RE NUDO - Anno III - n. 15 - ottobre 1972

lier · finirla Una cosa dobbiamo es~ere in gra– do di fare: DIFENDERCI DALL'INC)UINAMEN– TO IDEOLOGICOCULTURALE DEL SISTEMA. L'« informazione è po·1 ERE», di– ce MC LUHAN (?) e il potere è tale perché possiede tutti i canali del– l'informazione. Sono passati quasi quattro anni da quando Capanna (toh!) e alcuni compagni dell'allora Movimento studentesco, contestavano la « pri– ma » alla Scala. Lo stesso periodo di tempo è trascorso dal casino della Bussola con il ferimento di Ceccanti. Nonostante questo il «movimento» ha dimenticato per strada alcune sue caratteristiche importanti. L'opposizione al sistema era un' opposizione ai valori del sistema. Gradatamente poi la lotta ai con– tenuti è passata in secondo piano rispetto alla lotta alle strutture. Cosi come le numerose collane di libri nate parallelamente al mo– vimento di contestazione; la mag– gior parte di questi fogli diven– tavano strumento di propaganda di gruppo o di arida teoria poli– tica. Per di più questi giornali ar– rivavano a poche persone. Sono troppo ·isolati e deboli, immersi come sono in una realtà total– mente dominata dall'ideologia del sistema. Anche respirare di notte per l'uomo significa respirare si– stema. Ci si incazza con le trasmis– sioni della TV. E poi vengono fuo– ri film come « love story » e « pa– drino " che fanno il loro bravo re– cord di incassi e di incazzature· dall'altra parte. Adesso qui da noi c'è l'inizio del campionato di cal– cio. In Germania Dutcke e Compagni hanno incendiato un'intera edizio– ne di un giornale di Springler (.?) (il nostro Monti). In rrància un gruppo di africani ha semidistrutto un cinema durante la proiezione del film. « Africa addio ». Nelle altre città non è certo mol– to meglio. Per quanto riguarda il cinema, basta scegliere: il « pa~ drino » può essere un suggeri– mento. Quando non c'è un padrino ci sono le favolose commedie al– l'italiana. Guai se mancassero! I libri di destra si rubano e si bru– ciano. Ai teatri da 2000-3000 al col– po, ·non si va, o se si va si cerca di non pagare e si fa c~sino cosl come ai Koncerti organizzati dalla Mafia per fotterci. Kazzo! Il nostro compito è di toglierci dalla testa anche aueste strutture del siste– ma, fa~bricarcene di nuove per sopravvivere con tutti i nostri va– lori umani e politici che stanno al di sopra di tutta la spazzatura. ·. o tuttQ la musicaal popolo (Gllardati attorno) Se non ci svegliamo domattina con la rivoluzione o ameno che i'USA ndn bombardi per errore gli uffici (assicurati) delle compagnie disko– grafike, quali sono le alternative possibili· da realizzare tenendo pre– sente le premesse politiche: no al– lo sfruttamento, no al profitto, tutta la musica al popolo. I musicisti sono lavoratori come gli ·altri, non si aspettano certamente che il capitalismo scompaia in una notte; il profitto è un'assioma del sistema ovvio quanto il mangiare o il dormire. Provate a suggerire ad una compagnia diskografika inter– nazionale di dare via il proprio so– vrappiù alla gente più magra e più infreddolita di quella che paga per– ché riempia i suoi conti correnti, e al minimo vi rideranno in faccia, vi offriranno l'aspirina. Una possibilità concreta è una ca– tena di locali «contro-culturali», veri centri di musica alternativa sparsi in tutto il paese, gestiti da_ gruppi autonomi di compagni e so– stenuti da musicisti e complessi che richiedono una retribuzione realistica, preferibilmente una per– centuale sui biglietti, pardon, sulle offerte libere. Gli eventuali guadagni andrebbero ad un fondo comunitario per mi– gliorare la struttura esistente e per crearne delle nuove. La chiave è che, compagni si impegnino a por– tare avanti happening dove tutti in– tendano che il discorso non è tan– to « io vengo a sentire la musica, vedere superstar, fumare un joint, pago il biglietto perciò faccio il kazzo che voglio, quanto, « qui