RE NUDO - Anno III - n. 16 - novembre 1972

Come è risultato da alcuni fatti di ~uesti ultimi tre anni Ascoli Piceno e una delle città dove più chiaramente i fascisti hanno costruito una rete ever– siva senza che nessuno mai ne abbia detto niente. Infatti, malgrado la stampa locale non ne abbia parlato, dal 9 giugno di que– st'anno ad oggi sono stati emessi tren– ta mandati· di cattura, 7 ad Ascoli Pi– ceno e 23 a San Benedetto e più di 200 denunce. I mandati di cattura fan– no riferimento agli scontri del 9-4-72 quando a San Benedetto dopo una se– rie di provocazioni e la dura risposta di giovani antifascisti ad Ascoli Piceno si presentò a fare un comizio il segre– tario regionale del MSI A. GRILLI. Risalendo ai fatti, il 3, 4, 5 aprile di quest'anno si erano verificate una se– rie di provocazioni a cominciare dal– l'agressione di una squadra di fascisti di Ascoli Piceno nei confronti di 3 gio– vani di sinistra; a questo seguiva il giorno dopo un tentativo da parte di altri fascisti in Piazza del Popolo di provocare gli aderenti al comitato uni– tario antifascista che denunciavano con un volantino i fatti avvenuti il giorno prima; questa volta però il tentativo di provocazione non riusciva per la rea– zione di massa. Il 5 aprile dopo la ma– nifestazione di protesta per il rinnovato squadrismo locale indetta ancora dal Comitato Unitario Antifascista, una squadra di fascisti usciti dalla sede del MSI armata di martelli, catene, basto– ni e persino di una pistola aggredisce 5 giovani che tornavano a casa. In tutti questi casi naturalmente fu molto evi– dente la copertura della polizia che portò all'ospedale i feriti per poi de– nunciarli per rissa aggravata. Ma la più forte provocazione fu a que– sto punto quella del fascista GRILLI che come abbiamo detto prima indice un comizio a S. Benedetto (nota, al con– trario di Ascoli Piceno, per le sue tradi– zioni antifasciste), in piazza della Ro– tonda il 9 aprile, con uno schieramento /:li polizia con tanto di idranti, gipponi, iacr.ir ,oogeni, caschi, scudi e manga– nelli (cosa mai vista prima a San Be– nedetto) che già di per sé è provoca– toria. Il comizio viene accolto con fi– sct,i e grida di s\ogans antifascisti ac– compagnati da un lancio di un petardo in aria: a questo punto la polizia co– mincia a sparare gas lacrimogeni, se– guita da un fuggi fuggi generale che il giudice interpreterà come una mossa preordinata. Ci fu quindi uno scambio di lacrimogeni e sassi fra polizia e dimostranti, durante il quale un poli– ziotto viene ferito da un lacrimogeno spar11to da un suo compagno, mentre naturalmente nella sentenza il poliziot– to risulta ferito dal lancio di pietre. In quest'occasione il caro amico GRILLI dopo aver elogiato il comportamento della polizia, pronuncia la famosa fra– se « State calmi camerati conosciamo I loro nomi e indirizzi e dopo il 7 mag– gio andremo a prenderli uno a uno, casa per casa». In seguito alla pronun– cia di tale frase, Grilli viene denun– ciato per associazione a delinquere. A questo punto cominciano le perqui– sizioni, naturalmente indirizzate soprat– tutto contro esponenti di L.C. ed ~Itri gruppi. Basti citare che alcuni compa– gni di L.C. non avendo un posto dove radunarsi, si riuniscono sulla spiaggia dove interviene a un certo punto il Comm. Olivastri con tanto di poliziotti con i mitra alla mano, che mentre si presenta spara due colpi di pistola in aria e aggiunge « Sono il comm. Oli– vastri, mi prendo tutte le responsabi– lità» e fa perquisire tutti i presenti. Interessante è il tentativo di coinvol– gere un giovane del MPL. Costretto a scagionarlo per mancanza di prove per i fatti del 9 aprile, Palumbo lo fa ar– restare ugualmente, riesumando fatti accaduti mesi prima in risposta ad una aggressione fascista contro militanti di L.C.; da notare che per questi fatti il mandato non è obbligatorio. Da un'analisi sommaria emessa dal giu– dice Palumbo emergono i criteri che questi ha seguito nel corso dell'istrut– toria. a) Il giudice vuole colpire le organiz– zazioni extraparlamentari secondo una linea che è nazionale. Infatti dalla pag. 8-9 della sentenza si 1em1e: « I fatti av– venuti a San Benedetto il 9-4-72 hanno leso i poteri dello stato ed i poteri del popolo, hanno calpestato i diritti di tut– ti. Di essi si sono resi responsabili ele– menti di L.C., un·associazione denun– ciata come sovversiva dai carabinieri di San Benedetto ed alcuni aderenti di altri gruppi ». b) La protesta di San Benedetto sareb- . be stata accuratamente preparata e preordinata. Le prove sarebbero la pre– senza di « commandos » venuti da fuo– ri, e per scoprire dove questi avevano dormito, il giudice fa fare parecchie indagini alla polizia, indagini che na– turalmente danno esito negativo. Altro elemento che secondo il giudice com– proverebbe l'esistenza di un « previo concerto», è il programma di L.C. · « prendiamoci la città» prova « che i fatti di San