Rivista Critica del Socialismo - fasc 8 - ago. 1899

684 iansu CUlTIC.\ DEL SOCl.\ LlS~IO Il. Qnali sono le pilt urgent i tm. ciueste riforme? L'esame delle pre~enti condizion i della \'ita itn.li :rna ci port:t. aw:itutto a considerare l'ambient e del Parlamento. Senza n.11dar~ molt o in li\. nelle nostre ricerche. ci è offerta 1m'import;1,nte considermiione da llo ~petta.colo miserando d:1,to a! Pa ese nelle ultime sedute pal'lam enbr:. Il progr:trnmfl. di rif,m nc contenuto nel discorso della Uoromt , i bil:mci da diseutcre, h crisi p:11· zia.le d el Ministero non furono e– lementi sufficienti per costitnirn u11n. maggiora.111.n.. 'l'ntta .ri:t. fu pos– sibile che il ministro Pelloux, senz:t esser sorretto da. una nrnggio• raoz a, insistesse con m(ira,·igliosa inettitudine, e con incosciem-:a. suprema, nel voler attuati i provrn dimeuti politici, cioè quell e r~– str izioni della. libertà, che oltr e ad es:lere un anacronismo e un p :ts.iù indietro ncll:1. m;1rcia progr essi,·a di un:t. naz ione ch·ile, pro– nrn o In, debolezz:t.ciel Pote re Esecutirn, a cui non è sufficiente la. legge coi:iune. Questo fenomeno n.mmonisce che nel!a Camera qna le & or :1.co – s~ituita, una gran parte dei Deputati è,più preoccnpat:_i. del pe– r .colo delle nuove elezioni, che rlci pericoli corsi dalla liberti\! In una situ:izione CO'Ù g1·,wç occon ono gravi rimedi. i\C:t noi, sonola ndo sui m't ?giori, pet· rngioni che facilmente s"intendono, ci contenteremo rli dom:1.ndare che i Partiti Popolar i si propongano di conseg uire l'iiult?nnità ai deputati fJ la inco>np!itil.,iJità all'-nfficio di le!Jt!;/rdore conaltro re!rihuito e con l'esercizi,i lli 1_mtlsiasi V1'0fess:ione. S. noti benJ che noi non ,·ogliamo 1ù possiamo proporr e, in oma'5gio alla libertà. nell'elettore, la ineleggibilità ; bensì In. incom– pat,bilità. Qu:1.lunriue cittadino italia.no può essere eletto; ma al– l'at to òell'n.c~ettnzione del!'utficio di doput..'l.tO,deve optare esclusi,,a– mente per riuesto. fil. Il Governo, in Italia, ha m :rnca.to sempre n.l suo ufficio. Esso é st:1to e va di,·entando ogni giorno di pili cont rario alla natura sua. Ognuno vorrà eon,·eni re che il Governo deveessere per gli am– ministrati, non contro gh amminis'rati. Jm ece j)er il citta dino itnli:-1110il Governo rappresenta il pill grn.ude degli sp:u·en ti. Tutti hanno da temere da. lui; nessuno ha da aspettare beneticio od aiuto . Perfino nelle forme stesse della bu– rocrazia, nelle persone che ne esercitano le fuuzioni, il Governo è un nemico. Esso inter\'Ìene per prender e, per creare diffieolt\ , per inab ilitare ogni liber:1. i11iziatin1, per vess:1.re in tutte le forme. H.i– volger si poi :ti Go\'erno per chiede1·e legitt imn tutela, per esperi– melltn.re la giusti1.ia , per adempiere a un n.Ho utile, vuol dire paga.re

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