RE NUDO - Anno IV - n. 23 - 1973

RE NUD0/4 unfestival COll4DOO perSòne A nome del collettivo di Informa– zione di Bagnacavallo ha parlato li compagno Piero. Ha detto come In origine essi fossero un gruppo di controinformazione politica e come l'idea di fare della controcultura gli fosse venuta dopo avere sperimen– tato sulla loro pelle l'organizzazione del tempo libero imposta dal padro– ni. • Abbiamo detto: porco cane, facciamo vedere noi a questa gen- . te che sappiamo organizzare dei concerti chiedendo alla gente due o tre soldi •. E così è nato un fe. stivai con quattromila persone, dal quale è maturata ancora una mag– giore consapevolezza: • Però è sta– to Importante per noi prendere con– tatto con questo tipo di esperien– za, cioè trovarci tutti Insieme tanti giovani, ma non solo giovani, anche anziani, proletari, operai, trovarci tutti Insieme a parlare discutere, la– vorare anche. E lo testimonia poi anche il fatto che.sono successi del grossi casini e li paese si è spac– cato in due: I partiti politici che facevano manifestini per screditare la nostra iniziativa, altri che si in– cazzavano e la gente che faceva le tre del mattino nei bar a discutere, a malmenarsi quasi e questo credo voglia dire fare esplodere le con– tradizioni •. Piero ha poi parlato di quelle che secondo loro sono le maggiori ca– renze del movimento controcultu– rale oggi e cioè la scarsa partecipa– zione attiva, da protagonisti, di mol– ti compagni che pure partecipano come semplici eterni spettatori alle iniziative e la ostilità di quegli altri compagni che non solo non capi– scono il nostro lavoro ma fanno attiva campagna di sputtanamento nei nostri confronti. La prima cosa da fare, secondo Il collettivo di Ba– gnacavallo, è un lavoro martellante di controinformazione e non solo sulla controcultura. Diventa quindi essenziale Il progetto del circuito nazionale alternativo con uno scam– bio continuo di notizie e Iniziative. Esso aiuterebbe anche a risolvere il problema delle sedi e delle sale, problema per ora lrrisolvlblle a li– vello economico. Ha poi brevemente parlato Il com-· pagno Giuseppe di Stanza editrice Roma per proporre la formazione di un centro di stampa e distribu– zione del materiale prodotto dal va- ri centri. · È ora li turno di un Compagno del- variamo a livello di poesia, di arte, i'UNDERGROUND DI SANREMO: a livello di quadri e appunto per • Noi, come underground di Sanre- l'anno prossimo abbiamo lntenzlo– mo, siamo nati un anno fa dai grup- ne di fare una mostra di quadri a pi extraparlamentari che esistevano Sanremo; lanciamo quindi un appel– dal '68. Veniamo quasi tutti dal lo in questo senso a tutto l'Under– gruppo anarchico e qualcuno dal ground nazionale, cercheremo di ln– PCD, cioè dal partito maoista che serlrcl anche a llvello di scuola, di esiste In Sanremo. Noi abbiamo quartiere calcolando che a Sanremo cercato di fare all'I o un di non esistono fabbrlc di unificazione tra Il Un discorso che p rire li livello uman di classe. A tarlo avant Interviene ancora Gianni Milano del– la Cooperativa Elettrica di Torino A differenza della sinistra rivolu– zionarla noi non vogliamo metterci in cattedra ed Insegnare agli altri come diventare comunisti; ciò che Interessa a noi è che la gente (gli sfruttati) acquistino coscienza della loro realtà e da se stessi comincino a realizzare un'alternativa. L'alternativa in cui crediamo non è quella pisciatona letteraria che la gente fa per dar sfogo ad un ego– centrismo e quindi farsi dire: • Co– me sei bravo• a noi Interessa l'al– ternativa che nasce da un tipo nuo– vo di coscienza che la gente vive e che quindi la parola d'ordine fon– damentale deve essere que1Ia che Il posto della gente è fra la gente. Oltre l'underground può voler dire quindi fine dell'-under come momen– to di separazione dal resto della gente. Può voler dire fine dell'un– der come scelta e Invece finalmen– te presa di maturità, presa di co– scienza nata attraverso un nuovo tipo di vita, un nuovo tipo d'espe– rienza che abbiamo maturato non dall'esterno, ma dall'interno in quanto protagonisti di un certo ci– po di vita. Noi riteniamo quindi che Il proble– ma sia di maturare assieme alla gente, di affrontare situazioni rea– li con la gente e con la gente in– ventare; dove non ci sono e dove cl sono utilizzare gli strumenti di lotta che realizzino l'alternativa. Alternativa non letteraria, ma un nuovo modo di vivere; un nuovo modo, quindi, di stabilire rapporti Interpersonali, di gestire li potere, · un nuovo modo per distruggere Il potere. • Noi veniamo da Torino dove la si– tuazione è più dura e più reale che non In altre città. Più reale perché lo scontro non è tecnico, ma pratico quindi Il di– scorso dell'alternativa per noi non è solo un discorso di soprawiven– za ma la creazione di strutture per Inquinare quelle strutture nelle qua– li cl troviamo ad operare. lo personalmente sono Insegnante e nella struttura In cui opero riten– go che Il lavoro da fare sia quello di far saltare là dove è possibile un certo tipo di rapporto con I figli del proletari Inventando alcune cose. In questa prospettiva noi a Torino stiamo cercando di creare degli strumenti di comunicazione che permettono un passo ulteriore, che magari non sarà più un giornale ma la creazione fisica di centri al– ternativi, i quali per la loro natura saranno aperti al dialogo con tutta quella gente che vorrà collaborare e che vorrà dire qualcosa perché appunto dovranno essere centri di ricerca di vita. A Torino arriva per ora solo Re Nudo, però è nostro Intento fare un foglio « TORINO ALTA • che ci permetta di aiutare I compagni che vivono In un'al-

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