Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

liferazione delle singolarità esplode fin dal primo momento, quando la visione piatta, passiva del tramonto del sole si trasfigura e le sensazioni «viaggiano nella coscienza». Questo «nomadismo della coscienza» di cui parla Pessoa, che genererà altre coscienze-poeta, comincia nell'istante in cui prendo coscienza che ho coscienza delle sensazioni che ho di fronte al tramonto del sole. Comincio a sognare. Perché solo il sognatore ha lo sguardo estetico. Ma che cos'è uno sguardo estetico? Che cosa è successo per cui il mio sguardo non vede più solamente un sole ali'orizzonte, delle nuvole e un cielo colorato, ma quelle forme le organizza esteticamente? Lo sguardoestetico coglie e incrementa l'espressività del mondo; e «incatena» le forme percepite e delle «linee melodiche» che sono delle pure linee di flusso delle sensazioni. Qua, non si tratta più di trasferire e tradurre, ma di far interferire i flussi delle sensazioni eterogenee dentro a un processo di contaminazione. Come si manifesta l'espressività del mondo? Perdere l'espressività del mondo è come perdere la lingua natale. Cito: in certi momenti di stagnazione della coscienza e di tutto l'essere, «diventa impossibile sognare di essere un amante, un eroe, un uomo felice. 'Tutto è vuoto, fin nel cuore dell'idea che li definisce. Tutto ciò viene detto in un'altra lingua, per noi incomprensibile, semplici suoni di sillabazione che non hanno una forza di comprensione. La vita è svuotata, l'anima è svuotata, il mondo è svuotato. Tutti gli dei muoiono d'una morte più grande della morte. Tutto è più vuoto del vuoto. Tutto è un caos di cose inesistenti. «Se ci penso e guardo per vedere se la realtà appaga la mia sete, vedo delle case inespressive, dei visi inespressivi, dei gesti inespressivi, Pietre, corpi, idee - tutto è morto.»2 Quanto più il mondo è inespressivo, tanto più sono incapace di tradurre i miei affetti (o le mie sensazioni) in 162

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