Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

Stevens e la visibilità dell'aria «Dopo aver contemplato tutti i "giardini dei sensi"»1, la poesia novecentesca non può che ricominciare dallo «svuotamento dell'esterno»2 • In un mondo «svuotato», nelle «vastità nude e vuote», «qui e ora» diventano i punti di riferimento minimali, di una materia poetica per il resto assorbita - lontano da ogni «solidità»3 -nella velocità e nella convertibilità. Stevens pensa al tempo puntuale, al clima: «il tempo che descrivo è il tempo di quando stavo scrivendo questa poesia»: It must be visible or invisible, Invisible or visible or both: A seeing and unseeing in the eye. The weather and the giant of the weather, Say the weather, the mere weather, the mere air: An abstraction blooded, as a man by thought. Deve essere visibile o invisibile, Invisibile o visibile o entrambi: Un fare e disfare dell'occhio. Il tempo e il gigante del tempo, 69

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