Guglielmo Ferrero - Le origini della guerra presente

per un prolungamento del termine, pur dubitando che la domanda potesse arrivare in tempo. Sogg:unse che le dichiarazioni del conte Berchto!d sull'intenzione dell 'Austria calmerebbero l'opinione russa; cercò di dimostrare all'ambasciatore che un attacco del!' Austria contro la Serbia non avrebbe, secondo le dichiarazioni del conte Berchtold, condotto a una guerra generale; si mostrò persuaso che in tutti i casi il conflitto sarebbe rimasto localizzato; dichiarò che la Germania non voleva la guerra e che era pronta ad agire a Vienna e a Pietroburgo .non appena le relazioni fra Austria e Russia avessero minacciato rottura. Ammise finalmente che la nota austriaca lasciava a desiderare come documento diplomatico, ma negò di averne avuto conoscenza prima della pubblicazione. Le stesse cose il sig. Jagow ripetè all'incaricato d 'affari russo (G. B. 13, Frane. 41-43). Insomma, se lo si paragona alla nota del 23 il linguaggio della Germania sembra conciliante. In quello stesso giorno, alle 12, l 'ambasciatore di Germania a Parigi va al Quai d 'Orsay per protestare contro un articolo dell 'Eeho de Paris chti qualificava come « minaccia tedesca n la comunicazione del giorno precedente sulle cc conseguenze incalcolabili n dell'intervento di una qualsiasi Potenza nel conflitto austro-serbo. Non v'era stato alcun « accordo n tra l'Austria e la Germania, nè alcuna e< minaccia tedesca n : il Governo germanico si era limitato a dichiarare che reputava desiderabile la localizzazione del conflitto (Frane. 36). Disgraziatamente, la precisione e la risolutezza che in quel momento sembrano venir meno nella politica tedesca, si affermano invece nella politica austriaca, che il giorno precedente pareva desiderosa di tener conto delle suscettibilità della Russia. Il 25 l'Austria rifiuta categoricamente alla Russia di prolungare il termine per la risposta. Quel giorno il conte Berchtold aveva pensato bene di recarsi ad Ischi, e l'incaricato d'affari russo, il signor Koudachew non potè quindi rimettergli il dispaccio del suo governo ma dovette telegrafarglielo (Russ. 11, Frane. 43). La risposta fu negativa ( Russ. I2). Per mitigare l'impressione di quel rifiuto, I'f!mbasciatore d'Austria a Londra affermava B•blioteca Gino Bianco

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