RE NUDO - Anno III - n. 10 - gennaio-febbraio 1972

RE NUDO/10 VOGLIO IL ROSSO La scuola è molto ben organizzata. Possiede due saloni che possono es– sere adibiti di volta in volta alla rit– mica·, alla proiezione di filmini, al tea– trino. All'inizio dell'anno la dirigente distri– buisce, di sua iniziativa e senza inter– pellare nessuno un meticoloso orario per le attività che tutti devono rispet– tare. Vorrei fermare l'attenzione su una di queste attività e cioè sulla preghiera in comune. Verso le 10 di ogni lunedl tutte le classi, su due file, si dirig,mo in salone e si schierano le une vici– no alle altre. Si comincia con la pre– ghiera alla Madonna, poi all'Ang1oletto, ai morti e si conclude col bacio al papà ed alla mamma. Segue il canto alla Madonna ed alla bandiera. Poi altri canti, ad esempio per la mamma, per Pasqua, per carnevale ed infine « mo– vimenti imitativi 11 • Durante l'anno abbiamo imparato le laudi sacre di S. Francesco che ini– ziano con la frase: « Laudato il Signo– re che è il più grande Creatore. Lau– dato sii mio Signore per sora luna e le stelle ... » e decine e decine di al– tri canti. Per natale i canti in comune erano cinque, più uno diverso per ogni clas– se. I canti si eseguono in piedi « per– ché la voce esce meglio»! Il tutto dura un'ora, un'ora e un quarto. Per il primo quarto d'ora la situa– zione è tollerabile, poi precipita e si notano le maestre andare su e giù per rimettere a posto i bambini « di– sattenti•. Alcuni parlano: « il pianoforte si arrab– bia!». La dirigente che suonava, si alza ed urla: « dovete imparare a sta– re fermi, mettetevi sull'attenti, un mi– nuto di silenzio. Signorina, quel bam– bino lì lo metta in fondo, tanto non si interessa!,._ I bambini si appoggiano dove possono. Un bambino, per piegarsi e così ripo– sarsi, si slaccia le pantofole e si sie– de per terra per riannodarle. I bambini chiedono; • quando andia– mo in classe? quando giochiamo?». Ma non è finita perché se il compor– tamento dei bambini è stato proprio e5asperante, la dirigente ci fa uscire, anziché ai suono di una marcetta, in perfetto silenzio e cosl capita di essere ich•amati ecc. Una mattina 1,0 visto una signorina, un~ ,oita g;1mta in classe, prendere a ~r.u,•,c:cia!e un bambino perché, per ccli .. ~ sua, era stata rimproverata in •33lor.,. cia'la direttrice. <>e-• r-,o .:.:ie r'guarda ia libera espres– aic.ne - c;oè disegno, pongo, pittura BAMBINI, MANI IN ALTO 3· PUNTATA - i pannelli appesi nell'atrio della scuola testimoniano la spontaneità del– l'esecuzione: figure di tre quarti, di pro– fili, proporzioni e prospettive rispettate al millesimo. Quando si trattò di dipingere le cam– panelle di creta per Pasqua, campa– nelle che avevo fatto io, decisi, alme– no per la decorazione, di lasciare la massima libertà. I bambini in gran par– te usarono tutti e sei i colori disponi– bili e dipinsero le campane a macchie. Quando la direttrice vide le campa– nelle, uscì in questa frase: « oh, quan– to rosso! Lo sapeva, signorina, che era un oggettino per una festa reli– giosa! ». In una classe una bambina, dopo che ebbe pianto, fu accontentata e poté usare il rosso per la sua cam– panella. La signorina della classe si scusò di questo fatto con la direttrice che scosse la testa e disse sospirando: « cosa vuole, sono bambini! ». I DEPORTATI Da un anno e mezzo sono una maestra « addetta al pullmann "· Questo servi– zio è un vergognoso compromesso escogitato dal Comune per rimediare all'insufficiente capienza e numero del– le scuole materne. I bambini vengo– no così trasportati da una scuola ma– terna all'altra più "icina. Nonostante il Comune sostenga che il trasporto avviene tra scuole materne vicine, in realtà il tragitto attraverso il traffico di Milano dura, talvolta, più di tre quarti d'ora. Quali sono i bambini destinati al pull– 'l'lann? Non solo quelli che si sono iscritti per ultimi o mancano di rac– comandazioni, ma anche i cosiddetti bambini •difficili», particolarmente in– visi al corpo insegnante oppure i più piccoli. Ad un pullmann per decisione della dirigente è stato assegnato un gruppo di 35 bambini, tutti al di sotto dei 4 anni. Il trasporto viene effettuato su pull– mann tutt'altro che adeguati per di– mensioni e attrezzature e non si dica che si tratta di una prassi assoluta– mente provvisoria: essa continua da vari anni. L'attesa del pullmann fuori dalla scuola può durare per i bambini dieci minuti come venti e non impor– ta se fa freddo, piove, nevica, tira ven– to: non c'è nessun riparo per loro. E' proibito entrare nella scuola « per non creare scompiglio e disordine, per non sporcare il pavimento del salone». L'educatrice, assorbita dall'impegno molto serio di vigilanza e tutta presa dalla sua grave responsabilità non può nemmeno sfruttare l'occasione per par– lare con le mamme. Ma è meglio che racconti la mia pri– ma giornata come « addetta al pull– mann ». I bambini, timorosi e impr.e- .ANCH'IO USO IL ROSSO parati ai disagi del trasporto, attacca– tissimi alla mamma, hanno l'appunta– mento alle 8 e 50 ad un crocicchio di strada di città. E' la prima loro giorna– ta di asilo. La partenza avviene alle 9,10: venti minuti di ritardo, venti mi– nuti di angoscia. I più piccoli, ignari e sgomenti, si' di– battono come infelici deportati che non conoscono la loro destinazione. La cri– s: di pianto di chi già a forza è stato messo sul pullmann contagia anche chi vi sta salendo, e in tutti si fa strada un'idea: quella di partire senza la mam– ma, cioè partire per non tornare più a casa. Quando il pullmann, chiuse le portiere, si muove, la separazione diviene dram– matica. Ho voglia di dire all'autista di fermarsi per riconsegnare quei bam– bini alle loro mamme, sono stordita e stremata. Giunti sulla soglia della scuola, i bam– bini sono trascinati dentro di peso ma non tutti si rassegnano all'ambiente del– la nuova c!asse, gli occhi fissi alla por– ta chiusa, sperando nell'arrivo di un volto amico. F forse per questi bambini il ricordo dell'asilo sarà sempre legato a quella porta chiusa e al pullmann che li ha strappati alla mamma. Questa la mia prima giornata e questo il commento della direttrice: « Ma do– potutto il pullmann per i bambini è un divertimento! •. ABBONATEVI SUBITO A DIECI NUMERI DI rcRENUDO,, abbonamento ordinario L. 2.000 abbonamento sostenitore L. 5.000 abbonamento finanziatore L. 10.000 Indirizzate un vaglia postale a Andrea Valcarenghi via Corridoni, 8 Milano

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