RE NUDO - Anno I - n. 1 - dicembre 1970

non la meritavo, anzi da punire era lui ed il capo operaio. Questi sfruttatori sono come larve infestate che non fanno altro che seminarne altre; e Milano si sta infestando sul. loro esempio, e questa peste dilaga a manica lar– ga. Per questo noi vogliamo e dob- • biaf'!lo distruggerli, prima ancora che le altre piccole larve crescap.o e tutta Milano sia un RACHET, e dobbiamo cominciare dalle larve più grosse e infestate, come la « Doria ». La « Doria » mi ha fatto lavora– re senza libretto e assicurazio'ne, a 500 lire all'ora, a caricare ferro dalle 7 alle 22 senza posa, un'ora per mangiare, poi ammucchiare travi a cataste (pesavano 90 o lQ0 Kg.), infine mi ha fatto ll!,vorare alla Centrale dove preparano l'a– sfalto: con un camion mi hanno trasportato a Rho, 15 Km. fuori' Milano, in una specie di cantiere che costruiva una fabbrica tessile. Mi toccava portare un secchio di catrame bollente per 15 e 30 metri. Ho lavorato solo due ore perchè un altr9 operaio come me, ma che aiuta a cercare -operai e che probabilmente è implicato, non mi aiutava, faceva fare tutto a me e non faceva niente. Dopo .due ore di presa per il culo da questi • gentiluomini », così si fan– no chiamare, ho preferito andar– mene e fare 15 Km. a piedi e tor– nare a Milano . . All'indomani ho dovuto spiegare~ 11 fatto al dottore, ma mi ha ri– sposto che « si sa che l'ultimo ar– rivato è quello che lavora di più ». AUTOCORRIERI: Finalmenl,c mi sono trovato una ditta di au– tocorrieri che era umana e ti ri– spettava. Voleva i libretti entro· una settimana; me ne sono anda– to perchè non mi arrivavano e senza _libretti no_nsi fidavano più. Infatti m1 sono mfortunato li ma· i libretti (di lavoro e sanitari~) Il _ho giù. INFORTUNIO: Il mio infortu– _gio è subito spiegato, cioè mi è caduta una sbarra di ferro sul pet– to, precisamente sull'osso che le– ga re costole. Mi sono rimesso pre– sto, ed ho ripreso a lavo.rare. Tor– nato a casa, siccome avevo sei pia– ni da fare, non ce l'ho fatta, e son'" caduto sulle scale. Mi hanno sce~" a basso, legato come una mummia e ca.1;>ivo poco. All'ospedale mi so- , no ripreso e sono stati spicci. ~ ~L MIO ULTIMO MACRO': ,La- sciata quella ditta di autocorrieri mi trovai senza lavoro e vagavo: Sono incappato in-questo cazzone qui che mi ha dato alcùni dei sol– di proprio stamattina. • Senti vuoi lavorare? » ( mi son rianimato). « Sei carov.ana? ». • No, son padre di tre figli, ma– novale, pago a quindicina ». Mi ha portato il primo giorno a mangiare a casa sua. Poi c'era ·una palazzina da rimodernare: mi ha fatto spaccare pavimenti in via Et– na. C(!n. martello e punteruolo; qumd1 _hofatto il manovale per la messa m posa del nuovo pavimen– to e per il rivestimento pfastrel– le. Dieci ora al giorno per 500 lire l'ora. (~entre ho lavorato con lui la paga e le ore sono state queste, naturalmente senza libretti né niente). Po1· mi ha portato alla « SCA- LA •• e mi ha fatto aprire una por– ta nel muro e quindi rompere un pezzo di muro massiccio di due metri per 1,20. Poi mi ha mandato in una fab– brica di armi-giocattolo che esco– no con la sigla MONDIAL, dicen– domi che· anche lì non vi ·era un cazzo da fare, mentre è stato più massacrante di tutte le àltre parti in cui sono stato. Ho dovuto sca– vare una fossa di metri 6 di lun– ghezza per 3 di larghezza con pala e picco e ho maledetto lui e io stesso che c'ero