Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

NOTA DEL TRADUTTORE «Chung Ni (Confucio) disse: L'uomo maestro trova il centro e non vacilla... L'asse dell'uomo maestro non vacilla. L'uomo maestro (di razza) trova il centro in stagione: il centro dell'uomo piccolo è rigido, non osserva le stagioni, precisamente perché è un uomo piccolo, cioè mancante di riverenza (per la natura e i principi)». Cosl traduce Ezra Pound l'alta lezione di Confucio, consegnandoci una chiave di lettura non solo dell'antico mondo cinese, ma di un poeta americano a lui contemporaneo, Wallace Stevens. Perché, anche per Stevens, l'uomo (lui non aggiunge «di razza», perché è americano, dopo tutto, e quindi democratico) «trova il suo centro in stagione»: quello il suo «asse». Nel vortice del tempo atmosferico, nella vicenda cioè delle stagioni, in cui il tempo come età si calcola in tempi che sono intervallo e ritorno, cicli che si avvicendano nel corpo della terra; nel matrimonio dunque tra cielo e terra, Stevens colloca l'unità drammatica dell'esperienza umana: questa la sua scena e il suo teatro. Le stagioni sono cosl l'immagine grazie alla quale potremo transitare nelle poesie di Stevens, che ruotano, come tanti pianeti, intorno all'astro del sole, descrivendo orbite di lontananza sempre più larghe, ma pur sempre corteggiandolo. Perché il sole dà vita, ritmo, ordine a un cosmo che esiste, sl, anche nella sua assenza, ma sempre attendendolo. Trasporti d'estate si susseguono ad aurore d'autunno, e gelidi inverni aprono inizi di primavere fredde, cristalline, con bagliori di luce australe, che non servono tanto a scaldarci, quanto a mostrarci nell'aria tersa il luogo e il tempo del nostro soggiorno. Delle varie stagioni stevensiane qui vi propongo la sequenza invernale. E invito a leggere tale sequenza a partire da quel verso della decima delle Elegie Duinesi, che recita 102 ...Noi che sprechiamo i dolori. Come li affrettiamo mentre essi tristi, durano, a vedere se finiscono, forse. E sono invece la fronda del nostro inverno, il nostro sempreverde [cupo, uno dei tempi dell'anno segreto, ma non solo tempo, - sono luogo, sede, campo, suolo, dimora.

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