Carlo Errera - Il confine fra Italia e Austria

-25 - lunghissima linea. La nostra è una frontier a, c h e n o n s i p u ò c o r r e g g e r e i n altro modo che sostituendola con una frontiera nuova. Questo sapeva nel 1866, quando imponeva l'attuale infelice tracciato, il Governo austriaco, non rassegnato affatto alla perdita delle provincie italiane, anzi deliberato a render facile per quanto possibile una nuova invasione o, quanto meno, a tener sempre appuntata vantaggiosamente un'arma, contro un avversario posto nelle condizioni più ardue e malagevoli di difr:,sa. Questo sapeva egualmente nel 1866, e lo seppe sempre dipoi, il Governo del nost"'o paese, costretto a sentire di continuo il gravame r:,il dolore di quella piaga sempre aperta nel fianco, costretto anzi per essa a rimaner trent'anni, di fronte all'Austria, alleato di nome, in realtà pupillo pauroso del vicino minacciante di continuo sulle soglie disarmate della nostra casa. Chè se, passati gli anni più tristi della nostra viltà, non più son oggi disarmate le soglie ma le presidiano difese tali da poter contrastare validamente agli' armamenti dell'avversario, ancora pesa, come al primo giorno, sul governo d'Italia, l'irrimediabile in/eriorità naturale che infirma da quel lato tutte le nostre difese e toglie all'Italia di poter disporrr:, liberamente e sicuramente dei propri destini. Ond'è che una sola soluzione della questione balenò, in tutti questi umili anni, come una lontana, troppo lontana speranza al desiderio degli italiani preoccupati dell'avvenire del loro paese : arrivare cioè comunque un giorno alla sostituzione del confine attuale con un confine nuovo, il quale cingesse finalmr:,nte il Regno di una difesa sicura e riunisse agl'Italiani, già resi liberi per l'opera generosa dei padri, questi altri Italiani piegati ancora sotto il giogo brutale. · Orbene, la nuova guerra scatenata sul mondo ha inopinatamente affrettato la soluzione fatale, e il confine orientale, spezzata a un tratto la trr:,ntennale alleanza durata fra i due stati vicini, è tornato a diventare per tutti noi, quel che troppi Italiani ciechi o smemorati avevano dimenticato ch'esso era: u n co n f in e c i o è voluto non per la pace ma per la B•blioteca Gino Bianco

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