Carlo Errera - Il confine fra Italia e Austria

- 28 - tanamènte con una linea di ostac,oli naturali atti a una discreta difesa. E le cose non vanno in diverso modo nel Friuli, dove pure il confine tra Italiani e Sloveni corre abbastanza netto e regolare sulle colline tra Iudrio e Isonzo poi al piede dtlle alture da Gorizia al mare, ma dove una frontiera politica che volesse modellarsi sul confine delle lingue creerebbe ali 'Italia, di fronte ali' Austria padrona di tutte le alture, una situazione militarmente disastrosa come l'attuale (*). Nel territorio del1'Adige finalmente, dove la separazione linguistica fra il Trentino italiano e l'Alto Adige tedesco è formata in gran parte da due archi montani alti per buon tratto oltre i 2000 m., potrèbbe sì questa linea divisoria costituire pel suo carattere d'ostacolo naturale una frontiera valida alla futura difesa; senonchè fra i due archi montani s'intromette tutto piano ed aperto il corridoio dell'Adige, onde il confine linguistico e quello naturale perdono qui· subito la loro consistenza, tedeschi e italiani mescolandosi e contèndendosi quivi alternamente la supremazia della lingua fin dentro a Bolzano, e rimanendo aperta alle eventuali in'Vasioni la breccia che ha già troppe volte dischiuso alle armi tedesche la strada del sud. Concludendo, quella che in linea ti:1oricasembrerebbe esser la soluzione ideale, - porre cioè la frontiera di domani là dove ha i suoi termini nelle terre irredente la gente italiana, - si presenta invece praticamente come una soluzione inattuabile : semp1icemente impossibile anzi in tutta la Venezia Giulia, possibile ma non sc~vra di pericoli nella Venezia TridentiLJa. (') La fontiera nuova all'Isonzo, della quale accade udir par• lare ogei come di un magnifico dono che potrebbe e dovrebbe far contento in questa parte le aspirazioni italiane, non s'accosterebbe che in minima parte alla linea limite della nostra nazionalità. Essa significherebbe, precisando, un confine raggiungente l'Isonzo soltanto nel tratto inferiore dalla confluenza dell'ludrio al mare: che vorrebbe dlre l'annessione al Regno di 30.000 italiani al massimo (sui 90.000 del basso Isonzo, sui 400.000 della Venezia Giulia!) e l'acquisto di trenta chilometri d'una frontiera nuova militarmente preferibile all'attuale ... come una frontiera cattiva è preferibile ad una pessima. In sostanza, una corbéll!tura. Biblioteca Gino Bianco

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