbe la parola "ero– tismo") può essere anche libe– ratoria in modo dissacratorio come ce l'ha mostrata l'under– ground oppure in modo più rea– le e sociale come ce la mostra Crepàx, il quale a parer mio opera anche con l'esasperazio– ne di innumerevoli immagini sessuali, ad esorcizzare i nostri tabù. Anche se esiste ancora chi ad– dita il fumetto come prodotto sottoculturale negli ultimi anni vi è stato soprattutto da parte della sinistra più a sinistra ultra– sinistra/sinistra rivoluzionaria un sempre crescente di questo nuovo mezzo di espressione da quando Linus lanciò il fumetto di satira politica italiana con un buon successo editoriale. Infat– ti ora si incomincia a spiegare tutto con l'uso dei fumetti dalla condizione della donna al capi– tale di Marx. Ma cosa è successo intanto nelle riviste madri, borghesotte illuministe d'elite? Senz'altro un Le-t te re grosso cambiamento c'è stato e ha portato Linus al confine tra il rosso-pallido al rosso-rosso ed Eureka è passata dal bianco immacolato al rosa scuro. Perchè questo? Perchè una volta scrivere: "11 presidente della repubblica è un pirla" portava l'immediato arresto ed ergastolo per l'auto– re il direttore e l'editore e quindi si preferiva rimanere in un leg– gero dissenso anticonformista. Ma i tempi cambiano (ora forse non puoi dire che il P.d.R. è un pirla ma puoi farlo capire in qualche modo senza rischiare i lavori forzati), la concorrenza ti uccide, e allora cosa fai? Ma ti pigli un ultrasinistra (si quelli che sono terribilmente di mo– da!) che sa scrivere e disegna– re, che diaminé! Tutto ciò ha portato ad un ovvio spostamen– to a sinistra di queste riviste a fumetti. Vediamole un po', nel gruppo della Milano Libri trovia– mo Alterlinus, letto dai pochi che possono spenderci mille li– re ha ricevuto negli ultimi mesi molte modifiche lasciando però ancora spazio alla provocazio– ne. La provocazione si chiama Dièk Tracy, chi non conosce il tutore della legge N.I? Le sue storie sono la gioia e la felicità di quelli che stanno a destra di tutti e di tutto. Eroico, intelli– gente e astuto, forte e duro quanto occorre, buono sempre. È contorniate da criminali catti– vissimi che non gli vogliono be– ne, ognuno con una peculiarità fisica (per non parlare di quelle psichiche e sadiche) interes– sante; chi magrissimo, chi grassissimo chi sfregiato in mil– le modi, chi addirittura con un piccolo coltello infisso perenne– mente nel cranio. Ma non preoccupatevi saranno tutti re– golarmente condannati a morte dal destino. Congelato nei ghiacci, arso nel fuoco o meglio ancora corroso nell'acido, te li faccio crepare in tutti i modi per farti capire che il crimine non paga! · In Dick Tracy non esistono ladri se non sono malvagi assassini e sadici. In compenso però le storie pullulano di gente one– stissima e pura. In evidente contrasto con l'eroe preferito da Oronzo Reale c'è Alack Sinner. I suoi autori mo– strano con un disegno Prattiano anche se bruttino (ma molto ef– ficace) tutto lo squallore che ha portato in America il capitalis– mo. Una società che nasconde il vero criminale sotto l'etichet– ta di "onesto" mentre con lui deruba gli sfruttati come i negri ghettizzati nelle grandi metro- Léttere poli (a proposito non ricordo di aver visto negri nelle storie di Dick Tracy, forse il bianco Che– ster Gould seguendo una vec– chia moda non si degna di rap– presentare graficamente gli schiavi dei suoi padri?). Dopo molto tempo è tornato Gi– menez sui giornali a fumetti ita– liani più bravo che mai ci ha presentato la saga di Horn con– clusasi mesi fa su Alterlinus. Li– beramente adattato da un ro– manzo di B. W. Aldiss Horn è un povero selvaggio posseduto da una strana creatura gelati– nosa assetata di potere e per questo è costretta a servirsi del corpo di cui è parassita. Dopo aver tentato di non subordinarsi alla creatura che lo imprigiona psicologicamente Horn è co– stretto a commettere una serie di efferatezze fino a quando mangia dei strani funghi che gli permettonò di vedere con più chiarezza la sua situazione, ciò stupisce il suo padrone gelati– noso che lo rimprovera: "I FUNGHI CHE HAI APPENA MANGIATO DOVEVANO CON– TENERE UNA DROGA STIMO– LANTE. QUELLO CHE PROVI È UNA EUFORIA PRODOTTA DA LORO". Horn risponde: "Se è come dici, ne taglierò un po' per portarli alla barca voglio tornare a sentirmi come adesso e pensare di nuovo a queste co– se". "NON FARLO. QUANDO TI PASSERÀ L'EFFETTO DEI FUNGHI TI SENTIRAI PEGGIO DI COME STAVI PRIMA". "Non mi importa voglio provare". "NON VOGLIO CHE PROVI, NON VOGLIO CHE MANGI AL– TRI FUNGHI". "Perchè? Non farebbero male a te, ma a me. Mi fanno sentire meglio, mi aiu– tano a pen~are". "NON VO– GLIO CHE PENSI!" "Perché?" "PERCHÈ SONO IO CHE DEVO PENSARE. E TU SOLO... OB– BEDI RE". Gli "Umanoidi associati" cioè lo scrittore fumettologo (per Phe– nix) Dionet; il vecchio Gir col . RE PE:TTIERI Nf'JO FASIIOIC~ ~:?

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