Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

centuano il sentimento di prossimità; la rosa bianca e il giglio lamentano che essa non sia ancora lì. Quel che conta, dal vertice in cui ci si è posti, è indicare come le due emozioni distinte siano espresse fonicamente in due distinti modi. Il primo pensiero («presto sarà qui») si avvale del suono EAR nelle rime dispari: «tear», «dear», «near», «hear» (in particolare, «tear», la lacrima, che esprime dolore, è vincolata qui ad esprimere l'impaziente e tracimante piacere per l'arrivo dell'oggetto d'amore). Il secondo pensiero si basa invece sul suono ATE nelle rime pari: «gate», «fate», «late», «wait». Ma il poeta cerca di superare l'antitesi dei due pensieri, e fa questo non solo attraverso il significato del segno ma anche attraverso il senso del suono, o meglio, l'equazione fonica. La ripetizione dell'aggettivo possessivo «my» indica che l'amata appartiene, è unita al poeta indipendentemente dal fatto che arrivi o no abbastanza presto: «Mia colomba = mia diletta = mia vita = mio destino». L'altro elemento fonico unificante è il pronome femminile «she», ripreso ben cinque volte. Quanto al pronome complementare maschile «I», esso figura solo tre volte: l'oggetto è più importante del soggetto in questo teatro interno in cui i fiori parlanti rappresentano le diverse voci del mondo emotivo. L'altra ripetizione - «she is near, she is near», «I hear, I hear» - accentuando la tonalità positiva, propone un «con-venire», una fusione di maschile e femminile tradotti dall'ecolalia dei due sintagmi iterati. (Inutile a questo punto rilevare che i fiori rossi e i fiori bianchi stiano a rappresentare i due sessi, e che il poeta giochi con il significato erotico del verbo «to come», onde si giustifica meglio il significato d'apertura della «goccia».) Anche queste equivalenze appartengono al pensiero paleologico: il quale, a sua volta, conclude Arieti, emerge da «un fondo sensopercettivo di natura visiva, uditiva o sessuale. Queste percezioni sensoriali sono come i mattoni su cui viene costruito l'edificio estetico»23 • È virtù propria del discorso poe162

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==