RE NUDO - Anno VI - n. 32 - 1975

VOLANTINI· CONTROINFORMAZIONI· NOTIZIE CIRCUITO ALTERNATIVO MUSICALE (spedire le notizie a Re Nudo C.P. 1626) n quanto segue ci proponiamo di far' oscere a tutti i gruppi autogestiti e di ntrocultura i risultati che abbiamo ai– utoe le difficoltà che abbiamo incan– tonelcercare di smuovere la situazio- e di una città come Catania, città in cui i i gruppi istituzionalizzati si sono pre mossi nella più assoluta indiffe– za e ostilità, calando dall'alto proble– atlche completamente slegate dal con– sto cittadino al quale venivano propo– ' in ottiche più o meno gruppettarie da lccoli Lenin. Due grossi concerti, un Fe– lval (il secondo d'Italia dopo quello del mbroa Milano. considerate le 20.000 resenze) rappresentano il bilancio di el mesi di attività. Dalla fine di giugno Ilo scorso anno. però, non siamo riu- ltl a concretizzare nessuna iniziativa. erché? Una prima causa è da ricercarsi Jlel radicale mutamento della situazione uslcale in Italia, che di riflesso ha con– dizionato tutti coloro che operano nel eettore, anche in maniera alternativa. Le se discografiche, attualmente. attra– versano un momento di crisi, la cui causa è da riscontrarsi nel relativamente re– cente aumento del prj!zzo di vendita dei dischi, che ha provocato una forte con– trazione della richiesta da parte del mer– cato. A tale processo rimangono estranei solamente i grandi colossi italiani. quali la Ricordi. che potendo contare su un re– pertorio discografico molto vasto e su gi– ganteschi capitali mobili, non sono stati assolutamente toccati dalla crisi. le pic– colecase discografiche, quali la Cramps e la Bla Bla, potendo contare esclusiva– mente su materiale d'avanguardia. per riuscire a far quadrare i bilanci. o meglio per non chiudere con un passivo troppo alto, hanno dovuto ridurre drasticamente li• foraggio• ai gruppi, anche in maniera Indiretta, come. per esempio. con il limi– tare l'organizzazione delle tournèes pro– mozionali solamente ai gruppi "sicuri ... omeglio.già affermati. A questo puntori– teniamo sia necessario precisare che crediamo non serio e privo di ogni credi– ilità politica il discorso di Stampa Alter– nativa, che al grido di" la musica non ha prezzi, riprendiamocela! ... sembra non volere tenere assolutamente conto delle Jgiuste esigenze dei musicisti, che oggi, er poter suonare, sono costretti a sotto– Ilare a ferree leggi di mercato che im– pgngono l'acquisto di strumenti costo– lssimi,di amplificazioni ancora più care cui costotra l'altro non è più rateabile e in passato.e che comportano spe– di trasportoe di mantenimento dei lei elevatissime. e di impianti luci ttacolari, che anch'essi richiedono la enza di personale specializzato che uoleessere ben pagato. Per tutto ciò. e a la diminuzione degli introiti da parte le case discografiche. i gruppi, per tare di uscire dal già abbastanza ri– o panorama musicale italiano. mol– repentinamente, chiedono cachets pre più alti. Tra l'altro bisogna consi- 111'8 che è necl!ssario per i musicisti rtlzzare nel più breve tempo passi– teenortnlspese per il materiale che ocomprato.e anche che loro stessi campanod'aria. Praticamente. oggi, organizzare alcune date occorre un tale Iniziale minimo di un milione, a meno di accettare grossi compro– si e grosse coperture politiche che :permettono la facile reperibilità. è lo difflclle da raggranellare. Occorre re anche la nostra posizione nei ti del fenomeno degli sfonda– I concerti,che in alcune città ila– qualche anno a questa parte, o con una regolarità impres– nalamoInfattiche,fermore– ~•o atteggiamento clJa bnsion- gono cifre esorbitanti ai concerti, occor– re operare una netta distinzione fra i con– certi di buona musica. ma cara. dove bi– sogna sfondare senza mezzi termini. e quelli dove viene offerta cattiva musica a prezzi alti come la prima. In