RE NUDO - Anno II - n. 2 - gennaio-febbraio 1971

RE NUDO/ 16 YOUNG LORDS I « Young Lords » dal 1967 si sono trasformati da banda di strada nel– la più potente organizzazione ri– voluzionaria della gioventù portori– cana negli Stati Uniti. I Lords non sono figlioli prodighi, venuti dagli slums per organizzare il ghetto; meno romanticamente essi hanno iniziato ad operare fondamental– mente allo stesso modo che in « West Side Story » e ciò li pone a parte dalla grande maggioranza di organizzazioni radicali che vi– vono in tutto il paese. Field Mars– hal, un ragazzo soprannominato Cosmo, appartenente ali'« YLO » (Young Lords Organization di Chi– cago) riconosce che per una par– te importante i Lords sono ancora una banda: « Tu devi capire, uomo, che anche prima noi eravamo in molti modi dei rivoluzionari. Zap– pare la terra? Appunto. Non è che noi fossimo una banda per un mi– nuto e dei comunisti -il successivo. Ciò che dovevamo capire era che non bisognava combatterci l'un l'altro, ma che ciò che noi stavamo facendo come banda doveva es– sere rivolto contro le istituzioni capitalistiche che ci stanno oppri– mendo». In un lasso di tempo brevissimo i Lords hanno negoziato patti di pace con tutte le bande bianche e latine di Chicago. Influenzati dai Lords, 3000 Latin Kings (la gang portoricana più grande della città) hanno iniziato ad organizzarsi poli– ticamente ed a svolgere il loro programma « colazione per i bam– bini ». Nello stesso tempo i Lords hanno iniziato ad operare in ogni direzione. Alla fine del '68 si im– possessarono della chiesa metodi– sta in Armitage street (ora Chiesa del Popolo) per fondare il proprio quartier generale ed iniziare il pro– gramma day-care. Nella primavera del '69 i Lords guidarono centi– naia di loro fratelli portoricani in un lotto di terreno incolto desti– nato ad un circolo privato di ten– nis e lo trasformarono in un parco per bambini. In estate essi aveva– no iniziato una coalizione con nu– merose altre organizzazioni comu– nitarie per combattere il piano di rinnovamento u1bano, che stabiliva il West Lincoln Park come un « sobborgo interno alla città per bianchi di medio reddito ». La bat– taglia si sta tuttora combattendo. Lo scorso inverno i Lords hanno aperto una clinica gratuita nel ca– seggiato della Chiesa del Popolo iniziando il primo attacco al pro– blema della salute dell'intera comu– nità portoricana. Dennis Cunnigham, un giudice di Chicago che ha maneggiato i casi dei Lords e dei Latin Kings per pa– recchi anni, indica nella rapida e continua affiliazione dei Lords con le Black Panthers, la causa prin– cipale del loro sviluppo politico. Come le Pantere nere, l'« YLO » (a New York sono organizzati in par– tito: YLP) è organizzato in divisioni ministeriali, con specifiche linee di autorità e livelli di responsabilità. Finora le strutture non sono diven– tate fortemente rigide: il senso di lealtà personale e lo spirito di ami– cizia che pervade l'intero collet– tivo è probabilmente più forte del macchinario della disciplina orga– nizzata. Da circa sei mesi i Lords dipen– dono completamente da José (Cha Cha) Jimenez, presidente e guida della banda già da prima della sua politicizzazione. Cha Cha ha 22 anni ed è nella banda dal 1959; appena cominciò a muoversi nella leadership egli fe– ce la spola dentro e fuori dal car– cere per le usuali accuse, come: piccoli furti, detenzione di droga, disordini. Ora sta scontando la pe– na di un anno per il furto di 23 dollari. Un compagno accusato del medesimo reato è stato condanna– to a 30 giorni. Cha Cha ha potuto così scoprire quanto siano piene di portoricani le carceri, non già di elementi ap– partenenti a bande, ma di lavora– tori e madri incinte. Divenne allo– ra chiaro a lui come il reale ne– mico non fosse il gruppo dei Latin Kings o i Paragons o le Black Eagles; il reale nemico era il rin– novo urbano di Chicago, il locale Alderman George Mc Cutcheon ed il governo degli Stati Uniti, dei qua– li l'imperiale colonizzazione di poli– zia aveva smembrato Portorico a tal punto che lui e la sua famiglia erano costretti a lasciarla per so– prawivere. La scorsa primavera il fratello Ma– nuel Ramos fu colpito a morte da un porco di Chicago fuori servizio. Il poliziotto aveva interrotto una riu– nione dell'YLO e si stava dando da fare per picchiare il maggior nu– mero possibile di manifestanti. Ra– mos tentò allora di intervenire ma venne bloccato da una pallottola sparatagli dal porco a bruciapelo nell'occhio sinistro. « Penso che fu a quel punto