Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

Il carteggio Leibniz-Clarke Una polemica senza soggetti 1. Tra il novembre del 1715 e l'agosto dell'anno dopo, si accende e si consuma, in Europa, una violenta polemica tra il fisico inglese Clarke, portavoce di Newton, ed il filosofo tedesco Leibniz, avvocato di se stesso, che, svolgendosi in forma epistolare, costituisce uno dei carteggi più interessanti e famosi su argomenti speculativi, teologici e scientifici che il pensiero del XVIII secolo abbia lasciato ai posteri. In tale polemica, Leibniz e Clarke dibattono la natura dello spazio e del tempo, l'esistenza della materia e della forza, la teoria della conoscenza, ed il ruolo che, nella conoscenza, hanno i sensi e la ragione, ma, per quanto le loro tesi su argomenti così delicati sembrino contrapposte e non trovino alcun punto in comune, essi finiscono per convergere ed avere delle vedute identiche, a causa di motivi superiori alle loro intenzioni, ai loro pareri e, persino, all'epoca in cui vissero ed alla diversità delle aree geografiche in cui operarono. Gli interpreti odierni del celebre scambio di lettere hanno mirato soprattutto a sottolineare la diversità delle teorie di Leibniz e Clarke sulle questioni appena accennate, e cioè che il primo affermava che lo spazio ed il tempo erano un insieme di punti relativi che non potevano esistere in mancan63

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