Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

gue preme alle realizzazioni dell'amore e della lotta per la vita è reso evidente dal sogno dell'adolescente di cui parlavo all'inizio, che di fronte alla prospettiva di essere accettato dall'amata immagina di disertare alla chiamata delle armi e di «darsi alla macchia». La macchia è anche un bosco senza sentieri tracciati dove il giovane può perdersi e ritrovarsi nello stesso tempo in quella spazialità erratica e diffusa della vite o delle piante rampicanti e parassite che abbiamo visto affascinare Charles Darwin. Anche Darwin, all'uscita da una giovinezza che benché ardita e avventurosa era stata quella di un ragazzo tardivo, entra nellamaturità adottando le caratteristiche di una vecchiaia precoce. In tutta una serie di studiatissimi ritratti fotografici egli ci raccomanda di prenderlo per un vecchio. Solo privandosi di tutte le forze e seguendo i sentieri tortuosi e apparentemente insensati delle piante senza tronco, egli è in grado di sostenere, come il corpo molle dei coralli di contro alla violenza inaudita dei marosi, la pressione che nel corso del tempo genera e modifica tutte le forme vegetali, animali e la terra stessa. Nel rapporto di un discendente, un allievo, con il maestro, Birolli con Cézanne, viene alla luce la strutturazione dello scambio non riuscito a Perla. Birolli ripercorre l'itinerario di Cézanne a partire dalla fascinazione primitiva dell'orgia che diventa per lui il tema dell'Eldorado. Il lungo studio e la spinta un po' ingenua a specchiarsi nel dipingere del maestro, quasi a riuscire a diventare lui, lo portano successivamente a una semplificazione di segni che, se impoverisce la complessità del modello, ne mette tuttavia in luce il segreto schema, ciò di cui l'allievo voleva impadronirsi e ciò che solo, alla fine, gli è rimasto. Intorno all'Eldorado, dalle forme della luna e dei volti di donna si solleva la linea della riproduzione seriale e della riproduzione sessuale tout court, la linea filiale e ferale della falce. Ma dall'osservazione del paesaggio, dalla contemplazione dall'alto di quel paesaggio dal nome particolare di Cinque 144

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