Ezio M. Gray - Germania in Italia

- 22 - prima che l'interprete originale sappia del sotterfugio. li risultato è miserabile; è schiacciante per la miseria colturale dello studioso tedesco : questo non importa; importa il fatto in sè come documento della sua disonestà. Un altro dei loro, il Frey, consigliere aulico superiore, professore di Storia dell'Arte a Berlino ottiene in lettura dalla Laurenziana di Firenze le carte Michelangiolesche si impegna sul suo onore di non pubblicarle e poi le pubblica arbitrariamente con tanti errori di versione da far inorridire un modesto nostro studioso. E poi ancora il delicato signor Frey avuta conoscenza di certa corrispondenza del Vasari scoperta dal nostro Poggi nell'Archivio del Conte Rasponi Spinelli, vi si precipita con trentamila marchi raccolti in Germania tra l'Imperatore, il Ministro della P. I. e gli scienziati pari suoi e taglia la strada al Poggi e assedia il Rasponi e pone in opera ogni· dialettica ragionante e sonante fino ad accaparrarsi la precedenza di pubblicazione della corrispondenza Vasariana che senza il Poggi non avrebbe mai visto la luce. Quanti nomi accanto al Frey, all'Eckharkt, al Rolfs! Ogni direttore di nostro Archivio o Museo può raccontare collane intere di aneddoti tra comici e briganteschi. Ma tutti questi cavalieri di arte, d'industria e - come vedremo - di politica non agivano per iniziativa individuale; facevano capo - giusta il metodo organizzativo tedesco - a un vero Stato Maggiore artistico-economico situato a B~rlino e del quale era grande capo il famoso Wilhelm Bode, l'elencator~ sistematico e presuntuoso dei tesori d'arte che si sarebbero dovuti razziare in Francia per le Gallerie tedesche e che non furono razziati per quel lievissimo errore di dettaglio che si chiamò Battaglia della Marna ... Ma il Bode, che citiamo in omaggio all 'ubi major, noi} solo curava -che i frutti delle rapine artistiche dei suoi luogotenenti in Italia varcassero la frontiera frodandola, ma adoperava con arroganza a difesa della sua frode il nome dell'Imperatore. Così avvenne p~r la cera - modellata dal Mochi - della statua equestre di Ranuccio Farnese, che è a Piacenza. L'Ufficio di Esportazione di Firenze vi pose il fermo e la cera fu comprata pel Museo del ~argello. Apriti cielo! Wilhelm Bode, l'Ambasciatore di Germania e altri insigni quanto deliB blioteca Gino 81dnco

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