RE NUDO - Anno II - n. 3 - marzo 1971

R\E NU 7 O, DOVE - CcUA~DA! / UN PETTIROSSO· /\---)11: -~- - U~ MUCCHIODI UClELLI,QUANDO SONO fERITI, ASSOMIC.I..IANO Al PETTIROSSI.. ca n TROVARLO Alessandrla: Dante di Fissore; Ancona: Fagnani; Bari: Laterza; Bergamo: La Bancarella; Bologna: Dehoniane, Fel– trinelli, Minerva, Novissima, Palmaver– de; Bolzano: Cappelli; Cagliari: «Alfa•, Dessi, Messaggerie Sarde, Murru; Cal– tanissetta: Cavaliotto; Camerino: Cal– bucci; Catania: La Cultura; Catanzaro: L. Villa; Cesena: Bellini; Cremona: Del Convegno, Renzi; Feltre: Pilotto Walter; Firenze: Feltrinelli, Marzocco, Rinasci– ta; Foligno: Carnevali; Forll: Foschi;· Gallarate: Carù; Gela (Calt.): Randaz– zo; Genova: Feltrinelli-Athena; Grosse– to: Lazzeri; Latina: Raimondo; Lecce: Milella; Mantova: Confetta, Minerva; Messina: Ferrara; 'illestre: Moderna; MIiano: SGpere, Sapere ACLI, Algani, P.za Scala, Casorol:, C~lla, Clup, Cor– sia dei servi, Cortina, D.:i,Monte (ed;co– la, p.za S. ~'.alano), Della Gioventù, Ecumenica, EinaJdi, Feltrinelli-Europa, Feltrinelli-Manzoni, Fiorati (edicola p.le Baracca), La città, Milano libri, Rinasci– ta, S. Ambrogio (Edicola), Libreria di Brera, Libreria popolare (corso Como, 6), Remainder's (via Manzoni), SB (e.so Monforte, 2), Libreria di e.so Garibaldi (altezza numero civico 42/44), Galleria del corso (edicola), Il martello (edicola, galleria V. Emanuele), Augusta (edicola, di fronte all'Alemagna), Colonne di S. Lorenzo (edicola); Modena: Rinascita; Napoli: Guida, Internazionale guida, Leonardo; Padova: Athena, Cortina, Li– viana; Palermo: Remainder's; Parma: Universitaria; Pavia: Lo spettatore; Pe– rugia: Le muse; Piacenza: Centro Ro– magnosi; Pisa: Feltrinelli; Prato: Gori Alfredo; Ravenna: Lavagna; Reggio Emllla: Rinascita, Nuova terra; Roma: Babulno, Croce, Feltrinelli, Ricerche, Rinascita, Tombolini, Uscita; Sassari: Dessi; Savona: Dello Studente; Siena: Bassi Pia; Siracusa: Minerva; Taranto: Fucci Carmine; Temi: Nova; Torino: Hellas, Paravla, Petrini, Popolare, Punto Rosso, Stampatori; Udine: Carducci Ta– rantola; Urbino: La Goliardica, L'Uni– versitaria; Varese: Campoquattro, Vare– se S.A.S.; Venezia: Cafoscarlna, Cluva, Il Fontego; Verbania (lntra): Margaroli; Verona: Maffel; Vicenza: Galla; Vittoria (Ragusa): Ferrante A. Maria. Eetero Belllnzona (Svizzera TI): Eco Libro. ReNudo/3 SI SONO UNITI PER PICCHIARE PIU' FORTE Un morto, 61 feriti, 22 attentati, 6 incendi, 9 sedi distrutte, 44000 ope– rai sospesi, 8 accoltellati, innume– revoli episodi di aggressioni, pro– vocazioni assistite dalla polizia: da Agnelli a Matacena, da Pirelli a Pe– senti, si è ricostituito il fronte dei padroni. E' dal '69 che la tendenza del gran capitale è principalmente repressiva mirante a colpire anche il blando moto di riforme sindacali. In questo quadro s'inserisce la de– nuncia fatta il 6 febbraio da Guido Viale dirigente di Lotta Continua in una conferenza stampa « Agnelli paga le squadre fasciste: abbiamo le prove e le porteremo in tribu– nale». Nell'ambito della coalizione padro– nale, la componente fascista non ha quindi un ruolo subalterno o esterno, ma rappresenta una delle componenti armate, pronta ad,; in– tegrarsi nelle formazioni armate vere e proprie nel caso in cui la destra capitalista tentasse un moto di eversione. Almirante, parlando a Roma, ha preannunciato che i « camerati » riceveranno a breve scadenza « un ordine di portata storica» a cui es– si dovranno prontamente ubbidire, aggiungendo: « Noi non potremo permetterci il lusso di perdere ». L'allusione è fin troppo evidente