quest'ultimo caso rimanere fuori e cercare di instau– rare con il pubblico un dibattito. cercan– do di rimettere in discussione il loro ruolo di spettatori contenti di essere rapinati e turlupinati e di ascoltare musica plastifi– cata con la benedizione di San Caffarelli, ci sembra politicamente più proficuo del mandare allo sbaraglio migliaia di ragaz– zi, neanche troppo convinti di ciò che fanno, nel tentativo di fare dei Palasport "il nostro Vietnam ...Riteniamo insomma molto ambiguo e provocatorio, oltreché meritevole della più chiara e netta delle condanne politiche, l'atteggiamento di chi fa dello sfondamento fine a se stesso la sua unica battaglia, senza avere la ca– pacità di allargare l'azione sugli obbietti– vi musicali, collegandola ad una critica complessiva dell'assetto sociale. la se– conda causa che ha contribuito in misu– ra elevata nel determinare il periodo di stasi che stiamo attualmente attraver– sando. è da ricercarsi nelle divergenze di impostazione politica nate all'interno del gruppo, divergenze causate dall'insuffi– ciente dibattito politico che ha dato adito anche a posizioni estremamente qualun– quistiche o a velleitarismi alla Stampa Alternativa. In fin dei conti abbiamo con– statato a nostre spese che è necessario. per evitare incasinamenti nei tempi lun– ghi, chiarire subito la linea politico-ope– rativa. sia nella teoria che nella pratica. Ciò però si inquadra in un contesto più generale, dato che praticamente tutti i gruppi alternativi esistenti in Italia stan– no subendo o hanno già subito le in– fluenze di questo processo. e dato che in ultima analisi sono pochissimi i gruppi che hanno raggiunto posizioni unitarie. e solo dopo numerose fuoriuscite e scis– 'sioni nel proprio ambito. Ultimo, ma non in ordine di importanza, l'ostacolo rap– presentato dall'assoluta mancanza di ri– cettività mostrata dai ragazzi catanesi, assolutamente inetti e pronti soltanto a parole, ma praticamente nulli nell'impe– gno concreto. Tutti questi fattori negativi non ci hanno spinto però a non fare nulla, ma stiamo già cercando di risolvere in– nanzitutto le contraddizioni oggettiva– mente esistenti all'interno del gruppo, in maniera tale da portare avanti un discor– so operativo che non sia esangue e fine a se stesso. ma poggi su basi ben più so– lide che in passato. Tutto ciò prendendo atlo che attualmente tutti i gruppi alter– nativi stanno cercando di rivedere le loro posizioni, nel tentativo di impostare la loro azione in modo da creare finalmente un vero circuito alternativo ai canali di consumo tradizionali. e di operare in ma– niera tale da ottenere un salto qualitativo nell'impostazione dei problemi. alla ri– cerca di soluzioni che estendano real– mente il processo di disalienazione e di riappropriazione della quotidianità. kompagno– mussolini TEATRO Ma il compagno Mu_ssolini,diobono, era già un camerata? E il titolo dell'ultimo spettacolo di Enzo Robutti. Il protagoni– sta è Mussolini, dalla nascita alla repub– blica di Salò; cento minuti di spettacolo dove vengono fuori discorsi, romanzi, chiacchiere. lettere del duce che quasi nessuno conosce. È uno spettacolo stu– pendo, pieno di creatività. di umorismo. di spietata chiarezza. l'hanno recitato a Roma fino a poco tempo fa: occhio se ar– riva a Mila no, fra l'altro si ride come matti. Pubblichiamo una parte della locandina che viene distribuita all'ingresso dello spettacolo. " ...Ho tentato di limitare al massimo il mio intervento diretto offrendo invece una selezione di materiali autentici lar– gamente sconosciuti per porre in luce la allucinante contraddittorietà del perso– naggio Mussolini. E questo contraria– mente alla opinione acritica che ha sem– pre visto in lui un personaggio monoliti– co o che ha sempre ragione o un Hitler annacquato al Sangiovese. Defunto il Mussolini rosso con le