Rivista Critica del Socialismo - fasc 8 - ago. 1899

732 R!\'ISTA CltlTIC.\ DEL SOCIAl,ISll.O forza-lavoro è in ;.!Ondizioui peggiori di quelle di ogni altra merce: offerta sul mercato! « L'operaio che non ha venduta la sua. for.1.a-la.voro perde, completa mente alla fine rlelh giornata, tutt e le spese <'heha fatto per vi,·erc. I padroni profittano in modo sekaggio di questo carat– tere ecceziona.le della for1.a-lavoro per pagarla al disotto del suo valore. Si deve dire che pagar e l:t mercanzia -1:woro al disotto del suo valore è stata ed è la tendenza (1) cost.ante della borghesia. capitalis ta. Le riforme filnntropiclie (alloggio a buo_n mercato, giar– dinetti dati agli operai. ,:pacci padron ali di l'iveri. ecc.) non han no che uno scopo; abbassa re il prf'zzo della forza-lavoro. abbassar e li sa.lario. , E' di moda fra gli cm.si dalla. Scuola normale (2) e alt ri in– tellettuali che fanno del Socialismo <l'anticamera (3) di pret eudere che il salario, cioè il prezzo della forz:1.-litvoro, facendo eccezione, aumenta costantemente e che se ciò coutinua esso rtvrà presto di– vorato i protitti del capital e, i quali rilms83.no continuamente. Questa. tf'oria idillia ca è brutalm ente controdetta dall 'accrescimer.to costant e del bilan cio dell'rtssiste1w:npubbl ica. la qual e - pC'r non parlar e che delle riform e attmite tla' Municipi socialisti - deve in parte nudrire e vestire i figli degli operai. , Se In. legge di bronzo fosse esatta, queste spese imece di gra,,itre le casse pubblic he, riempit e dal denaro dei proletari , do– ne bbero essere messe a conto ai pa<lroni e non si vedreb bero in Fran cia e in Inghilterra gli operai limitar e le loro dimande alla fissazione d"tm salario minimo, cioé d'un salario che li rifa\. delle s1:>ese piìt indispenroabili (4). • i\forx non poteva dunqu e parlarf' d'una legge di bronzo, nep– pure d'una legge qua lsiasi dei salarii, come non si può parlare d'un a legge dei prezzi delle scarpe, delle carote e di qual siasi altra mer– cam:ia. In luogo di dir srtlarii, dite: prezzo della. merC!\,nzia-lavor o, e l'impo ssibilità di nua lrgge dei sala rii sa.lterà agli occhi. • .La /01110,"a legge di L rtssrtl{e è d'alt-ronde troppo ottimista essa fa credere che il s:.ilario oscilhi con deUoliss:ime variazioni in– torno alle fa.peseche l'opera io ha dovuto fare per vivere e l'ipro– dursi; mentr e al contrario con lo sviluppo del macchinismo e l'ac– crescimento continuo degli operai disoccupati, i sala rii ribassano continuamente ed obbligano il proletar io a ridurr e, sempre più, le (1). Si sa quanto è vago il sig nificato di questa parola! ('J). Lafarg ne ha un profondo disprezzo per la Scuola Mrmale da cui escono quasi tutti i professori delle U,iiversità di Francia . (3). Non capisoo a ohi Lafargue allude. (4). Una situazione analoga a quella di cui parla l'autore ha esistito in Inghilttirrà all'epoca in cui la tassa dei po'l"eri.colmava l'insufficienza dei salarii. ).[a oggi il numero dei poveri officia li è st raordinariamente dimi– i1uito.

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