Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

ticale, la gamba orizzontale. Da questo piccolo stralcio del suo diario, possiamo capire il perché di questa sorta di premessa. La teoria della forma e della figurazione di Klee è la storia delle formazioni psichiche. L'attività che riguarda forma e figurazione appartiene per Klee al soggetto come alla natura, l'interno è in rapporto con l'esterno e viceversa. Così non è possibile che un quadro nasca da un punto di vista. Se così fosse, scrive Klee, tutti saprebbero dipingere. Un quadro contiene più punti di vista. Questa prima ''rappresentazione esterna dell'apparato psichico'' che è il luogo della fobia, spazio-tempo ritagliato nel paesaggio o nella geografia all'età di quattro anni, contiene la pressione di diverse direzioni. Se prendiamo come esempio il disegno del Dazio nel caso del piccolo Hans, c'è sì la direzione dell'occhio di Hans attraverso il quadro della finestra di casa. Ma il risultato non è prospettico, appare piatto, è una pianta, una mappa. . I Deposito j \ I Piattaforma di carico \ CZZZZl· CZ2ZZJ f'.22Z3 Carri - - ---. ·<-,� Cortile \ �1111111111111 I lii D I D 11111·, Cancellata . Strada Cancello � · ��:: s .:<: (Untere Viaductgasse) � �//'//////// � é;;;'r{;;(r�� E tuttavia questa doppiezza del vocabolo pianta, ci introduce a qualcosa come la bandierina ripetuta nei quadri di Klee, qualcosa che ha radici, ma si muove e sventola in direzioni diverse. Oltre la direzione Hans-Dazio, appare poi la direzione da sinistra a destra per chi guarda, del1'arrivo del cavallo. Un disegno senza prospettiva dunque, ma animato da un cavallo. Una geografia vivente. Un'ulteriore pressione è esercitata sul recinto. La fantasia di Hans immagina un'entrata dove non ci sono cancelli. Il 40

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