Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

18 Piro S. et Alii, Delotica. Manifestazione, apparenza, espressione, in preparazione. 19 Una coincidenza importante in ricerche che vanno facendosi convergenti nella metodologia e nell'intento: «La psicoanalisi non ha prestato grande attenzione al mondo dei segni. Tutto un universo che va dai cenni, alle maschere, ai presentimenti, che comprende i timori e i terrori, la ginnastica, le espressioni delle emozioni, le fisionomie e la guerra, le è rimasto fondamentalmente estraneo... Il mio intento è da qualche anno di interrogare i segni in un modo che non sia quello dell'oscurantismo, della negromanzia per cui si allarmava Freud, e neppure quello di un'ironia semiotica che scambia il senso comune per sapienza moderna... Così i segni si rivolgono gli uni agli altri anche senza il nostro contributo» (Finzi S., Nevrosi di guerra in tempo di pace, Bari, Dedalo, 1989, pp. 7-8). 20 Battaglia S., Grande dizionario della lingua italiana, I Vol., Torino, Unione Tipografica Editrice, p. 552: «Apparenza. Ciò che appare, ciò che è visibile esteriormente; aspetto, sembianza»; ma anche: «Manifestazione esteriore che non corrisponde alla realtà sostanziale; illusione; finzione; simulazione». 21 La condizione di innocenza epistemologico-esistentiva complessiva è caratterizzata da elevata distorsione referenziale del denotato, al fine di asserirne la sua confonnità a un codice morale o comportamentale, cioè alle regole proprie del sistema locale doxico-ideologico in cui il singolo è immerso e dunque la mancanza di colpa. In questo senso l'innocenza, in quanto asserimento attivo, finisce per coincidere con l'ipocrisia che ne rappresenta appunto l'aspetto più consapevole ed intenzionale. In senso più lato l'innocenza è l'abito mentale (dunque spesso inconsapevole) di chi vuol essere sempre con le carte in regola, di colui di cui non si può dire male, di colui che non ha colpa di niente. La gente per bene è innocente perché non ha colpa di ciò che accade. Colui che si lava le mani è innocente perché non fa male a nessuno. La non-innocenza rappresenta una condizione transpersonalizzativa (metanoicale) di superamento trasformazionale e disidentitario di tale condizione (Piro S., Al di là dell'antropologia trasfonnazionale, tit. provv. in preparazione). 22 Per «partizioni del bionte» s'intendono qui le singolarità apparenti della biosfera chiamate virus, batteri, protozoi, piante, animali, donne e uomini, etc. 23 Per µEtavma deve intendersi, nella convenzione linguistica antropologico-trasformazionale, una forma drammatica, sconvolgente, estesa, di mutazione, di rinnegata identità, di transpersonalizzazione, di capovolgimento radicale nella prevalenza delle persone attuali della singolarità multipersonale, di affioramento di persone 125

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