che io diventai un ve– ro rivoluzionario » dice Cha Cha. « Invece di uscire e uccidere un porco, sentii la necessità di seder– mi e di analizzare la situazione e il modo di azione migliore. Non col fucile. Non era il momento giu– sto; ancora non lo è. Dobbiamo educare la gente prima di pensare ai fucili». I I PORCI CONTRO L'YLO Dal 1967 ad oggi la repressione contro l'« YLO » si è scatenata in– numerevoli volte, sia apertamente negli scontri di massa, e sia ·in una forma più « privata » con azibnl punitive contro i singoli. L'ultima vittima di questo secondo tipo di repressione è Ceil Keegan, di 27 anni, vedova e madre di due bambini piccoli. Ceil lavora da alcuni anni nel quar– tiere generale dei « Young Lords » e alcuni mesi fa mentre stava ri– tornando a casa nel Westside Chi– cago è stata sollevata e spinta a forza in una macchina da tre uomi– ni e portata a pochi isolati di di– stanza. Fu schiaffeggiata e colpita per tre .ore. I tre uomini erano plainclothes cops (porci in borghe– se); essi erano in piedi e ridevano. Più tardi la riaccompagnarono a casa quasi morta. Un episodio si– gnificativo di repressione è awe– nuto l'estate scorsa a Bronx. Il te– sto seguente è stato scritto da un compagno dell'« YLO » che parte– cipò alla lotta. La sola spiaggia accessibile per migliaia di portoricani e di neri è la spiaggia d'« Orchard » a Bronx. Non possiamo andare in nessun al– tro posto e la spiaggia d'Orchard è terribilmente sovraffollata, come la nostra scuola, il nostro ospeda– le, la nostra prigione. Per di più la spiaggia è occupata dai poli– ziotti che ci giudicano una specie sotto-umana, che deve essere con– trollata e sorvegliata. Ci sono più poliziotti a Orchard che in qualsiasi altra spiaggia della città, com1:1se non bastasse dover lottare tutta la settimana contro il sistema e i suoi profittatori, ci vogliono pure inse– gnare come divertirci. Ieri però cen– tinaia di Portoricani hanno detto « Basta», « Non ci romperete più i coglioni ». La lotta iniziò quando un poliziotto si mise a molestare uno dei nostri che se ne stava s~ duto su di uno steccato. Il porco voleva trascinare il compagno pren– dendolo per il collo. Non aveva an– cora capito che era finito il tempo in cui i portoricani non reagivano davanti ad un loro compagno pic– chiato. Il poliziotto si prese una sassata in testa e il compagno· scappò. Un gruppo di agenti si mosse furioso verso di noi che ce ne stavamo tranquilli fra i bagnan– ti; era evidente la volontà di pro– vocare il casino, non gli andava giù il fatto che un loro collega si fosse beccato una sassata. La poli– zia a cavallo iniziò a caricare la folla. Bordate di bottigliette di Coca e birra ne tirarono giù molti. In dieci minuti arrivarono i rinforzi: qualche centinaio di manganellato– ri. Chi non è abbastanza svelto a scappare era fatto. Una giovane compagna viene raggiunta da una scarica di manganellate che le spappolano il seno. Un maialone lardoso lanciò la jeep contro la fol– la cercando di « stirare » tutto quel– lo che non correva abbastanza. Ma si potrebbe andare avanti per una vita a parlare delle brutalità della polizia però fino a quando non ci mettiamo bene in testa che dob– biamo esercitare il controllo sul quartiere in cui abitiamo e delle sue istituzioni (punto 5 del pro– gramma del Young Lords Party) continueremo a essere pestati inu– tilmente sulle nostre spiagge, nel– le scuole, negli ospedali, nelle pri– gioni e nelle strade del nostro quartiere. Questi scontri provocati dalla polizia, ci insegnano qualco– sa. Primo punto, dobbiamo proteg– gerci l'un l'altro, un compagno che cade prigioniero o che viene pe– stato, deve essere aiutato anche da colui che non lo conosce: sia– mo tutti compagni. Siamo attaccati come gruppo e ci dobbiamo difen– dere come gruppo. La battaglia sul– la spiaggia di Orchard ci ha con– fermato che la lotta è globale e Il nostro obbiettivo è il controllo del– le ·istituzioni del nostro quartiere. Nella assemblea svolta immediata– mente dopo gli scontri, sono venu– te fuori delle indicazioni utili: la prossima volta dovremo portare le fionde da usare contro i cavalli. Per il futuro evitare battaglie in cui si è militarmente inferiori. Ieri dovevamo aspettare che i rin– forzi se ne andassero per poi at– taccare di sorpresa. Cosl come abbiamo fatto invece abbiamo e– sposto i compagni a violenze In– discriminate. Se siamo inferiori nu– mericamente, dobbiamo attaccare in gruppi, la retroguardia della po-

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