RE NUDO - Anno VI - n. 34 - 1975

RE NUD0/12 Piccolo saggio di antropologia di strada, con elogio dell'omosessualità, della frigi– dità e della paranoia, e tre o quattro idee per una controcultura. Può succedere di sentirsi strani, di que– sti tempi, quando ci si guarda con desi– derio, o quando si vorrebbe dell'amore. Forse c'è ormai troppa plastica nei no– stri universi personali, e celluloide, e troppa carta patinata. Forse si può an– che affermare che finalmente qualcosa sta cambiando sotto il sole, finalmente qualcosa di nuovo con cui fare i conti: un'aria di morte stagnante sulle nostre teste, profumata insieme di napalm, di anidride solforosa e di fumo di tritolo, e che sta penetrando piano piano in ogni zona del cosmo, insediandosi stabilmen– te anche negli spazi interiori dei nostri microcosmi personali. Quest'aria nuova, che riesce ad offuscare finalmente la luce del vecchio sole, ha i suoi messaggeri, noti a tutti, infatti noi ab– biamo dovuto apprendere fin dalla più te– nere età ad interpretare le parole elo– quentemente responsabili dei politicanti del capitale come annunci di morte. e i loro sorrisi, eloquentemente sinceri, come promesse di sicura distruzione. Cosi ora se ci parlano di libertà il nostro pensiero corre subito a Pinochet, oppure, se ci dicono Natura non indugiamo un at– timo a pensare a Porto Marghera. Però quando il sistema ci propone l'Amore restiamo incerti: intanto non siamo ancora del tutto emancipati dal fa– scino di questa maiuscola, e poi, se Pino– chet e Porto Marghera ci provocano il vol– tastomaco, Laura Antonelli, al contrario, ci piace anche a noi, non fa schifo proprio a nessuno. Nell'eloquente splendore del– la sua bellezza stentiamo a intravedere qualcosa di spiacevole e che abbia a che fare minimamente con l'aria moritifera che conosciamo. Se Libertà e Natura sono parole giustamente disusate, e quando le usiamo sappiamo di essere fal– si, l'Amore invece resiste bene, e proprio quello con la maiuscola: eterosessuale ed esclusivo. A parte Laura Antonelli, e qualche pezzo di imbecille che in questo momento starà senz'altro cantando in qualche bar "far l'amore tra le.Vigne, etc. etc.», vogliamo parlare della valanga di erotismo che il si– stema ha creduto opportuno riversare sulla vita grama della gente nella stessa quantità e nello stesso ritmo con cui ri– versa nafta merda e acidi nei mari e nei fiumi, veleni multicolori nell'aria, e bombe di tutti i tipi contro chi lo combatte con le armi in pugno. È anche questo un segno dei tempi, e non secondario, da quando.il sistema economico ha adottato la pubbli– cità dell'Amore come nuovo insperato e potentissimo strumento per la sodomiz– zazione mentale di massa, cioè come nuovo e insperato puntello alla propria decadenza, non reggendo più le fonda– menta delle vecchie sodomizzazioni mentali gestite dal potere repressivo pa– lriarcale e clericale. Per chi è facile alla paranoia e magari molto cauto, sfortunatamente, o per indo– le naturale, o per esperienze troppo forti, nei confronti della magnificenza delle dialettiche sorti e progressive, viene spontaneo associare questo segno dei tempi agli altri segni fondamentali della nostra epoca, e nella sua mente, bacata, su una paura infantile mai risolta, non può evitare di confrontare gli allentamenti sempre più penetranti della pubblicità erotica capitalistica con la decomposi– zione altrettanto dilagante e nauseabon– da dell'ex-natura e con la crescente spe– cializzazione scientifica degli strumenti di distruzioné della vita umana che devia dalle aspettative del capitale monopoli– stico e multinazionale (per il depresso ir– recuperabile c'è l'eroina, per l'operaio ci– leno c'è l'esercito mercenario di Pino– chet. per l'anarchico che non si rassegna c'è la.lobotomia, e via di seguito). Questo confronto è disastroso e paralizzante, per