RE NUDO - Anno V - n. 24-25 - 1974

dell'unico bene, la libertà persona– le, possono trovare un minimo co– mune denominatore di lotta. Il carcere rappresenta quindi para– dossalmente, oggi, contro le inten– zioni del regime, un luogo di cre– scita e di riflessione politica e dal carcere parte una lotta. 111 movimento Lo scontro è a due livelli. Nel primo vogliono miglioramenti nelle condi– zioni di vita, nell'altro cercano, at– traverso il collegamento col movi– mento, fuori, con un lavoro di for– mazione e con l'allargamento degli obiettivi politici a medio termine di contribuire allo sviluppo del proces– so rivoluzionario. Ecco le rivendi– cazioni più frequenti nelle lotte di questi anni: riforma dei codici e dell'ordinamento penitenziario e in particolare abolizione della carcera– zione preventiva, del segreto istrut– torio, della chiamata di correo, della recidiva, dei reati di opinione. Poi: abolizione delle celle di punizione, dei letti di forza, della speculazione sul sopravitto, della censura sulla corrispondenza e sulla stampa. E Infine una diversa normativa sulla droga, sulle lavorazioni all'interno delle carceri, il diritto ad avere rap– porti sessuali e il diritto al voto. I risultati? Forse presto avremo il nuovo ordinamento e a ruota il pri– mo libro del codice penale rifor– mato. Cl hanno promesso l'abolizione del segreto istruttorio, la depenalizza– zione dimolti reati minori, la scom– parsa delle celle di punizione e forse un sistema di licenze per per– mettere al detenuto di avere • rap– porti umani •. Chissà se è vero e chissà se funzionerà per tutti o solo 'Per I ruffiani, le spie e mai per i compagni. In ogni modo le lotte sono servite e servono per smuovere una parte dell'opinione pubblica, per fare pau– ra al governo con l'apertura di un nuovo fronte di lotta e poi per prepa– rare nuovi compagni ai compiti che ci aspettano. Saprà il movimento ri– voluzionario assorbirli? Capirà che quello che porta tanti proletari in carcere non è un meccanismo di esclusione ma di sfruttamento e repressione anche questo? Ora, se è vero che è la classe operaia attiva a vivere in prima li– nea lo scontro e quindi a dirigere la lotta di classe, non è per questo meno vero che il movimento rivo– luzionario si articola a diversi li– velli e che hanno. diritto a parte– ciparvi tutti coloro che appartengo– no alla classe e che ne prendono coscienza, comunque ciò si verifi– chi. Gli operai da soli non la fanno di sicuro la rivoluzione. Il processo che porta alla rivoluzione è proprio, invece, quello che salda il fronte di classe nelle sue varie articola– zioni, e quello che riconosce e ri– solve le contraddizioni in seno al popolo e che il sistema capitalista (certi compagni) ci presentano co– me contraddizioni antagonistiche, è quello in definitiva che unisce le lotte operaie ai movimenti dei ifi– soccupati in una strategia gene– rale. Questo è un nodo centrale della politica rivoluzionaria e se gli operai non se ne rendono conto e non si assumono la responsabili– tà politica dell'esercito industrrale di riserva, mancano al loro ruolo e non preparano nessuna rivolu– zione. La lotta politica nelle carceri è una componente del movimento com– plessivo dell'esercito di riserva svi– luppatosi in questi anni con l'oc– cupazione delle case, le rivolte di quartiere, le lotte bracciantili, le • agitazioni dei disoccupati nel mez– zogiorno. ••••••••••••••••••• : Alessandria. •"Il direttore del •carcere di Alessan • dria, dr. Aloja ha un orto all 1 in terno dello sta bilimento car cererie, un or to suo con lm allevamento di conigli e di polli O., anno scor so erano circa 500) Luomo ad detto al la cura dell 1 orto e degli a . .-.. ,· ... •nimali é un ··<: .. :detenuto, L:ino •Cecchinato che non é pagato dal dr. •Aloja, perché gia lo Stato, credendo che lui in realtà faccia l'arrotino per il carcere, lo paga appunto come arrotino. Quello (conigli, polli, ortaggi) che non c.;~suma per il suo uso personale, il dr. Aloja lo fa vendere per suo conto agli stessi detenuti, a prezzi di mercato. • Il dr. Aloja é anche nervoso. Nel 1969 un detenuto (il nome lo faremo in caso di con– testazione) cade da un cornicione. Dopo aver– lo lasciato rotolare e contercere (tutte e : due le gambe fratturate in due punti), il dr •• Aloja lo trascina dentro il portone del car- :cere e, dopo aver preso dalle mani di un .secondino una grossa chiave, lo riempie di •colpi al punto che questo detenuto l'anno :scorso ne portava ancora i segni. •Però il dr. Aloja é anche sportivo. L'anno •scorso, come si poteva leggere con ammira– :zione sull'Osservatore Romano, vince una •bella coppa: come Presidente del Campionato •di calcio organizzato nella SUA casa. di pena"-! •••••••••••••••••••••••••••••••••••• • • • • • • • • • • • • •

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