Benedetto erano program– mati per l'esecuzione della seconda fase del processo rivoluzionario sin– tetizzato dalla parola d'ordine prendia– moci la città (pag. 34-35 della sen– tenza). c) VI sarebbe stato assalto alle forze dell'ordine « Il gruppo lasciava il mar– ciapiede, in formazione militare, prepa– randosi ad assaltare le forze di po– lizia ... », e ingrandendo volutamente gli avvenimenti, sostiene che vi furono nu– merosi lanci di petardi e pietre, ripreso dalle testimonianze dei fascisti, men– tre complessivamente anche dalle te– stimonianze di polizia si vede come vi era un solo casco e fu sparato un solo petardo (purtroppo) e in seguito i giovani « fuggivano », mentre la polizia iniziava il lancio di lacrimogeni. E' da notare inoltre come durante la sentenza il giudice scelga, fra le varie versioni dei fatti sempre quella più grave che in genere corrisponde a quella dei fascisti anche. a volte, con– tro le tesi poliziesche. Inoltre per quanto riguarda la frase di Grilli « state calmi camerati, conosco i loro nomi e indirizzi e dopo il 7 maggio andremo a prenderli uno a uno, casa per casa» c'è da notare che innanzi– tutto la polizia non menziona la frase sul rapporto poiché « impegnata con gli estremist, », non aveva potuto ascol– tare, mentre tutti i fascisti portano una versione diversa della frase (tranne uno che riporta esattamente la versione incriminata). Il giudice fra l'altro nella sentenza riporta ·quella più innocua. Il giudice quindi si basa sopratt,utto sulle testimonianze dei fascisti, d'altra parte queste testimonianze non ba– stano, quindi Palumbo è costretto ad escogitare un toccasana di grande ef– fetto: l'applicazione del concorso mo– rale. Spinge alle conseguenze più as– surde l'applicazione di questo reato, incr•iminando a sua discrezione, infatti la maggior parte delle persone sono state riconosciute prima degli scontri, parte di esse scagionate, « perché non . hanno partecipato ai fatti », e altre in– criminate perché dimostrano « una vo– lontà comune a quella dell'autore ma– teriale n. Concludendo quindi, per quanto riguar– da le testimonianze possiamo notare come il giudice abbia emesso manda– ti o solo su testimonianze fasciste o su contradditorie deposizioni della po– lizia (alcuni infatti riconoscono perso– ne completamente mascherate da faz– zoletti e passamontagna, mentre altri ammettono l'impossibilità di riconoscer– li a causa del mascheramento). Dobbiamo ora vedere un po' il perché di questa situazione particolare nella zona di Ascoli Piceno e-San Benedetto del Tronto. De manifestazioni di massa in occasione delle elezioni, come quel– le del naufragio di Rodi, due anni pri– ma, rappresentano il tentativo di rea– zione di tutta la popolazione contro la' gestione del potere, il 'clientelismo, contro la mafia che controlla ogni aspetto della vita della popolazione. Infatti il giovane disoccupato che par– tecipa ad una manifestazione. che pro– testa contro un episodio di cinismo spe– culativo, sa benissimo contro chi ma– nifesta, ma sa anche benissimo che se vuole ave're almeno la speranza di un posto di lavoro ed evitare l'emigrazione (tutti sanno che un posto di lavoro, in Ascoli, costa dalle 500.000 lire ad un milione, basta sapere a chi rivolgersi) dovrà rivolgersi a queste stesse per– sone e non potrà fare a meno di subire ricatti ed umiliazioni e di rendere cosi più forti i suoi padroni. Dalle conside-. razioni precedenti appare chiaro che i centri di potere della zona non erano certo messi in crisi da una manifesta– zione d~ massa per quanto violenta, né dalla pubblicazione dei meccanismi clientelari o dai numerosi scandali, ma quando una forza come quella sinistra extraparlamentare denuncia con con– tinuità tutto ciò e pone l'azione di mas• sa come base per la possibilità di un mutamento reale della situazione, la cosa comincia a diventare pericolosa ed è allora che Forlani fischiato in casa sua nel momento delle elezioni comin– cia a dire perché si è fatto così poco contro gli « estremisti "· A proposito del fascismo locale, in alcuni campi i fascisti contano più dei DC. Il boss lo– cale Grilli, è stato più volte indeciso se entrare o meno nella DC, la quale per altro gli ha lasciato ampi spazi. Og– gi questo personaggio fa parte del nu– cleo di industrializzazione, controlla le assunzioni alla CEAT e manda anche giovani alla FIAT MIRAFIORI, previa iscrizione alla CISNAL. Così accade che un giovane, implicato nell'esplo– sione di bombe al tribunale di Ascoli Piceno, ora ha il posto alla CEAT, e che il figlio del segretario del PLI (no– to razzista) implicato nelle bombe al ri– petitore RAI, in aggressioni risse e fur- ti d"auto ogni volta fa qualche giorno dentro, poi i testimoni ritrattano e lui ritorna in libertà. Inoltre Ascoli è stata segnalata anche dalla stampa nazionale come contro di traffico e contrabbando d'armi.

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