e spiega l'infittirsi delle azioni terro– ristiche e provocatorie in tutte le regioni d'Italia. A questo punto diventa abbastanza ingenuo, tanto per placare l'opinio– ne pubblica democratica, ripropor– re come strumento di difesa con– tro l'insidia fascista, le ambigue leggi scelbiane del 1952 la cui pra– tica applicazione verrebbe affidata a prefetti, questori, giudici e uffi– ciali di polizia tra cui, peraltro, so– pravvivono diffuse nostalgie auto– ritarie e altrettanto diffuse simpa– tie per le destre, se non addirittura forme di solidarietà organizzate a livello nazionale. Il fascismo, principale componente politico dello stato nelle strutture, si può battere, ovviamente, solo ri– muovendo le cause che lo gene– rano e lo alimentano. Ma anche per conseguire l'obbiettivo minima– lista del PCI, di ridurre all'impo– tenza le squadracce, la legge del 1952 è insufficiente se non si reci– dono i legami tra le formazioni fa– sciste e le centrali straniere gre– che, tedesche, spagnole, portoghe– si, americane, i cui agenti operano indisturbati nel nostro Paese; se non si individuano le fçmti di li- nanziamento e le complicità attive di certi funzionari di polizia e di certi settori della magistratura; se non si smantellano sodalizi e « fronti » che mobilitano, sotto i segni del reducismo e di un equi– voco " nazionalismo », quadri del– l'esercito, dirigenti di associazioni d'arma, industriali, alti burocrati e revanchisti di ogni sorta; se non si esercita un controllo sull'intenso traffico d'armi; se non s'interviene per bloccare l'attività di quei centri paramilitari estivi e di quelle «scuo– le » gestite dai fascisti in cui le giovani leve dello squadrismo ven– gono addestrate all'uso delle armi e degli esplosivi. La sezione del ministero degli In– terni addetta al controllo delle or– ganizzazioni neo-fasciste ha infatti raccolto una documentazione ster– minata su tutti i raggruppamenti dell'estrema destra e dei suoi diri– genti di cui Almirante sta tentando il recupero come ha fatto con « Or– dine Nuovo ». Le questure cono– scono ad uno ad uno i picchiatori e i provocatori fascisti che si spo– stano da una provincia all'altra e sono sempre gli stessi. Come co– nosce i manovali della violenza re– clutati nelle stazioni, nei dormitori pubblici, lungo i viali in cui si pro– stituiscono o, più spesso, tra i sot– toproletari immigrati. Ma benché molti di questi teppisti siano stati ripetutamente sorpresi in flagrante con l'aggravante della recidiva spe– cifica, o vengono immediatamente rilasciati dopo il fermo, o vengono prosciolti da magistrati compiacen– ti. Non risulta che in Lombardia, per esempio, sia rimasto in carcere un solo picchiatore o un solo ter– rorista per i fatti di questi ultimi quaranta giorni, merito anche del P.M. Caizzi, (si, quello del Pinelli) che da solo ne ha rilasciati dieci! Del resto come sperare che una po– lizia concepita e costruita da Scel– ba come forza di repressione anti– popolare, guidata da uomini d.i comprovata vocazione autoritaria, diseducata dal continuo impiego nelle lotte del lavoro a tutela degli interessi padronali, possa, da un momento all'altro, trasformarsi in una forza democratica animata da slanci anti-fascisti? Come Turati nel '20, oggi Longo chiede ai « pre– fetti », agli organi e ai difensori dello stato capitalista, di disarmare le squadracce pagate da Agnelli e dai padroni e ispirate dallo stesso governo: i riformisti cambiano no– me, ma si riconoscono dalla voce, la stessa voce querula e impotente.

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