essere un amico nel bisogno, diciamo, essere presentato a una signora di conoscenza di quest'ultimo, impegnata a eseguire la cerimonia antecistrale ed elaborativa del suegiù, per scappare via immediatamente e vederla paffuta e palpitante come l'aveva fatta mamma, preferendo chjiudere gli occhi da sottecchione sul fatto etichettico che, dopo tutto, lei indossava per lo spazio di tempo presente alcuni ben determinati capi di costume evolutivo, creazioni disarmoniche, come un critico capzioso potrebbe definirle, o non strettamente necessarie o qua e là un pochino irritanti ma nonostante tutto improvvisamente piene di colore locale o profumo personale e anche allusive a tantissime cose di più e in grado di venire allungate, riempite se necessario o desiderato, di lasciare che le loro parti casuali così ammirevolmente simili vengano allontanate, non lo sanno, per permettere un miglior apprezzamento della mano manca di un esperto, non lo sai? Chi in cuor suo dubita che i fatti reali del corredamento femminile siano là per tutto il tempo o che la finzione femminile, più strana di tali fatti, sia essa pure là nello stesso tempo, soltanto un poco per di dietro, o che gli uni possano venire separati dagli altri? O che entrambi possano quindi venire contemplati contemporaneamente? O che ognuno possa venire preso e considerato a sua volta separatamente dall'altro? A questo punto, che qualche fantastico manufatto si dia da fare a proprio favore. Al fiume sembrava fatale avere bisogno di sale. Fu esattamente quando entrò Brien danzando. Il paese chiedeva delle zampe d'orso in fricandò per andar leccomiando. E balzando e rimbalzando le ebbe di scuro. Noi che viviamo sotto la volta celeste, noi del regno del trifoglio, noi gente del sesso di mezzo, abbiamo spesso osservato il cielo oltrepassare la terra. Subitamente l'abbiamo. La nostra isola è di saingi. Il posto. Quello sterno chuckiero Mayhappy Mayhapnot, di cui una volta si disse che ripeateva in quel suo modo da conservatorio 91
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