il paranoico ben s'intende. Cosciente di ·essere, per il novantanove per cento della propria personalità, terreno di libera e sfrenata sodomizzazione a opera e van– taggio della struttura economica e cultu– rale che genera tutti quei segni inquie– tanti (Marx: " non è la coscienza a deter– minare l'essere sociale, ma l'essere so– ciale a determinare la coscienza»), si vede costretto a prendere delle doverose distanze anche dal proprio amore, in cui per altro ha sempre creduto, e ad interro– garsi, quindi, anche su un valore riguardo al quale non aveva mai pensato che po– tessero esistere dei dubbi. Fuor di paranoia, e a una riflessione ap– pena appena attenta e non da struzzi, si impongono prepotentemente dei dati, già acquisiti del resto da tempo nella cosid– detta "alta cultura» (la quale però è ap– punto" alta» perché non si" abbassa» al livello delle masse, alle quali riserva tut– talpiù qualche strombazzata antifascista e della splendida retorica populista), che conducono a una conclusione pressapo– co di questo tipo: la sessualità che ci viene imposta dal potere attuale ( che è un'entità metafisica, abitante nell'alto dei cieli, ma terrena, economica, con– cretissima, con facce note e ventri visi– bili a tutti) è profondamente pervertita, avvilita, e in ultima analisi ancora as– servita. Detta cosi è un po' brutale, forse sarà duro accettare l'idea che la sessua– lità che viviamo quotidianamen-te sia im– posta e per di più sia anche pervertita, av– vilita e asservita. È il caso quindi di coor– dinare e di integrare un po' più ampia– mente gli spunti che ci provengono dalla percezione paranoica della realtà, sfasa– ta rispetto a ogni tipo possibile di " buon senso comune"· Non è un fatto nuovo che moltitudini di uomini siano asservite agli interessi eco– nomici di pochi potenti-importanti, i fatti nuovi oggi sono altri, hanno una portata macroscopica, e si possono riassumere, per quel che riguarda la sfera culturale– sessuale, nella monopolizzazione da par– te dei principali strumenti del potere eco– nomico (sistema pubblicitario, :,istema dello spettacolo, sistema radiotelevisivo e giornalistico) della morale sessuale, se per morale intendiamo l'insieme degli at– teggiamenti, dei luoghi comuni, delle pre– scrizioni e dei tabù accettati conscia– mente e inconsciamente dalla grande maggioranza degli individui. In termini molto semplici: fino a quindici anni fa i bambini andavano al catechismo a impa– rare a legare sempre il concetto di gioia sessuale al concetto di morte, malatti, in– ferno, e comunque tale era l'insegnamen– to impartito in tutti i momenti dell'educa– zione a tutti gli individui. Questa morale, che durava da duemila anni e faceva capo ai due poli del potere patriarcale (padre, re, duce) e del potere clericale, necessari l'uno all'altro, è crollata nel giro di trenta, per essere rapidamente sosti– tuita da una morale che fa capo all'anda– mento dei profitti dei grandi monopoli e delle società multinazionali. 11catechi– smo in materia sessuale oggi è impartito, a bambini e adulti insieme, dal carosello, da Playboy, dai cartelloni pubblicitari, e dall'esempio negativo della sempre più flebile voce papale, la quale dopo aver in– segnato per venti secoli agli uomini quel che dovevano fare e non fare per non es– sere indegni della famiglia, della società e del paradiso, oggi serve a mostrare tutto ciò da cui bisogna rifuggire per tenerei al passo coi tempi. Per dirla poi in termini crudi, una volta la morale sessuale, che determina la componente umana, cultu– rale, della sessualità, significava assog– gettamento a un potere bieco che bru– ciava le donne sulle piazze, massacrava gli eretici e portava morte e distruzione ovunque ci fosse qualcosa da depredare, mentre oggi significa conformità con un potere ancora più bieco che la posto del

RkJQdWJsaXNoZXIy