andato. Poi un bel giorno, sempre la– vorando lì, mi viene a dire se al mio paese facevo il « farmacista » o meno, perchè avevo detto che avevo mal di schiena e alle mani; allora mi si sono gonfi.ate le palle e 'l'ho mandato al diavolo dicen– dogli il fatto suo; dopo di che ho cercato i soldi che mi spettavano nel mio diritto. E allora lutribatté che li dava alla fine del mese, men– tre a me prima aveva detto che li dava alla quindicina. Qui mi son fatto come mai in vita, perchè quello non solo mi sfruttava ma RE NUDO /7 intendeva anche prendermi per il culo. Allora gli ho detto che se non me li dava entro sabato, gli mettevo le mani addosso su quan– to aveva di più caro, e lui ribattè: « Vieni sabato alle 8.di sera». Lui però giovedì doveva partire ed io sapevo qualcosa, .è appunto avevo chiesto l'intervento di alcu– ni compagni come Gino e_Gc_. Ave– vamo stabilito tutto per giovedì alle 8 di sera. Ma ecco quel giorno · (oggi) alla mattina presto si è pr_e– sentato alla Casa, questo egreg10 avanzo di galera e rettile viscido e inumano, per pagarci. Non ha avuto il coraggio di an- 1!arsene senza pagare? Coscienza? ~>è-rupoli?Niente di tutto questo, · ~{,iloche io avevo nome, cognome e indirizzo, e potevo benissimo rin– tracciarlo e fargliela pagare. Co– munque chiuso, mi ha pagato e da lire 24.500 voleva darmi 12.000 lire /i acconto, dicendomi che quan– Jo tornava mi saldava le altre. Na– turalmente non ho accettatò e co– si mi ha dato 20.000 lire lasciando in col;lto la somma di lire 4.500. Ora, dico io, questi tutti, come le sanguisughe, hanno l'ardire di farsi avanti a succhiare operai conducendoli nei vari posti di la– voro (che poi sono come un car– cere ove vi è sempre u,n aguzzino o un vampir.o pronto a sfaticarsi facendoti fare il suo e il tuo lavo– PO - negli orari essi sono preci– si, mai nelle paghe). comunque ri– torno a dire che questi figli di ca– gna e di puttana hanno quesfo ar– dire e poi sgno piµ « schiantati » di noi (al loro parere noi sarem– mo « 5chiantati », e questo è l'ul– timo 6 più fresco insulto di ~ta– mattina), più «schiantati» di no'i che in confronto siamo molto mi- ' gliori di loro dimostrando che dei poveri « schiantati » come noi ol– tre alla politica e-alla scuola si in– teressano a far- si che· tutto que– ;:to fang9 finisca una volta per tut– t~, bloccando i così detti negrieri e mercenari, perchè mentre loro si fanno ic posizioni, mangiano a ufo sulle nostre povere spalle. oi ci facciamo il culo, anche se tutto questo è ovvio fino a quan– cjo, se vuoi lavorare, la scelta è: o questo, o niente. « Sì, va bene! ». Ma un po' di contegno, dignità e soprattutto legalità e riconosci– mento dei diritti e dei libri. MONTE DI PIETA': Stamattina, dopo aver preso quelle 20.900 lire, sono andato con un com.pagno a riscattare Jinalmente l'anello che mi aveva regalato mia madre e che ero stato costretto ad impe– gnare. al Monte di Pietà, dopo che al Duomo ero rimasto spennato. 11 mio anello è bello e.mi sta bene, non avrei pctuto ritornare da,mia madre senza il suo regalo. Enzo LÒ Giudice e Adriano Sofri sono an– cora in galera. La stam– pa borghese e revisio– nista continua a tacere rendendosi così compli– ce della repressione. « Re Nudo » si dichia– ra quindi disponibile a pubblicare comunicati di protesta e comunica– zioni riguardanti anche altri episodi repressivi.

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