sue varie con– traddizioni la fase pseudoanarchica de/'19 il Benito nero si costruisce proter– vamente il mito del Duce monolitico ma al primo mutare di vento nel discorso al Gran Consiglio del '42 assolutamente ri– velatore ecco che il marxista pur rinne– gato rispunta fuori con una affermazione incredibile: "nulla in Italia è cambiato. i capitalisti ci han strumentalizzato abbia– mo costruito dei castelli di carta." Potrebbe andare oltre ma non può rinne– gare se stesso una seconda volta. Poi arriva anche a distruggere il suo mito ma lo là privatamente. fuori là ancora la faccia feroce. Si è imbarcato in un certo " trip" (del cacchio direbbe Gadda) e tira diritto, ma borbottando e sconvinto. Per questo mi è parso giusto far parlare tanto Mussolini. E sottolineo ancora che tutto quello che dice (salvo le due scene in dialetto romagnolo e veneto) è rigoro– samente autentico. Sia perché la verità comunque rivoluzionaria sia perché è il peggior testimone contro sé stesso. Un certo antifascismo imbecille ha mosso a Mussolini delle false accuse che rientra– no in una logica tipicamente fascista: Mussolini ladro e vigliacco. Magari lo fosse stato, era un sadomaso– chista che é ben altro ed infinitamente peggio. Questo é però un discorso sco– modo e difficile perché significa fare i conti con noi stessi. Se tra i neri il sado- masochismo è la caratteristica struttura– le fondamentale, fra i rossi è a volte pur– troppo una componente non secondaria ed aggiungono le femministe. non a tor– to, specie tra i rossi di sesso maschile. Per questo il Mussolini che presentiamo non è quello dei documentari al balcone, autentico certo risibile come un attore di altri tempi. Il folclore oggi nuoce alla comprensione del personaggio e finifice per fare il gioco di quel fascismo che nel– le sue apparenze si aggiorna.· Mussolini come tecnica di recitazione stà a Zacco– ni come Almirante stà a Sbragia .(perdo– nami Sbragia) ed il regime brasiliano è talmente anonimo che manco sappiamo chi siano i boia di turno. Altrimenti si finisce per avvallare l'opera– zione" antifascista" della TV che identi– fica il fascismo con la repubblica di Salò il culto di Mussolini ed i bombaroli e lo esorcizza con larghi schieramenti antifa– scisti "unitari" obliterando il fascismo meno appariscente ma più vischiosetto che rimane. dal codice Rocco al SID ai neogolpisti medaglie d'oro della Resi– stenza e tutti gli altri che stanno dietro. IBRAZIQN IL SOVVERSIVO di Corrado Stajano Ed. Einaudi - L. 1400 la vita e la morte del compagno anarchi– co Franco Serantini, ucciso a vent'anni il 5 maggio 1972 dalla violenza poliziesca. mentre protestava contro un comizio di almirante a Pisa. Figlio di NN. dal brélo– trofio di Cagliari, a 2 anni Franco viene adottato da una famiglia di poveri sicilia– ni. a 9 torna a Cagliari al « buon pastore ... a 17 all'istituto di rieducazione di Pisa. Stajano ha ripercorso questo itinerario senza cedere a tentazioni romanzesche, ha raccolto tutto dalla giovinezza di Franco, alla nascita di una sua coscienza politica. dalla militanza nei gruppi anar- chici fino al carcere, dove brutalmente percosso è stato lasciato morire, senza assistenza. In questo libro paflano tutti. suore, insegnanti. amici, compagni, par– lano i magistrati e parlano gli uomini po– litici. l'autore spiega anche come funzio– nano i meccanismi degli istituti di riedu– cazione. com'era a Pisa negli anni del fa– scismo e del dopoguerra. nel 68 dove proprio in questa città per prima esplose la contestazione, e com'è Pisa adesso. con i conflitti ideologici e politici di poli– zia e magistratura sul caso Serantini. Com'è Pisa adesso con l'istruttoria che deve decidere l'incriminazione dian ma– resciallo e di un agente di polizia. chiusa da oltre un anno in un cassetto.

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