Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

Pensiero paleologico e pensiero poetico L'opera porta e mantiene la Terra nell'aperto di un Mondo[. ..] Il Mondo si fonda sulla Terra e la Terra sorge attraverso il Mondo. (M. Heidegger) È un fatto ormai ben noto (quanto ecumenicamente accettato) che la struttura del discorso poetico si fonda, secondo la rigorosa impostazione di Jakobson, sul principio di equivalenza: «La funzione poetica proietta il principio d'equivalenza dall'asse della selezione all'asse della combinazione. L'equivalenza è promossa al grado di elemento costitutivo della sequenza»1 • È ben vero che anche il metalinguaggio si serve di successioni di unità equivalenti (per esempio, nella definizione: «La giumenta è la femmina del cavallo», il sintagma sinonimico assume una struttura equazionale); ma se nel metalinguaggio la successione è usata per costruire un'equazione, «in poesia l'equazione serve a costituire la successione». Non ci pare tuttavia che dalla cosiddetta legge di Jakobson sull'equivalenza poetica siano state tratte tutte le conseguenze di cui invece essa è gravida. Più precisamente, non è stata data la dovuta importanza all'aspetto semantico del fenomeno segnalato dal grande linguista: gli studi di tipo formale e strutturale hanno bensì sviluppato il principio dell'equivalenza a livello ritmico, sintattico, fonico e timbrico2 , ma hanno stranamente rimosso l'aspetto semantico della questione. In realtà, nel suo celebre saggio 154

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