Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

Al termine «Real Politik» e agli atteggiamenti di «orrore» e di «disprezzo» che esso provocava in taluni ambienti, Croce aveva inoltre dedicato un breve scritto (apparso nella «Critica» del 1916, XIV, pp. 77-78 e poi compreso nelle «pagine» sulla guerra) che recava il titolo Un nome abominato. Il Croce vi affermava, con polemica risolutezza: «Sempre, insomma, Real-Politik e non già Phantasie-Politik» (ora in L'Italia dal 1914 al 1918, cit., p. 79). 38 B. Croce, Un nome abominato, in L'Italia dal 1914 al 1918, cit., p. 80. H. von Treitschke, l'uomo «abominato», era stato duramente attaccato da Durkheim per la concezionefortemente nazionalistica delle sue lezioni di Politica, pubblicate postume nel 1897. 39 Cfr. B. Croce, Lo Stato come potenza [1916], in L'Italia dal 1914 al 1918, cit., p. 84. Dissociandosi dalle posizioni espresse dal Durkheim e da Seignobos, Croce aggiunge: «Perché[...] questo a me sembra strano (il che poi non è semplice ipocrisia o esercizio di rettorica): rigettare una concezione dello Stato, che non è gia un "segreto di fabbrica" per la prosperità della Germania, ma è un universale principio direttivo, utile del pari a tutti gli Stati, e che a tutti gli Stati consiglia la "potenza" e non l'"impotenza"» (ibidem). 40 Così Croce sintetizza la differenza della sua «realistica» posizione da quella «umanitaria» della massoneria o da quella cristiana: «Avversaria vera e propria della concezione cristiana è quella della realtà come svolgimento e lotta, la quale non domanda, come alcuni credono, una eccezione della morale in favore della politica, ma, per contrario, inculca all'individuo lo strettissimo dovere morale di trattare la politica in modo indipendente dalla morale[...]. In altri termini, l'individuo è chiamato a partecipare al mistero doloroso del farsi della Realtà, e perciò alla perpetua lotta, che dal contrasto quotidiano giunge fino al contrasto armato o guerra; ed esso non può arrogarsi di cangiare le leggi - le leggi divine - del mondo, ma deve soltanto difendere la causa del popolo del quale esso è parte e mantenere ad oltranza il posto che dalle sue particolari condizioni gli è stato assegnato» (B. Croce, Ritorno sulle postille precedenti [1916], ora in L'Italia dal 1914 al 1918, cit., p. 132). 41 Si tratta di una rettifica (27 febbraio 1917) del Croce ad un articolo di Ajalbert apparso sulla «Nouvelle Revue» del 15 febbraio 1917 a proposito di una conversazione col Croce sulla guerra in corso avvenuta nel maggio 1916. Cfr. B. Croce, Una rettifica, in L'Italia dal 1914 al 1918, cit., p. 175. 42 B. Croce, I limiti della dottrina dello Stato come potenza [1916], in L'Italia dal 1914 al 1918, cit., p. 105. 43 B. Croce, La moralità della dottrina dello Stato come potenza [1916], in L'Italia dal 1914 al 1918, cit., p. 91 44 B. Croce, I limiti della dottrina dello Stato come potenza, cit., p. 105. 45 lvi, p. 107. 46 B. Croce, Ritorno sulle postille precedenti [maggio-settembre 1916], in L'Italia dal 1914 al 1918, cit., p. 132. 132

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