Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

sti - pertinenti una cultura dell'uomo, una civiltà di immagini del sé - si riferiscono in realtà a individui, a tropismi, a segni del mondo vegetale che, antropomorfizzati con tocchi e aggiustamenti maliziosi, derive e sviamenti semantici, si offrono all'osservazione del lettore come uno straordinario repertorio: non già di ibridi, ma di figure e fenomeni appartenenti a una «terza natura» che è connotata dal giocoso, dal misterioso, dal magico. L'invenzione di Milli Graffi, tentata spesso da un ordine/disordine di tipo matematico o fisico, si dirige qui verso il fantastico: per inscenarvi una finzione e sostenerla con un linguaggio plausibile nella sua doppiezza di riferimenti, costringendoci ad accettare come linguaggio botanico, descrittivo di figure e fenomeni, un linguaggio che in realtà è esso stesso metamorfico, che fa nascere la forma descritta dal suono che la precede e le impone un senso. Il fiore all'occhiello è dunque una straordinaria finzione di erbario, un falso erbario o meglio un erbario fittizio, un fittizio manuale di erboristeria; il codice erboristico fornisce la griglia fantastica entro la quale organizzare quelle che Milli Graffi definisce «le categorie assolute del sentire soggettivo», esprimibili esclusivamente nella finzione. Il fantastico si dissemina all'interno di questi testi in luccichii di microcosmi magici e fiabeschi, in tocchi di stregoneria. Un vento rapido e alieno, ora zefiro, ora austro, soffia su questi paesaggi verbali, producendovi sottili scattanti metamorfosi. L'elemento linguistico portante del processo di scambio tra i due universi, il vegetale e l'umano, sembra essere l'aggettivo, al quale è assegnata la funzione di attivare un universo nell'altro, una forma nell'altra. È sull'aggettivo che l'invenzione verbale si esercita in scarti minimi e violenti. Nel primo ritratto della sezione, Acilegia (aquilegia+ciliegia) l'effetto di duplicità vegetale/umano è affidato all'incalzare degli aggettivi: alcuni rigorosamente botanici, come «volubile», «rampicante», o «tuboloso», 232

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