Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

roman), la Recherche propone al lettore ciò che in sostanza si definisce una carriera. Ma la lettura di questa carriera, che non ha a che fare con la biografia di Proust, non può limitarsi alla lettura delle vicende del personaggio Marcel, «eroe del romanzo». Lungo tale linea, le informazioni ottenute non sarebbero affatto esaustive. Nelle Jeunes filles en fleur, Norpois ribadisce, con indifferente crudeltà pedagogica, l'inettitudine letteraria del ragazzo. Ha letto il poema in prosa - potrebbe essere anche il morceau scritto in fretta e furia sulla carrozza del dottor Percepied - che il padre di Marcel gli ha sottoposto, e la condanna non è che la conseguenza logica del pollice verso nei confronti di Bergotte e della sua opera: Inquadro meglio, ora, riferendole alla vostra ammirazione invero esagerata per Bergotte, le poche righe che m'avetemostrato poco fa[...] Non vi stupirò, evidentemente, dicendovi che non c'è traccia delle sue qualità, poiché Bergotte è maestro nell'arte, d'altronde assai superficiale, di un certo stile di cui, alla vostra età, non potete possedere nemmeno i rudimenti [...]. Atterré par ce que M. de Norpois venait de me dire[...] songeant d'autre part aux difficultés que j'éprouvais quand je voulais écrire un essai ou seulement me livrer à des réflections sérieuses, je sentis une fois de plus ma nullité intellectuelle et que je n'etais pas né pour la littérature. Poco più avanti nelle Jeunes filles, il barone di Charlus, al suo primo incontro con Marcel, riproporrà il tema della mancanza di doti, sia pure in forma attenuata, «avec un accent plus doux»: «Vous n'avez peut-ètre pas de mérite personnel, si peu d'ètres en ont! Mais pour un temps du moins vous avez la jeunesse [...]»; e il prestito di un volume di Bergotte, maschera di un'avance 112

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