Come nasce un ritratto Considerazioni sulla produzione del «mostro» Questa conversazione è stata tenuta il 14 dicembre 1991 in occasione di un incontro pubblico, sotto il titolo I mostri del sogno, in compagnia di Sergio Finzi e Virginia Finzi Ghisi, nell'ambito della mostra «Il sogno rivela la natura delle cose» al Palazzo della Permanente a Milano. Avverto una certa resistenza ad avvicinarmi alla parola sogno se con questo termine si fa riferimento a quanto è strettamente connesso ai contenuti e alla produzione del sogno. Preferisco invece restare (mi richiamo naturalmente all'esperienza immaginativa del mio lavoro) sulla soglia di quella porta che dà nella zona del non razionale, dove, per riuscire a vedere, credo sia indispensabile un'assenza di volontà, quasi una particella di sogno. Lì mi sento più protetto, da lì posso prendere e fuggire, da lì posso arrischiare di spenzolarmi in fuori (o in dentro), sempre con l'occhio alla porta che mi rassicura sul ritorno. Da lì può cominciare un'avventura che avrà un inizio e una fine, che mi consentirà di tentare di pescare qualcuna di quelle cose che so di avere, ma che non so come conoscere. Mettendo per un momento da parte l'esperienza immaginativa, penso si possa dire che la condizione del sogno ci accompagna quotidianamente, anche durante il nostro 204
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