ci siamo tutti noi », per cui le vibra– zioni mie servono o nuocciono alle vibrazioni generali. Perciò: rock– man, spandi meno, dialoga di più sballa di meno partecipa di più. Compagni, disperdiamoci di meno, organizziamoci meglio e conqui– stiamoci finalmente questo famoso spazio politico dei concerti. Sui prossimi numeri daremo indi– cazioni sulla prassi dei concerti sul come cercare, affittare, organizza– re una sala, un concerto, un festi– val e how to do it. Contro il nazionaliemo bo rghese e l'imperialismo• ulturalel•o alle barriere linguistiohelSI alla li.ne ua universale Esperanto! per intormazioni1 ESPERANTO Via Monte Nero 22 Tel,597386 20I35 MI . .. . _sempre a piangere questi di re nudo · Due parole sul Lirico. Ci hanno negato il Vigorelli proprio all'ultimo giorno, per via dei danni subiti per l'alluvione. Kristo, quan– do facciamo qualcosa noi viene fuori sempre un'alluvione che pas– sa di li. A Zerbo abb'iamo perduto un gior– no di festival, al Vigorelli almeno. duemila persone che non sono riu– scite a entrare al Lirico che con le sue 1800 poltrone sembrava doves- se scoppiare. · Alle 21,30 c'erano duemila persone dentro il teatro, millecinquecento almeno fuori, e un migliaio al Vi– gorelli. Questi i dati dei compagni– staffetta che a mò di bollettino di guerra ci portavano le informazioni. A qu,esto punto abbiamo conferma– to e propagandato la voce che ci sarebbe stato un secondo spetta– colo alle 23,30 seppur ridotto. Gros– so errore, almeno dal punto di vi– sta della lira. 355 biglietti staccati al 2" spettacolo! Ovviamente il pro– blema dei mezzi di trasporto per i compagni venuti da fuori .è stato determinante. Eppoi ovviamente la m~nata di girare a vuoto per due ore. E così quel che eravamo riusciti a tirar sù col primo spettacolo l'ab– biamo amoiamente perduto col sec condo. Pazienza, uno spettacolo organizzato con tanto di compr@– messo con un organizzatore bor– ghese per il finanziamento delle strutture alternative, ridotto ad uno spettacolo tradizionale! (anche se magari il biglietto costava di me– no). I compagni all'uscita erano ugualmente soddisfatti forse i me– no soddisfatti eravamo noi e ·no~ solo per il « bagno » economico ma soprattutto perché. da auesto baano ci hanno guadagnato invece loro! Infatti ecco oua. L'·incasso comolessivo dei biglietti è stato di 2.368.000 a cui vanno aoaiunte un sessantamila di vendite ·di giornali, manifesti e colletta. E le spese: af– fitto teatro oer i due spettacoli se– rali: 550.000 (che ha cuccato il Li– rico, ovvero il Comune) 87.500 per danni alle poltrone (va beh, la pros– sima volta ocio). La stramaledetta SIAE che ha preteso l'assurda per– centuale dell'avanspettacolo film + spettacolo si è trattenuta ben 879.484 mila lire. L'organizzatore che aveva i contatti con il comples– so e il film, ha dichiarato 700.000 di spese per lo spettacolo e le spese del viaggio in aereo, albergo di lusso etc. dei divetti di turno + 70.000 per la ripetizione del film. I manifesti affissi dal Comune e stampati sempre dall'Enrico di cui sopra; 147.000 lire. I nostri cir– ca 120.000 mila lire a-parte le spese amortizzabili nel tempo e.·dal lavo– ro volontario di alcuni compagni. E' ovvio quindi che siamo andati sotto, facendo la gioia di millecin– quecentisti-duemilisti mafiosetti che ci hanno detto: « Avete visto?». Ma noi ·abbiamo visto qualcos'al– tro e cioè che ancora una volta la nostra forza è la massa. Infatti i cinquemila che si erano dati appun– ·tame·nto per il .nostro spettacolo non sono potuti entrare perché non c'era posto e quindi la soluzione per chi sta dalla parte del movi– mento e non dalla parte dei dané non _è quella di aumentare il prez~ zo del biglietto, bensì quello di con– quistare· spazi più grandi. boutique naviglio 6 < alzaia naviglio pavese 6~ tel. 8472868 - milano ~ :.r' """'· ~ OUl?J!UI

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