RE NUDO - Anno II - n. 3 - marzo 1971

Quando un gruppo ne domina un altro, la relazione fra i due è poli– tica. Quando una situazione di que– sto tipo è portata avanti per un lungo periodo di tempo sviluppa un'ideologia (feudalismo, razzismo, ecc.). Tutte le civiltà storiche sono patriarcali: la loro ideologia è la supremazia del maschio. Ai gruppi oppressi viene negata .la cultura, l'indipendenza economica, il potere di rappresentanza ufficia– le, un'immagine di dignità e di ri– spetto di sé, eguaglianza di stato e riconoscimento di appartenenza alla qualità di esseri umani. Attra– verso la storia alle donne, tutto ciò è stato pesantemente negato, e il rifiuto oggi, anche se attenuato e parziale, è nondimeno consistente. L'istruzione loro concessa è deli– beratamente progettata come infe– riore, ed esse sono sistematica– mente intenzionate fuori ed esclu– se dalla conoscenza più legata al potere - p.e. la scienza e la te– cnologia. Esse sono confinate in condizioni di dipendenza econo– mica basata sulla vendita della loro sessualità tramite matrimonio, o una varietà di forme di prostituzio– ne. Il lavoro sulla base di un'indi– pendenza economica permette loro solo un livello di vita di sussistenza - e spesso nemmeno quello. Non dirigono organismi esecutivi, sono rappresentate, ma senza posizioni di potere, e sono escluse dall'au– torità. L'immagine della donna pro– mossa dai media culturali di ogni tipo è un'esistenza marginale e de– significata, un'esistenza fuori dalla condizione umana - che viene de– finita come prerogativa dell'uomo, del maschio. Il governo si regge sul potere che è mantenuto dal consenso (opinio– ne sociale), o imposto con la vio– lenza. Il processo di condiziona– mento a una ideologia appartiene alla prima forma. Ma quando il con– senso sociale viene ritirato, ci può essere in ogni momento un ritorno alla seconda forma - assalto, se– questro, pestaggi, assassinio. La politica sessuale (la politica dei sessi) ottiene il consenso attraver– so la «socializzazione» di entram– bi i sessi alle politiche patriarcali. Che includono le seguenti: 1) la formazione della personalità umana su linee stereotipate di ca– tegorie sessuali, basate sui bisogni e sui valori della classe dominante e dettate da ciò che questa trove– rebbe gradito in se stessa, e con– veniente in una classe inferiore: aggressività, intellettualismo, forza ed efficienza nel maschio; passi– vità, ignoranza, docilità, « virtù "• e aleatorietà nella femmina. 2) il concetto del ruolo di sesso che assegna i servizi domestici e la cu– ra dei bambini alle femmine e tutti gli altri interessi, successo e ambi- ! . ' ,.,/'-:,:! _ .. -i - I .,,. .J~,-~: J UN MANIFESTO PER LA RIVOLUZIONE Kate Millet zione al maschio: la carica di lea– der in tutti i luoghi e in tutti i mo– menti al maschio e il dovere di se– guace, con la stessa uniforme sta– bilità, alla donna. 3) l'imposizione del ruolo del ma– schio attraverso le istituzioni: reli– gione patriarcale, famiglia possi– dente, matrimonio. « La casa"• una cultura mascolinamente orientata, e una dottrina pervasiva della su– periorità mascolina. Una Rivoluzione Sessuale realizze– rebbe le seguenti condizioni, desi– derabili su basi razionali, morali e umanistiche: 1) la fine della repressione sessua– le - libertà di espressione e di costumi sessuali (la libertà sessua– le è stata parzialmente ottenuta, ma è stata ora capovolta in una licenza manipolata a fini patriarcali e rea– zionari). 2) Unisex, ovvero la fine della strut– tura caratteriale separatista di un temperamento e di un comporta– mento separatisti - cosl che un individuo possa sviluppare una per– sonalità intera - invece che par– ziale, limitata e conformista. 3) riesame dei tratti e degli aspetti categorizzati come « maschili " e «femminili", con una totale rein– terpretazione della loro utilità e consigliabilità in entrambi i sessi. Cosl se la violenza « maschile " è Re Nudo/17 indesiderabile, dev'essere cosl per entrambi i sessi, e così per la bo– vina passività « femminile ». Se l'in– telligenza « maschile " è un valore, è così per tutti e due i sessi, e lo stesso dev'essere per la tenerezza « femminile "· · 4) la fine del ruolo di sesso e dello status di sesso, del patriarcato e dell'etica, atteggiamento e idiioio– gia della supremazia maschile - in tutte le aree di sforzo, esperien– za e comportamento. 5) la fine della antica oppressione dei giovani sotto la famiglia patriar– cale possidente, del loro status di beni immobili, e la realizzazione dei diritti umani presentemente lo– ro negati, la professionalizzazione e perciò il miglioramento della lo– ro educazione, e la garanzia che quando vengono al mondo essi sia– no desiderati, aspettati, e forniti di pari opportunità. 6) bisex, ovvero fine della perversa eterosessualità forzata, così che l'atto sessuale cessi di essere ar– bitrariamente polarizzato tra ma– schio e femmina, con l'esclusione dell'espressione sessuale tra mem– bri dello stesso sesso. 7) la fine della sessualità nelle for– me in cui è esistita storicamente - brutalità, violenza, capitalismo, sfruttamento, e guerra - che cessi di essere odio e diventi amore . 8) la conquista della libertà e di una piena condizione umana da parte del sesso femminile dopo millenni di depravazione e di op– pressione, e da parte di entrambi i sessi la realizzazione di una uma– nità vitale. KATE MILLET è professore al Bar– nard College e un importante teo– rica femminista il cui primo libro è SEXUAL POLITICS (La politica dei sessi). Il seguente manifesto fu scritto nel– l'inverno del 1968 in connessione con la formazione del primo grup– po per la liberazione delle donne alla Columbia University. « The Columbia Spectator » - e la stazione radio della Columbia - gli diedero un'occhiata e rifiutarono di averci qualcosa a che fare, mal– grado fosse stato scritto da un membro della facoltà universitaria a cui era stato promesso spazio e tempo. Però, anche senza questa pubblicità, settanta donne si ritro– varono per il meeting. Il movimento di liberazione della Columbia-Bar– nard è al momento attuale uno dei più forti nella città di New York. Tra le altre attività esso ha pre– parato un rapporto dettagliato sulla discriminazione all'interno della fa– coltà universitaria, e nel Valentines Day del 1970, si è tenuto un riu– scito teach-in femminista nel cam– po con partecipazione del pubblico.

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